Capitolo 111 Fallimento, parte I

Articolo originale
Eliezer Yudkowsky

Il Signore Oscuro stava ridendo.
Dall’aria vuota giunse la voce del Professore di Difesa che rideva selvaggiamente, così acuta e terribile quella risata; era la risata di Voldemort, ormai, la risata del Signore Oscuro al di là di ogni nascondimento o freno.
La mente di Harry era nel caos. I suoi occhi continuavano a fissare il punto in cui era stato Albus Silente. C’era un orrore in lui che era troppo grande per la comprensione o la riflessione. La sua mente continuava a cercare di tornare indietro nel tempo e annullare la realtà, ma quello non era un genere di magia che esisteva, e la realtà rimase la stessa.
Aveva perso, aveva perso Silente, non si potevano rifare le mosse, e quello significava che aveva perso la guerra.
E il Signore Oscuro continuava a ridere.
“Ah, ah hah, ah hah hah ah! Professor Silente, ah, professor Silente, una fine così adatta al nostro gioco!” Un altro scoppio di risate selvagge. “Il sacrificio sbagliato persino alla fine, poiché il pezzo per salvare il quale hai rinunciato a tutto era già in mio possesso! La trappola sbagliata fin dal principio, poiché avrei potuto abbandonare questo corpo in qualsiasi momento! Ah, hahahahaha, aha! Non hai mai imparato l’astuzia, povero vecchio pazzo.”
“Tu –” Una voce proveniente dalla gola di Harry. “Tu –”
“Ahahahaha! Ebbene sì, bambino, durante tutta questa avventura sei sempre stato il mio ostaggio, era l’unico motivo per la tua presenza qui. Ah, hahahaha! Sei troppo giovane di decenni per giocare a questo gioco contro il vero Tom Riddle, bambino.” Il Signore Oscuro si tolse il cappuccio del mantello, la testa divenne visibile, e iniziò a togliersi il resto del Mantello. “E ora, ragazzo, mi hai aiutato, ssì infatti, e quindi è tempo di far rissorgere tuo amico-bambina. Di mantenere promesssa.” Il sorriso del Signore Oscuro era freddo, freddo davvero. «Suppongo che abbia dei dubbi? Noti bene, potrei ucciderla questo istante, poiché non vi è più un Preside di Hogwarts che ne possa essere informato. Dubiti di me quanto vuole, ma ricordi questo.” La mano stava ancora una volta reggendo la pistola. “Ora mi segua, folle ragazzino.”
E se ne andarono.
Uscirono attraverso la porta verso la stanza di Pozioni, l’Oscuro Signore scacciò il rinato fuoco porpora con un colpo di bacchetta. Attraversarono la camera dove era stato il molliccio, e la camera delle statue degli scacchi in rovina, e attraverso la porta bruciata della camera delle chiavi. Il Signore Oscuro levitò attraverso la botola, e Harry salì con difficoltà lungo la scala a chiocciola delle foglie, i viticci del Tranello del Diavolo che si contorcevano e poi si ritiravano come se avessero avuto paura. Il Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto stava cercando intensamente di non scoppiare in lacrime, e gli schemi del suo lato oscuro non erano d’aiuto, forse perché Voldemort non aveva mai conosciuto o dovuto gestire un senso di colpa.
Superarono l’enorme Inferi a tre teste, e con una parola sussurrata dal Signore Oscuro esso crollò sopra la botola e tornò a essere un cadavere.
Superarono Severus Snape che stava facendo la guardia, e che disse a entrambi che era di guardia alla porta, e che dovevano allontanarsi o avrebbe detratto dei punti-Casa.
Il Signore Oscuro pronunciò le parole “Hyakuju montauk” senza interrompere i propri passi, accompagnandole con un colpo di bacchetta; e Severus barcollò prima di disporsi immobile accanto alla porta ancora una volta.
“Cosa –” disse Harry, mentre lo seguiva. “Cosa ha –”
“Ho solo adempiuto il mio dovere verso il mio servo fedele. Non lo ucciderò, come le ho promesso.” Il Signore Oscuro rise di nuovo.
“Gli ostaggi –” disse Harry. Era difficile mantenere salda la voce. “Gli studenti, lei ha detto che avrebbe fermato del tutto quello che sta per ucciderli –”
Ssì. Ssmetti di preoccuparti. Lo farò mentre ussciamo.
“Usciamo?”
“Ce ne stiamo andando, bambino.” Il Signore Oscuro stava ancora sorridendo.
Le brutte sensazioni che quello suscitò si persero nel mare delle altra brutte sensazioni.
Il Signore Oscuro stava in quel momento consultando quella che aveva chiamato la Mappa di Hogwarts, le linee scritte a mano su di essa sembravano muoversi mentre loro due camminavano. Anche quella parte della mente di Harry che stava valutando cosa fare se si fossero imbattuti in Auror di pattuglia (che il Signore Oscuro poteva uccidere, o Obliare, in un istante) rinunciò a ogni speranza.
Scesero il Grande Scalone fino al secondo piano, senza incontrare nessuno.
Il Signore Oscuro seguì una svolta che Harry non conosceva, e discese un’altra scalinata. Mentre scendevano un piano e poi un altro, le finestre si interruppero e cominciarono le torce, erano nei sotterranei di Serpeverde ormai.
Davanti a loro, apparve la forma di una persona nelle vesti di Hogwarts.
Il Signore Oscuro continuò a camminare verso quella persona.
Harry lo seguì.
Una Serpeverde del sesto o settimo anno era in attesa presso una sezione di muro che era decorata con un’incisione artistica di Salazar Serpeverde che brandiva la bacchetta, contro quello che sembrava un gigante coperto di ghiaccioli. La strega non fece commenti nel vedere il professor Quirrell camminare eretto, o Harry in sua compagnia, o la pistola nella mano del Professore di Difesa. Se i suoi occhi erano vuoti, Harry non riusciva a capirlo.
Il Signore Oscuro mise la mano nelle proprie vesti, prese uno zellino, e glielo lanciò. “Klaudia Alicja Tabor, le comando questo. Porti questo zellino al cerchio incantato che le ho mostrato sotto gli spalti di Quidditch e lo collochi al centro. Poi si sottoponga a Obliazione per le ultime sei ore.”
“Sì, padrone”, disse la strega, inchinandosi a lui, e se ne andò per la sua strada.
“Pensavo –” disse Harry. “Pensavo che avesse bisogno della Pietra per –”
Il Signore Oscuro continuò a sorridere, non aveva mai smesso di sorridere. “Non ho pronunciato quella parte in Serpentese, bambino. Tutto quello che ho detto in Serpentese era che avevo messo in moto degli eventi per uccidere gli studenti, eventi che avrei fermato se avessi ottenuto la Pietra. Il resto era in linguaggio umano. Avrei interrotto il sacrificio Blood Fort anche se non avessi ottenuto la Pietra, purché non fossi stato scoperto e fermato. Gli studenti di Hogwarts sono una risorsa preziosa, e per formarli ho già speso molto tempo.” Poi il Signore Oscuro sibilò al muro, “Disschiuditi.”
Gli occhi di Harry videro il minuscolo serpente che era stato disposto in alto a sinistra nella scultura, proprio quando il muro oscillò lentamente all’indietro, rivelando l’apertura di un enorme condotto. Del muschio era cresciuto sui lati e un odore di muffa polverosa ne sgorgava fuori; l’interno era anche coperto di ragnatele in più strati.
