“Ma Preside”, disse Harry, parte della sua disperazione che trapelò nella sua voce, “lasciare tutti i miei beni patrimoniali in un unico deposito non diversificato pieno di monete d’oro – è folle, Preside! È come, non so, fare esperimenti di Trasfigurazione senza consultare un’autorità riconosciuta! Non si fanno queste cose col denaro!”
Dal volto rugoso del vecchio mago – sotto un cappello da ricorrenza festiva simile a una catastrofica collisione automobilistica tra macchine di tessuto verde e rosso – un’espressione seria e triste fece capolino indirizzata a Harry.
“Mi dispiace, Harry”, disse Silente, “e ti chiedo scusa, ma permetterti di controllare le tue finanze ti darebbe troppa libertà di azione”.
La bocca di Harry si aprì e non ne uscì alcun suono. Era, letteralmente, senza parole.
“Ti permetterò di prelevare cinque galeoni per i regali di Natale”, disse Silente, “che è più di quanto qualsiasi ragazzo della tua età dovrebbe spendere, ma non dovrebbero costituire una minaccia, credo –”
“Non posso credere che l’abbia detto davvero!” le parole esplosero dalla bocca di Harry. “Ammette di essere così manipolatorio?”
“Manipolatorio?” disse il vecchio mago, sorridendo appena. “No, sarei manipolatorio se non l’ammettessi, o se avessi qualche motivo più profondo oltre a quello palese. È piuttosto semplice, Harry. Non sei ancora in grado di giocare la partita, e sarebbe folle permetterti di gestire migliaia di galeoni con i quali potresti rovesciare il tavolo da gioco”.
L’attività frenetica e il viavai intenso di Diagon Alley erano centuplicati e poi raddoppiati mentre Natale si avvicinava, con tutti i negozi ammantati in stregonerie brillanti che lampeggiavano e luccicavano come se lo spirito delle feste fosse sul punto di divampare incontrollato e di trasformare tutta l’area in un allegro cratere festivo. Le strade erano così affollate di streghe e maghi in vesti festive e sgargianti che gli occhi erano aggrediti quasi altrettanto severamente quanto le orecchie; ed era chiaro, dalla sconcertante varietà degli acquirenti, che Diagon Alley era considerata un’attrazione internazionale. C’erano streghe bendate come mummie in gigantesche fasciature di tessuto, e maghi in cappelli a cilindro formali e accappatoio, e giovani bambini appena in grado di camminare che erano decorati con luci che brillavano quasi quanto i negozi stessi, mentre i genitori li portavano per mano attraverso quel magico paese delle meraviglie e permettevano loro di strillare a piacimento. Era la stagione dell’allegria.
E nel mezzo di tutta quella luce e vivacità, una nota della notte più nera; un’atmosfera fredda, oscura, che rendeva sgombra una preziosa manciata di centimetri anche nel mezzo di tutta quella ressa.
“No”, disse il professor Quirrell, con un’espressione di sgradevole disgusto, come se avesse appena dato un morso a del cibo che non solo aveva un sapore orribile, ma che era moralmente ripugnante, tanto per cominciare. Era il genere di aspetto arcigno che una persona ordinaria avrebbe potuto assumere dopo aver affondato i denti in un polpettone, e scoperto che era marcio e fatto con dei gattini.
“Oh, suvvia”, disse Harry. “Deve avere una qualche idea”.
“Signor Potter”, disse il professor Quirrell, le sue labbra disposte in una linea sottile, “ho accettato di fungere da suo guardiano in questa escursione. Non ho accettato di darle dei consigli sulla sua scelta di regali. Non festeggio il Natale, signor Potter”.
“E il Natale di Newton?” disse allegramente Harry. “Isaac Newton nacque davvero il 25 dicembre, a differenza di qualche altra figura storica che potrei nominare”.
La cosa non impressionò il professor Quirrell.
“Ascolti”, disse Harry, “Mi dispiace, ma devo trovare qualcosa di speciale per Fred e George e non ho idea delle mie opzioni”.
Il professor Quirrell produsse un ronzio pensieroso. “Potrebbe chiedere quali membri della loro famiglia detestino maggiormente, e poi assoldare un assassino. Conosco un membro di un certo governo in esilio che è alquanto competente, e che le farebbe uno sconto sull’assassinio di più Weasley”.
“Questo Natale”, disse Harry abbassando la voce ad un registro più grave, “fai ai tuoi amici il dono… della morte”.
Quello fece sorridere il professor Quirrell. Arrivò fino ai suoi occhi.
“Bene”, disse Harry, “almeno non ha suggerito di prendere loro un topo domestico –” la bocca di Harry si chiuse di scatto, e si rammaricò per quelle parole non appena furono uscite dalla sua bocca.
“Scusi?” disse il professor Quirrell.
