Minerva e Silente avevano applicato il loro talento combinato per far comparire il grande palco verso cui ora Quirrell arrancava lentamente; era, al suo interno, di legno robusto, ma le superfici esterne brillavano di luccicante marmo intarsiato di platino e tempestato di gemme dei colori di ciascuna Casa. Né lei né il Preside erano minimamente all’altezza dei Fondatori di Hogwarts, ma l’illusione doveva durare solo poche ore. Normalmente Minerva si godeva quelle rare occasioni in cui aveva l’opportunità di stancarsi con vaste Trasfigurazioni; ma questa volta aveva portato a termine il proprio lavoro con l’orribile sensazione di stare scavando la propria tomba.
Ma Minerva si stava sentendo un po’ meglio, ora. C’era stato un breve momento in cui l’esplosione sarebbe potuta arrivare; ma Silente era già in piedi e stava applaudendo calorosamente, e nessuno si era dimostrato abbastanza folle da insorgere di fronte al Preside.
E l’umore esplosivo si era rapidamente spento in un sentimento collettivo che forse sarebbe potuto essere descritto dall’espressione: Ma piantatela!
Blaise Zabini aveva fatto fuoco su sé stesso in nome di Sunshine, e il punteggio finale era stato 254 a 254 a 254.
Dietro il palco, in attesa di salire, tre bambini si stavano fissando l’un l’altro con furia mischiata a frustrazione. Non aiutava che fossero ancora umidi per essere stati ripescati dal lago, e che gli Incantesimi di Riscaldamento non sembrassero sufficienti a compensare la frizzante aria di dicembre, o forse era semplicemente il loro umore.
“Basta così”, disse Granger. “Non ce la faccio più! Basta traditori!”
“Sono completamente d’accordo con lei, signorina Granger”, disse glaciale Draco. “Quel che è troppo è troppo”.
“E cosa pensate di farci, voi due?” reagì Harry Potter. “Il professor Quirrell ha già detto che non proibirà le spie!”
“Le proibiremo noi per lui”, disse risolutamente Draco. Non aveva neppure compreso quello che voleva dire con quelle parole mentre le diceva, l’atto stesso di parlare sembrò far cristallizzare un piano –
Il palco era davvero ben realizzato, quanto meno per una struttura temporanea; i costruttori non erano caduti nella solita trappola di essere impressionati dalla propria illusione di opulenza, e sapevano qualcosa di architettura e di stili visivi. Da dove Draco si trovava, nel luogo naturale in cui sarebbe dovuto essere, gli studenti che guardavano l’avrebbero visto circondato dall’aura debolmente luccicante degli smeraldi; e Granger, in piedi lì dove Draco le aveva fatto impercettibilmente segno di andare, sarebbe stata circondata dall’aura degli zaffiri di Corvonero. Per quanto riguardava Harry Potter, Draco non lo stava osservando in quel momento.
Il professor Quirrell si era… risvegliato, o qualunque cosa fosse quello che faceva; e si stava poggiando su di un podio di platino spoglio di gemme. Con evidente capacità di intrattenimento, il Professore di Difesa stava impilando con cura e pareggiando le tre buste che contenevano le tre pergamene su cui i tre generali avevano scritto i loro desideri, mentre tutti gli studenti di Hogwarts osservavano, e aspettavano.
Infine il professor Quirrell alzò lo sguardo dalle buste. “Bene”, disse il Professore di Difesa. “Questo è seccante”.
Un leggero risolino attraversò la folla, con una sfumatura pungente.
“Suppongo che tutti voi stiate chiedendovi cosa farò, giusto? Non ho molta scelta; dovrò fare ciò che è giusto. Sebbene prima ci sia un discorsetto che vorrei fare, e prima di quello, mi pare che il signor Malfoy e la signorina Granger abbiano qualcosa da condividere”.
Draco sbatté le palpebre, poi lui e Granger si scambiarono rapide occhiate – posso? – certo, fai pure – e Draco alzò la voce.