“Ragni…” mormorò il Signore Oscuro. Sospirò, e per quel breve momento sembrò ancora una volta il professor Quirrell.
Il Signore Oscuro entrò nell’enorme condotto, le ragnatele che ardevano davanti a lui. Harry, non vedendo opzioni migliori, lo seguì.
Il condotto si biforcava a forma di ‘y’, poi si biforcava di nuovo. Il Signore Oscuro andò a sinistra, poi a destra.
Il condotto giunse a una solida parete metallica. “Disschiuditi”, sibilò il Signore Oscuro, e una crepa apparve nel metallo; sembrò piegarsi su sé stesso.
Oltre c’era la parte centrale di un lungo tunnel di pietra.
“Cammineremo per un po’”, disse il Signore Oscuro. “Aveva altre domande da porre, bambino?”
“Non – non riesco a pensarne nessuna – in questo momento –”
Un’altra gelida risata in risposta, ed entrarono nel tunnel, girando a destra.
Harry non seppe, allora né mai, per quanto tempo camminarono; la luce delle ragnatele in fiamme era troppo debole per leggere il suo orologio meccanico, e Harry non aveva pensato di guardare l’ora prima di entrare. Sembrarono camminare per chilometri e chilometri sotto terra.
Lentamente, la mente di Harry cercò di riprendersi per l’ultima volta. Molto probabilmente l’ultima, se aveva ragione di pensare che il Signore Oscuro l’avrebbe ucciso poco dopo… sebbene il Signore Oscuro avesse detto che avrebbe resuscitato Hermione, il che sembrava inutile se quello fosse stato vero… il Signore Oscuro stava forse dando seguito a una promessa che non sarebbe stato altrimenti in grado di fare in Serpentese… perché non aveva semplicemente sparato a Harry sul posto…
Sul serio, disse un’ultima parte funzionante del suo cervello rivolta a tutte le altre parti, questo sarebbe un buon momento per pensare a qualcosa, qualcosa a cui il Signore Oscuro non ha già pensato, qualcosa che possiamo fare senza la borsa o la bacchetta o il Giratempo, qualcosa che il professor Quirrell non ha immaginato che potessimo fare… pensiamo, pensiamo, per favore pensiamo a qualcosa? Non mollate ora, anche se avete paura, anche se non abbiamo mai davvero, davvero affrontato la morte in passato nel senso di essere in procinto di morire nella prossima ora, questo non è il momento di mollare –
La mente di Harry rimase vuota.
Supponiamo, disse quell’ultima parte restante, supponiamo di cercare di condizionare rispetto al fatto che abbiamo vinto, o almeno che siamo usciti vivi da tutto questo. Se qualcuno vi desse come fatto assodato che siete sopravvissuti, o persino che avete vinto, che in qualche modo avete fatto sì che tutto sia andato a finire bene, cosa pensereste che sia aveva successo
Procedura non legittima, sussurrò Corvonero, l’universo non funziona così, stiamo semplicemente per morire.
Qualcuno si accorge che manchiamo, pensò Tassofrasso, e Malocchio Moody si presenta con una squadra di Auror e ci salva. Credo che sia giunto il momento di ammettere che non siamo più competenti delle consuete autorità.
Il fattore che porta alla salvezza deve essere qualcosa che facciamo noi, disse quell’ultima voce. In caso contrario, è inutile che a rifletterci su siamo noi.
Problema numero due, disse Grifondoro. Harry Potter non manca, è là alla partita di Quidditch, proprio dove tutti possono vederlo. Il professor Quirrell ha pensato anche a questo, è parte delle ragioni per cui ha inviato la falsa nota. Problema numero tre. Non credo che Malocchio Moody e una squadra di Auror possano battere il Signore Oscuro, e certamente non prima che ci uccida. Non sono sicuro che l’intero dalm possa battere il Signore Oscuro se lui combatte seriamente e Silente è assente. Problema numero quattro. La partita di Quidditch non è stato interrotta, il che è probabilmente l’unico motivo per cui il professor Quirrell era disposto a provare qualcosa di così complicato come portarci insieme a lui durante questo viaggio, tanto per cominciare.
Ragionando su linee differenti, azzardò Serpeverde, forse il professor Quirrell chiamerà qualcun altro a sottoporci a Incantesimo di Memoria. Legilimanzia, Imperius, Confundus, chissà cos’altro, non siamo un Occlumante perfetto. Poi il Signore Oscuro avrebbe un luogotenente intelligente – beh, più-o-meno intelligente, che potrà sfruttare. Questa potrebbe essere un’altra ragione per cui il professor Quirrell è stato così disposto a rivelarci dei segreti, se sapesse che il loro ricordo scomparirà. È anche una ragione per abbandonare le protezioni di Hogwarts, così che il Signore Oscuro possa chiamare Bellatrix a Materializzarsi e fare il lavoro…
Questo intero processo di ragionamento è illegittimo e mi rifiuto di partecipare, disse Corvonero.
Che belle ultime parole, disse l’ultima voce. Ora zitto e pensa.
Il tunnel di pietra grezza scorreva sotto i loro piedi, le scarpe di Harry che talvolta affondavano in qualcosa di umido o quasi scivolavano su di una superficie curva. I neuroni del suo cervello, che continuavano a scaricare, immaginavano voci che parlavano tra loro, urlandosi contro a vicenda, anche se l’Ascoltatore restava insensibile per l’orrore e la vergogna.
Grifondoro e Tassofrasso stavano conducendo un dibattito sul suicidarsi lanciandosi contro la pistola del Signore Oscuro, o inghiottendo il piccolo gioiello sull’anello d’acciaio di Harry. Sembrava poco chiaro se il destino del mondo sarebbe stato migliore o peggiore se il Signore Oscuro avesse avuto Harry in qualità di schiavo mentale; se il Signore Oscuro doveva vincere comunque, sarebbe stato meglio se avesse vinto più rapidamente.
E l’ultima voce continuava a parlare per tutto il tempo; anche nelle profondità del fallimento quell’ultima voce rimase. Cos’altro il Signore Oscuro ha sempre detto in linguaggio umano e mai in Serpentese? Ce lo ricordiamo? Qualunque cosa, proprio niente?
Era tutto troppo lontano nel tempo, troppo lontano nel tempo anche se tutto era accaduto proprio quel giorno. Il Signore Oscuro gli aveva detto in Serpentese proprio in quel momento che era giunto il momento di far rivivere Hermione, e poi aveva detto altre cose tutte in inglese, Harry non riusciva a ricordare tutto quello di cui avevano appena parlato. E prima di quello… prima di quello c’era stato il Circolo di Occultamento, quando il professor Quirrell aveva sibilato che la barriera sarebbe esplosa se fosse stata toccata. E il Professore di Difesa aveva detto in inglese che Harry non doveva togliersi il Mantello o provare ad attraversare il Circolo, aveva detto in inglese che poi la risonanza avrebbe potuto colpire il professor Quirrell ma Harry sarebbe morto. Aveva detto in inglese che se Harry avesse toccato la magia e il professor Quirrell non si fosse ricordato di come fermare la risonanza, questa avrebbe ucciso entrambi…
Supponiamo che non ci uccida entrambi, disse l’ultima voce. Ad Halloween a Godric’s Hollow, il corpo del Signore Oscuro fu bruciato e noi finimmo solo con una cicatrice sulla fronte. Supponiamo che la risonanza tra di noi sia letale per l’Oscuro Signore più che per noi. E se tutto questo tempo fossimo stati in grado di uccidere il Signore Oscuro in qualsiasi momento, semplicemente scattando in avanti e toccando con le mani una qualsiasi parte esposta della sua pelle? E poi la nostra cicatrice sanguina di nuovo, ma questo è tutto. Questa sensazione di ‘fermati, non farlo’ è ereditata dal peggior ricordo del Signore Oscuro del suo errore a Godric’s Hollow, potrebbe non valere realmente per il Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto.
