Opinioni come uniformi

Articolo originale
Eliezer Yudkowsky
02 Agosto 2007

Fin qui ho distinto tra credere come causa di aspettative, credere di credere e professione di fede e tifo. Tra queste convinzioni potremmo chiamare “credenze proprie” quelle che producono aspettative e “credenze improprie” le altre. Una credenza propria può essere sbagliata o irrazionale, ad. es. qualcuno che veramente si aspetta che le preghiere cureranno il suo bambino ammalato, ma si può sostenere che le altre forme non siano affatto credenze.

Un’altra forma di credenza impropria è il credere come identificazione con un gruppo, un modo di appartenere a qualcosa; Robin Hanson usa l’eccellente metafora del portare abiti non usuali, un’uniforme di gruppo come la tonaca del prete o lo zucchetto degli ebrei, e quindi chiamerò questo atteggiamento “credenze come uniformi”.

In termini di psicologia umanamente realistica, i Musulmani che hanno pilotato gli aerei contro il World Trade Center vedevano certamente se stessi come eroi in difesa della verità, della giustizia e dei costumi islamici, contro orribili mostri alieni tipo Independence Day. Solo un nerd particolarmente ingenuo, il tipo di nerd che non ha la minima idea di come i non-nerd vedano il mondo, direbbe una cosa del genere in un bar dell’Alabama. Non è una cosa americana da dire. La cosa americana da dire è che i terroristi “odiano la nostra libertà” e che pilotare un aereo contro un edificio è un'”azione da codardi”. Non puoi dire le parole “sacrificio eroico” e “attentatore suicida” nella stessa frase, nemmeno allo scopo di descrivere accuratamente come il Nemico vede il mondo. Il concetto stesso di coraggio e altruismo in un attentatore suicida è un atteggiamento da Nemico – è chiaro dal fatto che anche il Nemico ne parla. L’atteggiamento americano è definire il kamikaze un codardo sociopatico. Non ci sono virgolette che ti permettano di parlare del modo in cui il Nemico vede il mondo; sarebbe come vestirsi da nazista per Halloween.

La credenza-come-uniforme può aiutare a spiegare come la gente possa essere personalmente coinvolta da credenze improprie. Il semplice credere di credere, o una professione di fede, avrebbero difficoltà a creare un effetto emotivo genuino, profondo, potente. O almeno così sospetto; confesso di non essere un esperto. Ma la mia impressione è questa: la gente che ha smesso di avere aspettative legate alla verità della propria religione, farà di tutto per convincersi di essere fervente, e questa disperazione può essere scambiata per fanatismo. Ma non è lo stesso fuoco che li ardeva da bambini.

D’altra parte è molto facile per un essere umano appartenere genuinamente, ardentemente, visceralmente a un gruppo, tifare per la sua squadra preferita. (Questa è la base su cui si fonda l’intero imbroglio di “Repubblicani contro Democratici” e analoghi falsi dilemmi in altri paesi, ma questo è un argomento per un altro articolo). L’identificazione con una tribù è una grande forza emotiva. La gente può morire per questo. E quando la gente si identifica con una tribù, sosterrà con pieno convincimento le credenze che costituiscono l’uniforme di quella tribù.

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