“Il generale Granger e io vorremmo dichiarare entrambi”, disse Draco nel suo tono più formale, sapendo che era amplificato e udibile, “che non accetteremo più l’aiuto di alcun traditore. E se, in qualsiasi battaglia, scoprissimo che Potter ha accettato traditori dai nostri eserciti, uniremo le nostre forze per schiacciarlo”.
E Draco indirizzò un’occhiata piena di malizia al Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto. Incassa questo, Generale Chaos!
“Sono pienamente d’accordo col generale Malfoy”, disse Granger in piedi accanto a lui, la sua voce chiara e forte. “Nessuno di noi due si avvarrà di traditori, e se il generale Potter lo farà, lo spazzeremo via dal campo di battaglia”.
Vi fu un mormorio di sorpresa proveniente dagli studenti che osservavano.
“Molto bene”, disse il loro Professore di Difesa, sorridendo. “C’è voluto davvero molto, a voi due, ma comunque bisogna congratularsi con voi per averci pensato prima di ogni altro generale”.
Ci volle un momento prima che fosse assimilato –
“In futuro, signor Malfoy, signorina Granger, prima di venire nel mio ufficio con una richiesta qualunque, considerate se per voi c’è un modo di ottenerla senza il mio aiuto. Non dedurrò punti-Quirrell in questa occasione, ma la prossima volta potreste aspettarvi di perderne l’intera cinquantina”. Il professor Quirrell mostrava un ghigno divertito. “E cos’ha da dire a proposito, signor Potter?”
Lo sguardo di Harry Potter si posò su Granger, poi su Draco. Il suo volto sembrò calmo; sebbene Draco fosse sicuro che controllato sarebbe stato il termine migliore.
Infine Harry Potter parlò, la sua voce piatta. “La Chaos Legion è ancora felice di accettare traditori. Ci vediamo sul campo di battaglia”.
Draco sapeva che lo stupore era palese sul proprio volto; ci furono mormorii di meraviglia dagli studenti che guardavano, e quando Draco gettò un’occhiata alla prima fila, vide che persino i Caotici di Harry sembravano sbalorditi.
Il volto di Granger era arrabbiato, e diventava sempre più arrabbiato. “Signor Potter”, disse con un tono tagliente, come se pensasse di essere un insegnante, “sta per caso cercando di essere odioso?”
“Quasi certamente no”, disse con calma Harry Potter. “Non vi costringerò a farlo tutte le volte. Battetemi una volta, e resterò battuto. Ma le minacce non sono sempre sufficienti, Generale Sunshine. Non mi avete chiesto di unirmi a voi, ma avete semplicemente provato a imporre la vostra volontà; e talvolta dovete sconfiggere effettivamente il vostro nemico per imporgli la vostra volontà. Sapete, dubito che Hermione Granger, la più brillante stella accademica di Hogwarts, e Draco, figlio di Lucius, rampollo della Nobile e Antichissima Casa Malfoy, possano lavorare insieme per sconfiggere il loro nemico comune, Harry Potter”. Un sorriso divertito attraversò il volto di Harry. “Forse farò ciò che Draco ha provato con Zabini, e scriverò una lettera a Lucius Malfoy e vedremo cosa lui pensa di tutto questo”.
“Harry!” disse Granger, sembrando assolutamente sconcertata, e molti nel pubblico rimasero a bocca aperta.
Draco controllò la rabbia che scorreva dentro di sé. Quella era stata una mossa stupida da parte di Harry, dirlo in pubblico. Se Harry l’avesse semplicemente fatto, avrebbe potuto funzionare, Draco non ci aveva neppure pensato, ma ora se suo Padre l’avesse fatto sarebbe sembrato che prendesse ordini da Harry –
“Se pensi che mio padre, Lord Malfoy, possa essere manipolato così facilmente da te”, disse gelidamente Draco, “riceverai una sorpresa, Harry Potter”.