Nacque una piccola nota di speranza.
Nacque, e fu schiacciata.
Il Signore Oscuro può semplicemente gettare via la bacchetta, ronzò Corvonero. Il professor Quirrell può trasformarsi nella sua forma Animagus. Anche se muore il Signore Oscuro potrà possedere qualcun altro e ritornare, e poi torturare i nostri genitori, per punirci.
Potremmo essere in grado di raggiungere i nostri genitori in tempo, disse l’ultima voce. Potremmo essere in grado di nasconderli. Potremmo essere in grado di portar via la Pietra filosofale al Signore Oscuro se uccidiamo il suo corpo attuale ora, e quella Pietra potrebbe fornire il nucleo di un contro-esercito.
Il Signore Oscuro si muoveva attraverso il corridoio di pietra. La sua mano impugnava ancora la pistola. Era almeno a quattro metri da Harry.
Se scattiamo in avanti, percepirebbe che ci avviciniamo attraverso la risonanza, disse Tassofrasso. Volerà in avanti rapidamente, può farlo, lui ha gli incantesimi-manico di scopa che gli permettono di volare. Volerà avanti, si girerà e sparerà con la pistola. Sa della risonanza, ci ha già pensato. Non si tratta di qualcosa che il Signore Oscuro non è riuscito a prendere in considerazione. Sarà pronto, e in attesa.
Continuiamo sulla stessa linea di ragionamento, disse l’ultima voce. Supponiamo di poter lanciare liberamente una magia contro il professor Quirrell e che lui non può lanciarla contro di noi.
Perché dovrebbe essere vero? chiese Corvonero. Anzi, abbiamo la prova che è falso. Ad Azkaban, quando l’Avada Kedavra del professor Quirrell ha colpito il nostro incantesimo Patronus, sembrava che la nostra testa si stesse spaccando
Supponiamo che fosse tutta sua la magia che andò fuori controllo. Supponiamo che se avessimo semplicemente lanciato, diciamo, un Luminos contro di lui, non sarebbe accaduto nulla di male.
Ma perché? disse Corvonero. Perché dovremmo supporlo?
Perché, pensò Harry, questo spiega perché il professor Quirrell non mi abbia avvertito di non lanciare alcuna magia su di lui ad Azkaban. Perché il professor Quirrell non ha mai detto in Serpentese, che io ricordi, che mi farei male se cercassi di lanciare una magia su di lui. Avrebbe potuto avvertirmi di questo, ma non l’ha fatto, anche se mi ha dato molti altri avvertimenti. L’assenza di prove è debole prova di assenza.
Ci fu una pausa mentre le parti di Harry consideravano quel concetto.
In realtà non abbiamo la bacchetta, disse Corvonero.
Potremmo tornarne in possesso a un certo punto, pensò l’ultima voce.
Ma anche così, pensò Harry, e la grigia disperazione tornò, la risonanza è qualcosa che il Signore Oscuro conosce. Ha già pensato a tutto quello che ci posso fare, ha già una risposta pronta. Questo è stato il mio errore fin dall’inizio. Non ho rispettato l’intelligenza del Signore Oscuro, non ho pensato che forse sapeva tutto quello che sapevo io e poteva vedere tutto quello che avevo visto e l’aveva già preso in considerazione.
Allora, disse l’ultima voce, condizionato alla nostra vittoria, dobbiamo averlo colpito con qualcosa che non conosce.
Dissennatori, suggerì Grifondoro.
Il Signore Oscuro sa che possiamo distruggere, deviare, e forse controllare i Dissennatori, disse Corvonero. Non sa come, ma sa che ne abbiamo la capacità, e dove diavolo prenderemmo un Dissennatore comunque?
Forse, azzardò Tassofrasso, tutto il sistema di horcrux del Signore Oscuro cortocircuiterebbe tramite la risonanza se lo afferrassimo e lo stringessimo, sacrificando la nostra vita per distruggerlo per sempre.
Fesserie, disse Corvonero. Ma credo che non ci farà male immergerci in qualche piacevole fantasia prima di morire, non importa quanto stupida.
Se Lord Voldemort aveva una paura della morte abbastanza forte, sostenne Tassofrasso, se desiderava abbastanza intensamente di non dover pensare di nuovo alla morte, allora il sistema degli horcrux potrebbe avere difetti di progettazione simili. A Voldemort non è mai venuto in mente di verificare i suoi horcrux su qualcun altro, il che potrebbe indicare che non è stato in grado di pensare con chiarezza su questo soggetto
Così la sua paura della morte sarebbe la sua debolezza fatale? disse Corvonero. Come no. Credo che qualcuno con oltre un centinaio di horcrux potrebbe avere una manciata di meccanismi di sicurezza là dentro.
E il cervello di Harry continuò a pensare.
Un’autentica asimmetria nella risonanza magica tra loro due… sembrava improbabile, non c’era alcuna ragione affinché l’effetto magico funzionasse in quel modo. Ma il contraccolpo magico poteva colpire più duramente il mago più forte, la magia più potente avrebbe potuto generare una risonanza più pericolosa. Quello avrebbe potuto spiegare l’evento osservato a Godric’s Hollow (Voldemort esplode, il bambino sopravvive), e spiegare anche l’evento osservato ad Azkaban (Voldemort gravemente danneggiato dal contraccolpo della sua forte magia, il Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto che frequenta il primo anno colpito dal contraccolpo più leggero della sua debole magia). E nel caso in cui a risuonare fosse stata la magia del mago che la lanciava, anche quello poteva spiegare entrambe le osservazioni. Poteva anche spiegare il motivo per cui il professor Quirrell non aveva avuto alcuna fretta di mettere in guardia Harry dal lanciare qualunque magia contro di lui. Sebbene vi fosse un’altra ragione evidente per cui il professor Quirrell avrebbe evitato di sollevare la questione della risonanza; si trattava di un indizio gigantesco riguardo il mistero di Godric’s Hollow, se Harry avesse mai fatto quel collegamento.
La parte che era intorpidita dal dolore e dal senso di colpa colse l’occasione di osservare, parlando di oblio, che dopo che gli eventi di Hogwarts erano diventati seri, avrebbero veramente veramente veramente veramente dovuto riconsiderare la decisione presa quel Primo giovedi, per volere della professoressa McGonagall, di non parlare a Silente della sensazione di sventura che Harry provava vicino al professor Quirrell. Era vero che Harry non era stato certo di chi fidarsi, c’era stato un lungo periodo in cui era sembrato plausibile che Silente fosse il cattivo e il professor Quirrell l’eroico oppositore, ma…
Silente l’avrebbe capito.
Silente l’avrebbe capito immediatamente.
