Riporto qui un glossario dei termini che ho lasciato in latino nel testo. Si tratta in genere di parole o formule che non hanno un’esatta traduzione, o peggio hanno un equivalente italiano che però ha assunto connotazioni diverse dall’originale (ad esempio la parola “villa” ha per noi un significato simile, ma profondamente diverso, da quello che aveva per un romano).
Le parole qui riportate sono indicate in corsivo nel testo e sono, in genere, usate sempre al nominativo (singolare o plurale), senza declinare i casi. In alcuni casi (console, foro, sesterzio, ecc…) ho scelto di usare la forma italiana della parola anziché quella latina in quanto in uso corrente nella nostra lingua.
Nell’indicare nomi di luoghi, popoli e personaggi storici o mitologici ho scelto quasi sempre di usare il nome in uso all’epoca dei fatti narrati, evitando però di declinarlo. Quindi ad esempio, la città di Alessandria è chiamata sempre “Alexandria”, al nominativo. Nel testo nomi e toponimi sono scritti con carattere normale, non corsivo.
La lista riporta tutti i nomi utilizzati nel racconto ad eccezione di quelli che si sono mantenuti inalterati in italiano e indicano la stessa realtà geografica, ad esempio “Roma”, o di personaggi che sono troppo noti per richiedere di essere menzionati, come la regina Cleopatra d’Egitto.
Glossario di termini, nomi e toponimi usati nel testo
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