E mentre le parole finivano di lasciare la sua bocca Draco comprese che aveva appena messo suo Padre con le spalle al muro, più o meno senza neppure volerlo fare. Suo Padre probabilmente non avrebbe gradito la cosa, proprio per nulla, ma ora sarebbe stato impossibile per lui dirlo… Draco avrebbe dovuto scusarsi di ciò, era davvero stato un sincero infortunio, ma era strano pensare di averlo fatto.
“Allora datevi da fare e sconfiggete il cattivo Generale Chaos”, disse Harry, sembrando ancora divertito. “Non posso vincere contro entrambi i vostri eserciti – non se lavorerete davvero insieme. Ma mi chiedo se per caso posso farvi rompere prima di allora”.
“Non ci riuscirai, e noi ti schiacceremo!” disse Draco Malfoy.
E a fianco a lui, Hermione Granger annuì fermamente.
“Bene”, disse il professor Quirrell dopo che il silenzio sbalordito si fu protratto per un po’. “Questo non era il modo in cui mi aspettavo che questa conversazione andasse”. Il Professore di Difesa sembrava piuttosto intrigato. “In verità, signor Potter, mi aspettavo che lei ammettesse la sconfitta immediatamente e con un sorriso, e poi annunciasse che aveva compreso da tempo la lezione che volevo impartire ma che aveva deciso di non rovinarla agli altri. In effetti, avevo scritto il mio discorso in questo senso, signor Potter”.
Harry Potter si limitò ad alzare le spalle. “Mi dispiace”, disse, e null’altro.
“Oh, non si preoccupi”, disse il professor Quirrell. “Anche questo sarà utile”.
E il professor Quirrell voltò le spalle ai tre bambini, e si raddrizzò sul podio per rivolgersi all’intera folla che guardava; la sua consueta aria di divertimento distaccato scivolò via come una maschera che cade, e quando parlò nuovamente la sua voce fu amplificata ancor più di quanto fosse stata prima.
“Se non fosse stato per Harry Potter”, disse il professor Quirrell, la sua voce frizzante e fredda come dicembre, “Tu-Sai-Chi avrebbe vinto”.
Il silenzio fu istantaneo, e totale.
“Non ingannatevi”, disse il professor Quirrell. “Il Signore Oscuro stava vincendo. C’erano sempre meno Auror che osassero affrontarlo, si dava la caccia ai vigilanti che gli si opponevano. Un Signore Oscuro e forse cinquanta Mangiamorte stavano vincendo contro un Paese di migliaia. Questo è più che ridicolo! Non ci sono voti abbastanza bassi per giudicare tale incompetenza!”
Il volto del preside Silente si accigliò; e sui volti del pubblico vi fu perplessità; e il completo silenzio proseguì.
“Capite ora come accadde? L’avete visto oggi. Ho permesso i tradimenti, e non ho dato ai generali mezzi per limitarli. Avete visto i risultati. Trame intelligenti e tradimenti intelligenti, finché l’ultimo soldato rimasto sul campo di battaglia non si è sparato! Non potete dubitare che tutti e tre quegli eserciti sarebbero potuti essere sconfitti da qualunque nemico esterno che fosse stato unito al suo interno.”
Il professor Quirrell si chinò in avanti sul podio, la sua voce ora piena di una intensità triste. La sua mano destra si aprì, dita distese e allargate. “La divisione è debolezza”, disse il Professore di Difesa. La sua mano si chiuse a pugno. “L’unità è forza. Il Signore Oscuro lo comprese bene, malgrado le sue altre follie; e usò quella comprensione per creare un semplice espediente che lo rese il più terribile Signore Oscuro della storia. I vostri genitori fronteggiarono un Signore Oscuro. E cinquanta Mangiamorte che erano perfettamente uniti, consapevoli che ogni violazione della loro lealtà sarebbe stata punita con la morte, che ogni negligenza e ogni incompetenza sarebbero state punite col dolore. Nessuno poteva sfuggire alla stretta del Signore Oscuro una volta che avesse preso il suo Marchio. E i Mangiamorte accettarono di prendere quel terribile Marchio perché sapevano che una volta preso, sarebbero stati uniti, contrapposti ad una terra divisa. Un Signore Oscuro e cinquanta Mangiamorte avrebbero sconfitto un intero Paese, col potere del Marchio Oscuro”.