Il saggio e antico mago con la vera fenice sulla spalla avrebbe capito, e Harry non aveva avuto fiducia in lui, Harry non gli aveva riferito tutti i fatti rilevanti, e la ragione di ciò era stato il puro e semplice rifiuto di riconsiderare una decisione pregressa, presa a quattro giorni dall’inizio dell’anno scolastico. Era stata etichettata come ‘qualcosa da non dire a Silente’ e anche dopo Azkaban, anche dopo la morte di Hermione, anche dopo tutto quello che era successo, Harry aveva semplicemente dimenticato di promuovere la domanda all’attenzione del processo di decisione e di riconsiderare il compromesso.
Un’altra ondata di dolore e di vergogna lambì Harry, e per un po’ di tempo camminò nel silenzio dell’ultima voce, le altre voci che furono abbastanza felici di riempire il vuoto.
Dopo quelli che furono almeno parecchi chilometri, e molti pensieri grigi, il tunnel di pietra si concluse.
Il Signore Oscuro salì dei gradini di pietra, e Harry lo seguì.
I due giunsero in un edificio in pietra umido e scuro. Vecchie e sporche porte di pietra si spalancarono senza essere toccate.
Dinanzi a loro giacevano lastre di marmo, che salivano dalla nuda terra, e su di esse nomi e date. Le lapidi erano sparsi in file per nulla ordinate, e il resto del cimitero si allargava selvaticamente.
La luna sopra di loro era piena per più di tre quarti, e già sembrava luminosa senza che la notte fosse completamente caduta.
Harry aveva smesso di camminare non appena aveva visto il cimitero. C’era un allarme a tutto volume nel suo cervello che diceva di stare ovunque tranne che là, ma non c’erano opzioni per riuscirlo a fare. Così l’allarme latrò senza risposta, proprio mentre dietro di Harry le porte di pietra del mausoleo si richiusero di nuovo e si sigillarono.
Il Signore Oscuro giunse al centro dello sparso cimitero. Si fermò, e agitò la bacchetta in un piccolo cerchio sopra la propria testa.
Ci fu un rombo, e dal terreno scivolò su un altare, largo almeno due metri e di pietra nera intagliata con sigilli grigi. E poi a circondare l’altare salirono gemendo sei obelischi di marmo scuro, distanziati con regolarità, scintillanti oscuramente sotto il cielo in dissolvenza del crepuscolo.
L’allarme senza risposta nel cervello di Harry si fece più forte.
“Questa”, disse il Signore Oscuro nella cadenza del professor Quirrell, “è una postazione di lavoro che mi sono costruito da solo, conveniente sia per Hogwarts sia per Hogsmeade.” Il Signore Oscuro fece un gesto plateale verso l’altare. “Là è dove la signorina Granger rivivrà, e anche dove io rinascerò nel mio vero corpo. Per primo rifarò me stesso, naturalmente. Magia per rissusscitare bambino-femmina più ssemplice con vero corpo.” Una strana risata serpentesca accompagnò quelle parole. “Sstai ssicuro che ssebbene alcuni asspetti della rissurrezione di bambino-femmina ssaranno quello che altri conssiderano Osscuri, a bambino-femmina non ssarà fatto male né ssarà ressa ssgradevole da essso. Continuerà ad asssomigliare a ssé sstesssa, mente ssarà ssua, né io o miei le faremo male in sseguito.
La lingua di Harry era asciutta e la sua mente stava avendo problemi di funzionamento. “Per favore, Professore, direbbe in Serpentese qual è il suo vero scopo per resuscitare la signorina Granger?”
Per resstituire a te conssiglio e freno di amico bambino-femmina. Per asssicurarmi che lei ssia parte di mondo affinché tu ne abbia cura. Quessta, ragazzo, è davvero parte maggiore di ragione per cui ssto compiendo quessto atto.” Una risata serpentesca accompagnò nuovamente quelle parole, comunicando la consapevolezza sardonica di una qualche vasta ironia.
Una piccola scintilla di speranza rimase accesa dentro Harry, a fianco della ben più grande nota di confusione, e della paura che un perfetto Occlumante potesse effettivamente mentire in Serpentese. Harry non capiva perché il Signore Oscuro stesse facendo tutto quello, se il passo successivo era semplicemente uccidere il Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto o renderlo schiavo…
Forse non aveva mai minimamente capito il professor Quirrell, forse in qualche modo il modello di Tom Riddle che Harry aveva era semplicemente così tanto sbagliato… forse il Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto sarebbe stato Obliato dell’ultimo giorno e lasciato da qualche parte con una confusa Hermione Granger, mentre Lord Voldemort sarebbe andato a conquistare il mondo…?
La speranza divampò dentro Harry, ma era una speranza confusa che non aveva alcun senso. Non quadrava col Signore Oscuro che aveva preso in giro Silente e riso della sua sconfitta. Harry non riusciva a trovare alcuna ricostruzione coerente dei motivi del professor Quirrell che permettesse qualcosa di simile a quello.
Non so cosa dovrebbe accadere ora.
Il Signore Oscuro era avanzato fino all’altare. Là si inginocchiò, e sembrò mettere le mani in profondità nella pietra dell’altare stesso, tirandone fuori una fiala di liquido che sembrava nero nel crepuscolo in dissolvenza.
Quando il Signore Oscuro parlò nuovamente, la sua voce fu netta e precisa. “Sangue, sangue, sangue così saggiamente nascosto”, disse il Signore Oscuro.
E gli obelischi che circondavano l’altare iniziarono a parlare, voci simili a un coro che provenivano dalle pietre immobili, cadenze più antiche del latino.
Apokatastethi, apokatastethi, apokatastethi to soma mou emoi.
Apokatastethi, apokatastethi, apokatastethi to soma mou emoi.
La cantilena degli obelischi echeggiava dopo la fine di ciascun verso, come se stessero parlando fuori sincrono l’uno con l’altro. Il sangue fu versato dalla fiala, e sembrò aderire e restare sull’altare, espandendosi lentamente per l’aria, assumendo una forma.
Apokatastethi, apokatastethi, apokatastethi to soma mou emoi (emoi).
Apokatastethi, apokatastethi, apokatastethi to soma mou emoi (emoi).
Un’alta forma giaceva sull’altare, e anche nella penombra del crepuscolo sembrava troppo pallida.
Il Professore di Difesa mise la mano nella veste, ed estrasse un piccolo pezzo irregolare di vetro rosso.
Lo mise sul corpo alto e pallido.
La Pietra rimase là per un certo tempo, per almeno dei minuti. Il pezzo irregolare di vetro rosso non brillava, né lampeggiava, né dava alcuna altra indicazione di potere.
Poi la Pietra si mosse, solo un po’, girando appena sul corpo.
Il Professore di Difesa rimise la Pietra nelle proprie vesti, e pungolò l’alta forma che giaceva immobile sull’altare, toccando gli occhi con le dita, frugando il petto con la bacchetta.
Gettò indietro la testa, poi, e rise.
“Incredibile”, disse il Signore Oscuro, con la voce del Professore di Difesa che Harry aveva conosciuto. “Fissata, la forma è fissata! Un semplice costrutto sostenuto dalla magia, diventa la vera sostanza al contatto con la Pietra! Eppure non ho percepito nulla! Nulla! Temevo di essere stato ingannato, di aver ottenuto una Pietra falsa, ma la sostanza si dimostra vera ad ogni mia prova!” Il Professore di Difesa nascose nuovamente il vetro rosso nelle proprie vesti. “Questo è sinistro anche per i miei standard, lo ammetto.”