“Nulla”, disse subito Harry, “una storia lunga e stupida”. E raccontarla sembrava in qualche modo sbagliato, forse perché Harry temeva che il professor Quirrell avrebbe riso anche se Bill Weasley non fosse stato curato e tutto rimesso a posto…
E dov’era stato il professor Quirrell per non aver mai sentito quella storia? Harry aveva avuto l’impressione che tutti gli abitanti della Gran Bretagna magica la conoscessero.
“Senta”, disse Harry, “sto cercando di consolidare la loro lealtà nei miei confronti, sa? Fare dei gemelli Wealey miei servitori? Come dice il detto: Un amico non è qualcuno che usi una volta e getti via, un amico è qualcuno che usi più e più volte. Fred e George sono due degli amici più utili che ho a Hogwarts, professor Quirrell, e prevedo di usarli più e più volte. Quindi, se volesse aiutarmi ad essere Serpeverde in questo, e mi suggerisse qualcosa per la quale mi sarebbero molto grati…” la voce di Harry andò a spegnersi in maniera invitante.
Queste cose bisogna solo promuoverle nel modo giusto.
Camminarono per un bel pezzo prima che il professor Quirrell parlasse ancora, la sua voce che praticamente trasudava disgusto. “I gemelli Weasley usano bacchette di seconda mano, signor Potter. Si ricorderebbero della sua generosità ad ogni Incantesimo che lanciassero”.
Harry batté le mani in un’involontaria eccitazione. Mettere il denaro a loro nome presso Ollivander, e dire al signor Ollivander di non rimborsarlo mai – no, ancora meglio, di mandarlo a Lucius Malfoy se i gemelli Weasley non si fossero presentati prima dell’inizio del loro prossimo anno scolastico. “È brillante, professore!”
Il professor Quirrell non sembrò apprezzare il complimento. “Suppongo di poter tollerare il Natale con quello spirito, signor Potter, sebbene solo a malapena”. Poi accennò un sorriso. “Naturalmente questo le costerà quattordici galeoni, e lei ne ha solo cinque”.
“Cinque galeoni”, disse Harry storcendo il naso per lo sdegno. “Con chi pensa di avere a che fare, il Preside?”
“Credo che semplicemente non gli sia capitato di temere le conseguenze del suo usare la sua ingegnosità allo scopo di ottenere fondi. Sebbene lei sia stato saggio a perdere, piuttosto che renderla una minaccia esplicita. Giusto per curiosità, signor Potter, cos’avrebbe fatto se non mi fossi girato annoiato dall’altra parte mentre lei, in una fitta di puerile stizza, si è messo a contare uno a uno gli zellini per un valore di cinque galeoni?”
“Beh, il modo più semplice sarebbe stato prendere a prestito del denaro da Draco Malfoy”, disse Harry.
Il professor Quirrell rise sommessamente per un breve istante. “Sia serio, signor Potter”.
Ne prendo debitamente nota. “Probabilmente avrei fatto qualche apparizione come celebrità. Non avrei fatto ricorso a qualcosa di economicamente dirompente solo per delle piccole spese”. Harry aveva controllato, e gli sarebbe stato permesso di tenere il Giratempo mentre fosse stato a casa per le feste, così che il suo ciclo del sonno non iniziasse a derivare. Ma era anche possibile che qualcuno tenesse d’occhio le transazioni finanziarie magiche. Il trucco dell’oro e dell’argento avrebbe richiesto del lavoro dalla parte babbana, e un capitale iniziale, e i goblin avrebbero potuto insospettirsi dopo il primo ciclo. E fondare una vera banca avrebbe richiesto parecchio lavoro… Harry non era riuscito del tutto a sviluppare alcun metodo per fare soldi che fosse veloce e certo e sicuro, quindi era stato molto contento quando il professor Quirrell era risultato essere così facilmente ingannabile.
“Spero davvero che quei cinque galeoni siano sufficienti, dato che li ha contati così attentamente”, disse il professor Quirrell. “Dubito che il Preside sarà così sollecito nell’affidarmi la chiave del suo deposito una seconda volta, quando avrà scoperto che sono stato imbrogliato”.
“Sono sicuro che ha fatto del suo meglio”, disse Harry con profonda gratitudine.
“Ha bisogno di assistenza per trovare un luogo sicuro in cui custodire tutti quegli zellini, signor Potter?”
“Sì, più o meno. Conosce qualche buona opportunità di investimento, professor Quirrell?”
Ed entrambi continuarono a camminare, nella loro minuscola sfera di silenzio e isolamento, attraverso la folla brillante e vivace; e se si fosse prestata attenzione, si sarebbe notato che lì dove andavano, i rami frondosi sbiadivano, e i fiori appassivano, e i giocattoli per bambini che suonavano allegri campanelli mutavano in note più basse e più minacciose.
Harry lo notò, ma non disse nulla, semplicemente sorrise un po’ a sé stesso.
Tutti avevano il loro modo di celebrare le feste, e il Grinch era parte del Natale tanto quanto Babbo Natale.