La voce del professor Quirrell era cupa e dura. “I vostri genitori avrebbero potuto ripagarli con la stessa moneta. Non lo fecero. Ci fu un uomo di nome Yermy Wibble che chiese alla nazione a istituire la leva, sebbene non fosse abbastanza visionario da suggerire un Marchio della Gran Bretagna. Yermy Wibble sapeva cosa gli sarebbe successo; e sperò che la sua morte avrebbe ispirato altri. Quindi per essere sicuro il Signore Oscuro catturò la sua famiglia. Le loro pelli vuote non ispirarono altro che paura, e nessuno osò parlare ancora. E i vostri genitori avrebbero pagato le conseguenze della loro spregevole codardia, se non fossero stati salvati da un infante di un anno di vita”. Il volto del professor Quirrell mostrò un disprezzo completo. “Un drammaturgo l’avrebbe chiamato un deus ex machina, poiché essi non fecero nulla per meritare la loro salvezza. Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato potrebbe non aver meritato di vincere, ma non abbiate dubbi, i vostri genitori meritarono di perdere”.
La voce del Professore di Difesa risuonò ferrea. “E sappiate questo: i vostri genitori non hanno imparato nulla! La nazione è ancora frammentata e debole! Quanti pochi decenni sono passati tra Grindelwald e Tu-Sai-Chi? Pensate che voi non vedrete la prossima minaccia durante le vostre vite? Ripeterete voi allora le follie dei vostri genitori, quando avete visto i risultati chiaramente esposti davanti a voi oggi? Perché posso dirvi cosa faranno i vostri genitori, quando il giorno dell’oscurità giungerà! Posso dirvi quale lezione hanno imparato! Hanno imparato a nascondersi come codardi e non fare nulla mentre aspettano che Harry Potter li salvi!”
Ci fu un’espressione di curiosità negli occhi del preside Silente; e altri studenti guardarono il loro Professore di Difesa con sconcerto e rabbia e stupore.
Gli occhi del professor Quirrell erano ora freddi come la sua voce. “Ricordatevi questo, e ricordatevelo con cura. Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato voleva governare questo Paese, per tenerlo nella sua crudele presa per sempre. Ma almeno voleva governare un Paese vivo, non un cumulo di ceneri! Ci sono stati Signori Oscuri che erano folli, che desideravano solo fare del mondo una pira funebre! Ci sono state guerre in cui un intero Paese ha marciato contro un altro! I vostri genitori hanno quasi perso contro una cinquantina, che intendevano prendere questo Paese vivo! Quanto velocemente sarebbero stati schiacciati da un nemico più numeroso di loro, un nemico a cui interessasse solo la loro distruzione? Questo predico: quando la prossima minaccia sorgerà, Lucius Malfoy affermerà che dovreste seguirlo o perire, che la vostra unica speranza è nella sua crudeltà e nella sua forza. E sebbene lo stesso Lucius Malfoy ci crederà, questa sarà una bugia. Poiché quando il Signore Oscuro perì, Lucius Malfoy non unificò i Mangiamorte, essi andarono in pezzi in un istante, fuggirono come cani bastonati e si tradirono l’un l’altro! Lucius Malfoy non è abbastanza forte per essere un vero Signore, Oscuro o altro”.
I pugni di Draco Malfoy erano così stretti da essere diventati bianchi, c’erano lacrime nei suoi occhi, e furore, e insopportabile vergogna.