Poi il Professore di Difesa camminò intorno all’altare, cinque volte gli camminò intorno, cantando qualcosa di troppo basso perché Harry lo sentisse.
Il Signore Oscuro pose la bacchetta nella mano della figura sdraiata sull’altare.
Mise le mani, entrambe, sulla fronte del corpo.
Il Signore Oscuro parlò. “Fal. Tor. Pan.
Senza alcun preavviso vi fu un bagliore simile a un lampo che illuminò l’intero cimitero, e Harry barcollò indietro di un passo, le che mani involontariamente andarono alla fronte. Era come se gli avessero sparato là, o come se una vespa lo avesse punto, sulla sua cicatrice.
Il Professore di Difesa crollò.
E la figura troppo alta sedette sull’altare.
Si girò di scatto con agilità, e si eresse alta sul terreno, almeno una testa più alto di un uomo normale. Le membra della forma erano magre e pallide, poco muscolose, ma davano l’impressione di una forza terribile.
Harry barcollò indietro di un altro passo, con le mani ancora strette sulla cicatrice. Sebbene la distanza tra loro fosse ampia, Harry provò una sensazione di apprensione terrificante nell’aria, come se la sensazione di sventura fosse sempre stata sfocata e si fosse ormai delineata, concentrata in un dolore fisico nella cicatrice sulla fronte di Harry.
Era così che Voldemort doveva apparire? Il naso sembrava come, sembrava come se si fosse guastato durante il processo di risurrezione –
La figura troppo alta gettò indietro la testa e rise, alzando le mani e la bacchetta per guardarle. La mano sinistra si spalancò e fu simile a un pallido mezzo-ragno con quattro zampe troppo lunghe, le dita che accarezzavano la bacchetta tenuta nell’altra mano. Alcune foglie si alzarono dal cimitero, si avvicinarono per danzare intorno alla figura troppo alta, circondandola e vestendola, ridisponendosi in una camicia a collo alto e in vesti svolazzanti; e Lord Voldemort stava ridendo. Esattamente la risata senza allegria che Harry ricordava provenire dalla sua stessa gola dentro all’incubo del Dissennatore, precisa in tono e timbro.
Gli occhi rossi brillavano sotto il crepuscolo in dissolvenza, le loro pupille verticali come quelle di un gatto.
La forma che Voldemort aveva abbandonato si alzò, tremando, da terra; e con una voce che Harry riuscì a malapena a sentire, Quirinus Quirrell gemette, “Libero – oh, libero –”
Stupefy”, disse la fredda voce acuta di Voldemort, e Quirinus Quirrell fu schiantato al suolo; poi, con un gesto dell’altra mano di Voldemort, Quirinus Quirrell fu preso e gettato lontano dall’altare.
Voldemort si allontanò dall’altare, poi si voltò a guardare Harry; e il dolore nella cicatrice di Harry divampò in risposta.
“Spaventato, bambino?” sibilò Voldemort, come se ci fosse una vena nascosta di Serpentese anche nel linguaggio umano del Signore Oscuro. “Bene. Metti la ragazza sull’altare, e interrompi la tua Trasfigurazione. È giunto tempo che io la rissussciti.
Sta davvero per succedere? Lo faremo davvero?
Harry deglutì, dominando la paura per mezzo di quella nota di impossibile speranza in mezzo alla confusione, e si diresse verso l’altare. Poi si tolse la scarpa sinistra, e la calza sinistra, e si tolse l’anello che era Hermione Granger, la forma Trasfigurata identica all’anello che era stato dato a Harry come passaporta di emergenza. C’era una fitta di rimpianto in Harry per non avere il vero passaporta in quel momento, ma solo una fitta; un Mangiamorte di alto livello avrebbe abitualmente messo su delle barriere anti-passaporta, stando a quanto detto da Severus. Dietro di Harry, Voldemort rise di nuovo in quello che sembrò un apprezzamento sorpreso.
“Ho bisogno della mia bacchetta per lanciarle un Finite», disse Harry a voce alta.
“Non ne ha affatto bisogno.” La voce era alta e crudele. «Ha imparato a sostenere una Trasfigurazione solo col tocco, senza ulteriore uso della bacchetta. Allo stesso modo è in grado di interrompere la sua Trasfigurazione senza bacchetta, comandando alla sua magia di sostegno di defluire. Lo faccia ora.”
Harry deglutì, e toccò l’anello. Dovette provarci tre volte, e svuotare la mente, prima di riuscire spingere la propria magia fuori dall’anello, come in precedenza aveva imparato a farvi scorrere dentro un piccolo flusso di magia.
L’interruzione dell’incantesimo si svolse più lentamente in quel modo che con un Finite Incantatem, quasi come guardare qualcosa che veniva Trasfigurata a velocità inversa. L’anello si distorse, fluendo, espandendosi. I colori mutarono, la consistenza delle superfici cambiò.
Due terzi di una ragazza morta giacevano sull’altare, sul fianco e con un braccio che penzolava dal bordo dell’altare, la posizione in cui la reversione l’aveva disposta per caso. Niente sangue scorreva ora dai monconi masticati delle sue cosce. La ragazza morta indossava il volto di Hermione Granger, ma contorto e pallido. Era come Harry l’aveva vista in precedenza, nella stanza sul retro dell’ospedale, l’immagine incisa a fuoco nella sua mente durante trenta lunghi minuti di Trasfigurazione, l’immagine che aveva riprodotto per le ancor più lunghe quattro ore necessarie a Trasfigurare il simulacro. La ragazza morta era nuda, poiché i suoi vestiti non erano parte di lei, e non erano stati Trasfigurati.
Quella visione richiamò alcuni ricordi, delle ore passate nella sala dell’infermeria, degli incubi successivi, ognuno dei quali Harry soppresse.
“Torni indietro”, disse l’alta voce di Voldemort. “Questo è compito mio, ora.”
Harry deglutì, e si ritirò dall’altare, fino allo sbocco del lungo corridoio dove era stato prima. “Il suo corpo è, dovrebbe essere, attorno a cinque Celsius, l’ho raffreddata in modo che, che non vi fosse danno cerebrale –” Il tono della voce di Harry stava vacillando. Ha davvero intenzione di farlo? Davvero? Ci doveva essere un tranello e Harry semplicemente non riusciva a vederlo. Voldemort aveva detto che né lui né i suoi avrebbero nuociuto a Hermione, che il corpo e la mente sarebbero stati della ragazza – perché?
Voldemort avanzò ancora una volta verso l’altare, orientando il corpo davanti a lui con un gesto della mano in modo che si disponesse dritto sull’altare. Il Signore Oscuro parlò con alta e monotona precisione, “Carne, carne, carne così saggiamente nascosta.”
Gli obelischi cominciarono a cantilenare ancora una volta.
Apokatastethi, apokatastethi, apokatastethi to soma hou emoi (emoi).
Apokatastethi, apokatastethi, apokatastethi to soma hou emoi (emoi).
Nuova carne scorse fuori dai monconi delle cosce della ragazza, strisciando come melma e solidificandosi.
Gli obelischi cessarono il canto. Una forma completa giaceva nuda sull’altare.
Non assomigliava a Hermione. Una Hermione Granger sarebbe dovuta stare in piedi a parlare, avrebbe dovuto indossare la sua uniforme di Hogwarts.
Voldemort sollevò una mano, poi sibilò, come infastidito. Con un gesto violento, le vesti attorno alla forma dormiente di Quirinus Quirrell furono fatte a pezzi, la sua cravatta viola e verde fu triturata, e la sua giacca gli fu sottratta e fu attirata fino al punto in cui si trovava Voldemort. Una parte di Harry trasalì, come se stesse vedendo il Signore Oscuro Voldemort attaccare il professor Quirrell.
Voldemort immerse deliberatamente la mano nella giacca, che sobbalzò come se qualcosa venisse rotto; poi Voldemort scrollò la giacca accanto a sé, svuotandola del contenuto. Ne cadde fuori la borsa di Harry, e il suo Giratempo, e un manico di scopa, e la pistola di Voldemort, e il Mantello, e una serie di amuleti e anelli e dispositivi strani che Harry non riconobbe.
E infine un pezzo di vetro rosso, che fu poggiato sulla forma di Hermione Granger, e lasciato rimanere lì per un po’.
Passarono minuti. Il Signore Oscuro indossò un amuleto preso dal mucchio di oggetti accanto all’altare; sempre dal mucchio, Voldemort prese quattro corte aste di legno con attaccate delle cinghie, e le mise sotto le vesti per il fissarle, sembrò che andassero sulle braccia e sulle cosce. Il Signore Oscuro si librò in aria, si spostò a sinistra, a destra, su e giù, apparentemente traballando un po’ all’inizio; poi il suo volo si stabilizzò.
Il pezzo di vetro rosso si girò, leggermente.
Il Signore Oscuro Voldemort fluttuò fino a terra, e pungolò il corpo di Hermione Granger con la bacchetta.
C’è osstacolo”, sibilò Voldemort.
Nella mente di Harry l’aspettativa di un tradimento o di qualche altro insuccesso era già stata così forte che la conferma giunse solo come un colpo sordo, non come uno tagliente. “Quale osstacolo?
Corpo di ragazza è resstaurato. Sosstanza è riprisstinata. Ma non magia, o vita… quessto è corpo di Babbana morta.” Voldemort si voltò lontano dall’altare, cominciò a camminare. “Il rituale completo risolverebbe questo problema. Ma questo richiederebbe tempo… tempo e il sangue del nemico di Granger, e non credo che Draco Malfoy si qualifichi ancora come tale, né posso prendere il mio stesso sangue contro il mio volere… sciocco.” La voce di Voldemort era un sibilo basso. “Sciocco, avrei dovuto prevederlo, e preparami. Il suo cervello potrebbe essere risvegliato con una scossa elettrica, questo lo so dalla medicina babbana… ma le ritornerebbe la sua magia? Questo non lo so, e ho il sospetto che se lei si risvegliasse come una Babbana sarebbe una Babbana per sempre. Eppure, non mi viene in mente nulla di meglio.” Il Signore Oscuro alzò la bacchetta –
“Aspetti!” disse di getto Harry, sentendo tornare la speranza. Ha bisogno di una scintilla di vita e di magia, solo una scintilla per farla avviare…
Voldemort si voltò e lo guardò. La faccia da serpente mostrò un qualche accenno di sorpresa.
Pensso di avere qualcossa che potrebbe funzionare”, sibilò Harry. “Ho bissogno di bacchetta. Non ho intenzione di ussare bacchetta contro di te”. Harry non aveva detto nulla riguardo al non aspettarsi che le sue intenzioni non cambiassero; aveva semplicemente buttato fuori quell’idea abbastanza velocemente da non essersi ancora formato alcuna intenzione specifica.
“Questo”, sibilò Voldemort, “desidero vederlo.” Il Signore Oscuro mise la mano nel mucchio di oggetti vicini all’altare, e prese la forma avvoltolata della bacchetta di Harry. Fu lanciata, scivolò attraverso l’aria e cadde ai piedi di Harry; e poi il Signore Oscuro tornò indietro galleggiando, il mucchio di cose che si mosse dolcemente dietro a lui.
Harry tolse dall’incarto la sua bacchetta, e avanzò.
Abbiamo la nostra bacchetta, è la fase uno, disse l’ultima voce, la voce della speranza.
Nessuna parte di Harry aveva alcuna idea di quella che sarebbe potuta essere la fase due, ma comunque la fase uno era stato completata.
E Harry stava davanti al corpo riformato di Hermione Granger, che era ancora nudo e morto, su di un altare di pietra illuminato dal crepuscolo.
“Lord Voldemort”, disse Harry, “la imploro, per favore le dia dei vestiti. Potrebbe aiutarmi a svolgere il mio compito.”
“Concesso”, sibilò Voldemort. Il dolore nella cicatrice di Harry divampò quando il corpo nudo della ragazza fu sollevato in aria, poi divampò di nuovo quando foglie morte danzarono attorno a lei ed ella fu vestita in quella che sembrava una divisa di Hogwarts, anche se il bordo era rosso invece che blu. Le mani di Hermione Granger furono ripiegate sul petto, le gambe raddrizzate, e il suo corpo fu fatto scivolare di nuovo al suo posto.
Harry la guardò.
Si concentrò su di lei, ora che sembrava di nuovo umana.
Sembra che stia dormendo, non che sia morta. Ci volle uno sforzo consapevole per cercare un respiro, non vederlo, e trarne le dovute deduzioni. Per quanto riguardava la nuda percezione… Hermione sarebbe potuta anche essere viva, in quel momento.
Che Hermione Granger non avrebbe approvato quella situazione, nel suo complesso, sembrava fuori discussione. Ma quello non voleva dire che avrebbe preferito restare morta invece che vivere, a parità di altre condizioni, e anche se non fossero state alla pari.
Perché desideri vivere, perché la mia ipotesi migliore è che desideri vivere…
Harry allungò la mano sinistra tremante, e toccò la fronte di Hermione. Era calda ora, non il freddo dei cinque gradi Celsius; o Voldemort aveva aumentato la sua temperatura corporea fino al livello normale, oppure la magia del rituale l’aveva fatto automaticamente. Il che significava che il cervello di Hermione era in quel momento caldo e senza ossigeno, a pensarci.
Quello fu decisivo, il senso di urgenza che stava sorgendo dentro di lui.
I piedi di Harry assunsero la posizione, la sua bacchetta oscillò in su fino a puntare sul corpo morto di Hermione Granger. L’unica cosa che non andava nel corpo di Hermione era il suo essere morto; tutto il resto in quel corpo andava bene, solo una cosa doveva essere cambiata.
Questo non è il tuo posto, morte.
Expecto”, urlò Harry, sentendo la magia e la vita sorgere dentro l’Incantesimo Patronus che era alimentato da entrambe, “Patronum!
La ragazza nell’uniforme di Hogwarts fu circondata da una divampante aura di fuoco argenteo, quando il Patronus nacque dentro di lei.
Harry barcollò, nel momento in cui provò un calo, un morso. L’intuizione o la memoria di Tom Riddle disse a Harry che la vita e la magia che erano appena fluite dentro Hermione non sarebbero mai tornate da lui, nessuna delle due. Non si era trattato di tutta la sua vita o di tutta la sua magia, neppure lontanamente, non c’era stato tempo di spenderne così tanta, ma quanta ne avesse appena spesa sarebbe stata perduta per sempre.