“No”, disse il professor Quirrell, “non credo che sarà Lucius Malfoy a salvarvi. E se per caso pensaste che sto parlando in mio favore, il tempo dimostrerà molto presto che non è così. Non vi faccio nessuna raccomandazione, miei studenti. Ma dico che se un intero Paese trovasse un capo così potente come il Signore Oscuro, ma onorevole e puro, e prendesse il suo Marchio; allora potrebbero schiacciare qualunque Signore Oscuro come un insetto, e tutto il resto del nostro diviso mondo magico non potrebbe minacciarli. E se qualche nemico più grande si levasse contro di noi in una guerra di sterminio, allora solo un mondo magico unito potrebbe sopravvivere”.
Molti rimasero senza fiato, specialmente i Nati babbani; gli studenti in vesti bordate di verde sembrarono semplicemente perplessi. Ora era Harry Potter che stringeva i pugni con forza e che tremava; e Hermione Granger al suo fianco era arrabbiata e costernata.
Il Preside si alzò dalla sua sedia, il suo volto ora severo, non dicendo ancora una parola; ma l’ordine era chiaro.
“Non dico quale minaccia verrà”, disse il professor Quirrell. “Ma non vivrete le vostre intere vite in pace, non se la storia passata del mondo è una guida al suo futuro. E se farete in futuro ciò che avete visto fare a tre eserciti oggi, se non sarete capaci di gettare via i vostri meschini battibecchi e prendere il Marchio di un solo capo, allora potreste davvero sperare che il Signore Oscuro fosse vissuto per governare su di voi, e rimpiangereste il giorno in cui Harry Potter è nato –”
“Ora basta!” gridò Albus Silente.
Ci fu silenzio.
Il professor Quirrell lentamente girò la testa per fissare lì dove Albus Silente si ergeva nella furia della sua stregoneria; i loro sguardi si incontrarono, e una tensione senza suono premette come un peso su tutti gli studenti, mentre ascoltavano e non osavano muoversi.
“Anche lei ha deluso questo Paese”, disse il professor Quirrell. “E lei conosce il pericolo tanto bene quanto me”.
“Questi discorsi non sono per le orecchie degli studenti”, disse Albus Silente con una voce che salì pericolosamente. “Né per le bocche dei professori!”
Seccamente, allora, il professor Quirrell parlò: “Ci furono molti discorsi pronunciati per le orecchie degli adulti, mentre il Signore Oscuro avanzava. E gli adulti applaudirono ed esultarono, e se ne tornarono a casa essendosi goduti lo spettacolo del giorno. Ma le obbedirò, Preside, e non farò altri discorsi che lei non gradisca. La mia lezione è semplice. Continuerò a non fare nulla riguardo ai traditori, e vederemo cosa gli studenti saranno in grado di fare da soli, quando non si aspettano che i professori li salvino”.
E poi il professor Quirrell voltò le spalle ai suoi studenti, la sua bocca sollevata in un sorriso beffardo che sembrò dissipare la terribile pressione come un dio che soffiasse per disperdere le nuvole. “Ma per favore, siate gentili con coloro che hanno tradito fino a oggi. Si stavano solo divertendo”.
Ci fu una risata, sebbene all’inizio fosse nervosa, e poi sembrò aumentare, mentre il professor Quirrell rimase lì sorridendo ironicamente e un po’ della tensione fu liberata.
Nella mente di Draco stavano ancora turbinando mille domande e una confusione terrorizzata, mentre il professor Quirrell si preparava ad aprire le buste in cui i tre avevano segnato i propri desideri.
Non era mai venuto in mente a Draco che i Babbani che erano andati sulla luna fossero una minaccia maggiore del lento declino della magia, o che suo Padre si fosse dimostrato troppo debole per fermarli.
E ancora più strana, l’ovvia implicazione: il professor Quirrell credeva che Harry potesse farlo. Il Professore di Difesa aveva affermato di non fare alcuna raccomandazione, ma aveva menzionato Harry Potter più e più volte nel suo discorso; altri avrebbero già pensato la stessa cosa di Draco.