E Hermione Granger stava respirando, proprio come se stesse dormendo, ispirazioni ed espirazioni ritmiche. Il cielo del crepuscolo si era oscurato ulteriormente, e Harry non riuscì a vedere se le stava tornando il colorito, ma doveva essere così, certamente doveva essere così. Sembrava dormire pacificamente, e non perché essere morto fosse simile a dormire, ma perché ella era addormentata e il suo corpo stava bene e nulla le faceva male mentre dormiva.
Una parte di Harry, che era riuscita in qualche modo a non parlare in precedenza, sottolineò silenziosamente che erano ancora in un cimitero, che il recentemente vittorioso Lord Voldemort controllava ancora la situazione, e che la sua ipotesi riguardo il fatto che Hermione desiderasse essere viva era solo una supposizione.
Harry stava ancora sorridendo, mentre lentamente abbassava la bacchetta. I fuochi d’artificio celebrativi che si accesero nella sua mente furono contenuti, Harry non stava urlando e correndo in piccoli cerchi come il professor Flitwick, ma questo –
Questo –
Questo, disse Harry ad alta voce nella sua testa, questo è ciò che chiamo una Fase Due.
“Interessante”, disse la gelida voce acuta. “Il suo Patronus attinge alla sua vita e alla sua magia… Questo l’avevo intuito, poiché era troppo potente perché un primino potesse alimentarlo solo con la magia. Eppure ci deve essere qualcosa di più in questo enigma, dato un qualsiasi incantesimo alimentato dalla vita non sarebbe stato sufficiente… il suo pensiero felice è stata l’immagine del ritorno alla vita della ragazza? È bastato questo?” Lord Voldemort stava nuovamente giocando con la sua bacchetta, un interesse scuro in quegli occhi rossi a fessura. “Ho il sospetto che mi sentirò abbastanza stupido quando finalmente comprenderò questa magia, un qualche giorno durante la mia eternità. Ora si allontani dalla ragazza. C’è altra cossa che devo fare, per dare a ragazza migliore posssibilità di continuare a vivere.
Harry fece un passo indietro, a malincuore, la sensazione di tensione che iniziava a tornare in lui. Quasi inciampò in una lapide disposta a casaccio, mentre il Signore Oscuro continuava ad avanzare.
In piedi davanti all’altare, il Signore Oscuro pose un dito sulla fronte di Hermione Granger.
Poi il Signore Oscuro batté il dito sulla fronte di Hermione Granger, e disse, con una voce così bassa che Harry quasi non sentì, “Requiescus.
Voldemort fece un gesto con la mano rivolto verso un obelisco, che iniziò a ruotare, girandosi fino a giacere per terra, la punta verso l’esterno. “Affascinante davvero”, sibilò Voldemort. “Lei è viva, e magica, e non è un altro Tom Riddle come temevo lei avrebbe potuto renderla.”
La tensione saliva di nuovo dentro Harry. Aveva messo via la sua bacchetta nella cintura posteriore dei pantaloni, non voleva ricordare a Voldemort che aveva ancora la bacchetta con sé. “Che cosa le sta facendo, adesso?”
Un altro obelisco si girò, disteso piatto per terra. “C’è antico rituale perduto per ssacrificare creatura magica, trassferire natura magica a ssoggetto. Limitazioni ssono grandi. Trassferimento è temporaneo, ssolo poche ore. Ssoggetto talvolta muore quando trassferimento è essaurito. Ma Pietra renderà permanente.
Quattro obelischi giacevano piatti sul terreno, equispaziati; gli altri due obelischi erano stati fatti fluttuare via.
Voldemort iniziò a portarsi la mano verso la bocca, si controllò, sibilò nuovamente in segno di fastidio. Fece un gesto rivolto alla bocca dormiente di Quirinus Quirrell, e da quella bocca fluttuarono via due denti, quasi invisibili nella notte che cadeva. Uno di questi andò al mucchio di oggetti, l’altro fluttuò di fronte all’altare.
Enorme e deforme, pelle bitorzoluta, gambe spesse come tronchi, una piccola testa che sembrava una noce di cocco arroccata su di un masso.
Un troll di montagna si trovava all’interno del cerchio di obelischi, immobile come se si fosse addormentato in piedi.
Cosa sta facendo?
La bocca di Voldemort si deformò in un ampio sorriso; sembrò orribile sul suo volto, come se il suo volto avesse troppi denti. “Ssacrificherò mia arma di risserva, e ragazza-bambino otterrà potere di troll di rigenerare. Naussea da Trassfigurazione non è niente a confronto, sse per casso non fossse sstata curata da rituale precedente. E nesssun pugnale ucciderà ragazza-bambino, e né maledizione lacerante, né malattia la colpiranno.”
“Perché – perché sta facendo questo?” La voce di Harry tremava.
Non ho minima intenzione di lassciare che ragazza-bambino muoia ancora, dopo aver lavorato cossì duramente per rissusscitarla.
Harry deglutì. “Sono molto confuso.” Voldemort si stava forse esercitando a essere gentile? Quell’ipotesi non sembrava una spiegazione sufficiente.
“Stia ben lontano”, disse freddamente Voldemort. “Questo rituale è più Oscuro dell’ultimo.” Il Signore Oscuro iniziò una nuova cantilena, sillabe più dolci che sembrarono fremere nell’aria come cose viventi; e Harry, provando una nuova ondata di apprensione, arretrò.
Poi Harry gridò forte, quando il dolore divampò nuovamente all’interno della sua cicatrice. Il troll di montagna crollò su se stesso, divenendo ceneri sospese per aria, poi polvere, e poi la polvere sembrò soffiare via senza andare da nessuna parte; era scomparsa.
Hermione Granger continuava a dormire pacificamente, qualunque incantesimo di riposo Voldemort avesse lanciato su di lei era stato all’altezza del suo compito.
“Uhm”, disse Harry in un filo di voce. “Ha funzionato?”
Diffindo.
Harry fece un passo avanti con un grido soffocato, e poi si fermò, sia in quanto lo colse la stupidità del suo gesto, sia in quanto la lacerazione improvvisa che l’Incantesimo di Taglio aveva aperto sulla gamba di Hermione si era chiusa quasi con la stessa rapidità con cui era stata praticata. Dopo pochi secondi c’era solo una leggera macchia di sangue sulla carne circostante.
La Pietra fu posta nuovamente su Hermione, e dopo un po’ di tempo si girò. Voldemort rise di nuovo, mentre passava la mano su di lei. “Meraviglioso.”
Poi un altro piccolo dente fluttuò all’interno del cerchio di obelischi; e un istante dopo, un unicorno stava là dove il troll era stato in precedenza, gli occhi spenti e la testa abbassata.
“Cosa?” disse Harry. “Perché un unicorno?
Potere di presservare vita di ssangue di unicorno è combinazione eccellente con guarigione di troll. Ssolo Ardemonio e Maledizione Mortale ragazza-bambino dovrà temere, da quessto giorno.” Una scarica di risate serpentesche. “Inoltre, mi era rimassto unicorno di sscorta, tanto vale ussarlo.
“Il sangue di unicorno ha effetti collaterali –”
Quello è ssolo quando potere di ssangue di unicorno è rubato da altro. Quessto incantessimo farà appartenere potere di unicorno dentro ragazza-bambino, come sse ella fossse ssempra nata in quel modo.
Il canto triste e le sue parole frementi ricominciarono.
Harry guardò, senza comprendere minimamente.
Lasciamo stare il capire, cosa sto vedendo?
Sto vedendo il Signore Oscuro Voldemort impegnarsi duramente per resuscitare Hermione Granger e tenerla in vita. È come se pensasse che la sua vita dipenda dal fatto che Hermione Granger sia viva, in qualche modo.
Le parti confuse di Harry cercarono una procedura da seguire. ‘Fai una previsione in base alla migliore delle ipotesi correnti’ fu il primo pensiero che gli venne in mente, ma non sembrò portare da nessuna parte. La trama della storia non stava andando come sarebbe dovuta andare, dopo che il cattivo aveva vinto.
Di nuovo la fiammata di dolore alla cicatrice, come un colpo alla fronte di Harry. L’unicorno ondeggiò, e poi si disintegrò come aveva fatto il troll.
Il Signore Oscuro pose la Pietra sulla forma di Hermione ancora una volta, stringendo le mani della ragazza attorno ad essa.
Voldemort osservò l’insignificante processo per un certo tempo, poi si voltò mentre la Pietra era ancora disposta su di lei, producendo un alto ronzio con la gola. “Ah, sì», sibilò Voldemort. «Quello sarebbe massimamente appropriato. Ha ancora il diario che le ho dato, ragazzo? Il diario dello scienziato famoso?”
Il cervello di Harry ebbe bisogno di un momento per comprendere quello di cui Voldemort stava parlando. Era stato nella Mary’s Room, al Mary’s Place, nel mese di ottobre, quel prezioso dono di un amico. Il pensiero avrebbe dovuto innescare un’ondata di terribile tristezza, poiché il professor Quirrell era stato perso o non era mai stato reale; ma ce n’era già abbastanza di quell’emozione, e il suo cervello l’aveva messa da parte per un po’.
“Sì”, disse Harry ad alta voce. “Penso che sia nella mia borsa, posso controllare?” Harry sapeva che era nella borsa. Ce l’aveva messo dentro con tutto ciò di cui avrebbe potuto aver ragionevolmente bisogno, che egli possedeva o aveva comprato; tutto ciò che sarebbe potuto essere un equipaggiamento per l’avventura.
Dal mucchio di oggetti vicini all’altare, fu estratta la borsa mokeskin di Harry, e poi gettata ai suoi piedi.
“Il diario di Ruggero Bacone”, disse Harry mentre vi ci metteva una mano, e il diario apparve. Il professor Quirrell aveva detto che il diario sarebbe uscito indenne da un incendio, così Harry lo lanciò verso l’altare di Voldemort. Harry non trasalì; c’erano cose più importanti di cui preoccuparsi che trattare con cura i libri, anche quel libro.
Voldemort raccolse il diario, l’esaminò, e sembrò piuttosto assorto.
Harry, il più silenziosamente e discretamente che poté, attaccò la borsa all’anello posteriore della sua cintura, dove non sarebbe stata visibile, vicino a dove Harry aveva messo la sua bacchetta.
Fase tre, la borsa.
“Sì”, Voldemort sibilò mentre sfogliava le pagine del diario, “questo andrà piuttosto bene.” La Pietra si mosse leggermente, e l’altra mano del Signore Oscuro ripose nuovamente la Pietra all’interno delle sue vesti.
“Qual è stato il suo scopo nascosto dietro il diario?” disse Harry quando la borsa fu attaccata alla sua cintura, ed egli ebbe messo entrambe le mani vuote là dove Voldemort poteva vederle di nuovo. “Ho provato a tradurne un po’, all’inizio, ma stavo procedendo lentamente –” In realtà, aveva proceduto in maniera estremamente lenta, e Harry aveva trovato altre priorità.
Diario era essattamente ciò che ssembrava, un dono intesso a ssedurti e portarti versso mia parte.” Con la bacchetta Voldemort fece dei gesti intricati nell’aria, senza neppure guardare cosa la sua bacchetta stesse facendo, mentre teneva il diario nell’altra mano. Per un momento a Harry parve di vedere una scia di tenebra nell’aria, ma la luce lunare era troppo debole per esserne certo. “E ora, mio caro ragazzo”, la voce acuta di Voldemort era intessuta con cupo divertimento, mentre la sua bacchetta batté brevemente sulla fronte di Hermione Granger con un gesto casuale, “trasformo questo diario in un dono molto più prezioso, un segno di quanta saggezza io abbia imparato da lei. Poiché non vorrei mai che lei fosse privato del consiglio e della moderazione di Hermione Granger, non mai fino a quando le stelle vivranno ancora. Avadakedavra.
La scarica verde della Maledizione Mortale divampò più velocemente di quanto Harry avrebbe potuto lanciare l’Incantesimo Patronus, più velocemente di quanto avrebbe potuto spostarsi, era già terminata quando Harry gridò e si mosse per prendere la propria bacchetta.
Il corpo privo di sensi di Quirinus Quirrell non sobbalzò neppure, nella morte. La luce verde lo colpì, senza nessun altro segno.
L’oscurità brillava nell’aria, anti-luce nelle scie che Voldemort aveva tracciato in precedenza, e il Diario di Ruggero Bacone si oscurò come se la corruzione vi stesse strisciando sopra, proprio mentre un brivido apparve nell’aria intorno alla forma di Hermione Granger.
Il dolore nella cicatrice di Harry divampò violentemente, come un marchio a fuoco premuto sulla sua fronte, fece in modo che Harry scartasse da un lato senza pensarci quando i riflessi di Tom Riddle presero il sopravvento.
E anche Voldemort stava gridando, stava urlando mentre lasciava cadere il diario a terra, stava tenendosi la testa e urlando.
Possibilità
Fu l’ultima voce di speranza a dirlo, mentre Harry cercava freneticamente di pensare, di capire. Era inutile cercare di uccidere Voldemort ora, poteva solo infastidirlo, le armi non potevano ucciderlo mentre rimaneva anche uno solo delle sue centinaia di horcrux –
Ma sembrava valer comunque la pena disincarnare temporaneamente Voldemort, prendere la Pietra e Hermione e fuggire.
La mano destra di Harry aveva già afferrato la bacchetta. La mano sinistra girò dietro la schiena, si infilò goffamente nella borsa, e cominciò a fare un gesto silenzioso, tre lettere di una parola inglese.
“No!” gridò Voldemort. Aveva tolto le mani dalla testa, fissava il corpo di Hermione come se fosse smarrito. “No, no!”
L’oggetto uscì dalla borsa di Harry nella sua mano, e Harry cominciò ad avanzare più agilmente che poté, diminuendo la distanza tra di loro fino a quella che i suoi brevi studi avevano dimostrato essere fattibile.
“La mia grande creazione –” ansimò Voldemort. La sua voce era acuta, sembrava in preda al panico. “Due diversi spiriti non possono esistere nello stesso mondo – è andato, è tagliato! Un horcrux, devo creare subito un horcrux –” Lo sguardo di Voldemort cadde sulla forma ancora dormiente di Hermione Granger, e cominciò ad alzare la bacchetta in aria, eseguendo gli stessi gesti di prima.
Harry alzò la pistola e premette il grilletto tre volte.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Chaos Legion wants you!