Era ridicolo. Il ragazzo che aveva ricoperto una sedia imbottita di lustrini e l’aveva chiamata trono –
Il ragazzo che ha fronteggiato Snape e ha vinto, sussurrò una voce sleale, quel ragazzo potrebbe crescere e diventare un Signore abbastanza forte da governare, abbastanza forte da salvarci tutti –
Harry era stato cresciuto da Babbani! Egli stesso era praticamente un sanguemarcio, non avrebbe combattuto contro la sua famiglia adottiva –
Conosce le loro arti, i loro segreti e i loro metodi; può prendere tutta la scienza dei Babbani e usarla contro di loro, inseme al nostro potere di maghi.
Ma che succederebbe se rifiutasse? Se fosse troppo debole?
Allora, disse la voce interna, dovrai essere tu, giusto, Draco Malfoy?
E poi ci fu un rinnovato silenzio da parte della folla, mentre il professor Quirrell apriva la prima busta.
“Signor Malfoy”, disse il professor Quirrell, “il suo desiderio è che… Serpeverde vinca la Coppa delle Case”.
Ci fu una pausa confusa da parte del pubblico.
“Sì, professore”, disse Draco con voce chiara, sapendo che era nuovamente amplificata. “Se non può farlo, allora qualcos’altro per Serpeverde –”
“Non assegnerò ingiustamente punti-Casa”, disse il professor Quirrell. Si batté la guancia, sembrando pensieroso. “Il che rende il suo desiderio sufficientemente difficile da essere interessante. Vorrebbe dire qualcosa sulla sua motivazione, signor Malfoy?”
Draco distolse lo sguardo dal Professore di Difesa e guardò in direzione della folla dal luogo in cui era, con quello sfondo di platino e smeraldi. Non tutti i Serpeverde avevano sostenuto il Dragon Army, c’erano fazioni anti-Malfoy che avevano espresso quella loro insoddisfazione sostenendo il Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto, o persino Granger; e quelle fazioni sarebbero state enormemente incoraggiate da ciò che Zabini aveva fatto. Aveva bisogno di ricordare loro che Serpeverde significava Malfoy e Malfoy significava Serpeverde –
“No”, disse Draco. “Sono Serpeverde, capiranno”.
Ci fu qualche risata dal pubblico, specie tra i Serpeverde, anche tra qualcuno degli studenti che si sarebbero dichiarati anti-Malfoy un momento prima.
L’adulazione era una cosa deliziosa.
Draco si girò nuovamente per guardare il professor Quirrell, e fu sorpreso di vedere un’espressione imbarazzata sul volto di Granger.
“E per quanto riguarda la signorina Granger…” disse il professor Quirrell. Ci fu il suono di una busta strappata. “Il suo desiderio è che… Corvonero vinca la Coppa delle Case?”
Ci furono molte risate dal pubblico, inclusa una risatina di Draco. Non aveva pensato che Granger giocasse quella partita.
“Beh, uhm”, disse Granger, sembrando come se stesse improvvisamente incespicando durante un discorso mandato a memoria, “volevo dire che…”. Fece un respiro profondo. “C’erano soldati da ogni Casa nel mio esercito, e non intendo mancare loro di rispetto. Ma anche le Case dovrebbero continuare ad essere importanti. È stato triste quando studenti della stessa Casa si sono lanciati a vicenda delle fatture solo perché appartenevano a eserciti differenti. Le persone dovrebbero poter fare affidamento su chiunque sia nella loro Casa. È per questo che Godric Grifondoro, Salazar Serpeverde, Rowena Corvonero e Helga Tassofrasso crearono le quattro Case di Hogwarts, in primo luogo. Sono il generale di Sunshine, ma ancora prima sono Hermione Granger di Corvonero, e sono orgogliosa di far parte di una Casa che è antica di ottocento anni”.
“Ben detto, signorina Granger!” disse la voce rimbombante di Silente.
Harry Potter era accigliato, e qualcosa si mosse lievemente ai margini della capacità di riconoscimento di Draco.
“Un sentimento interessante, signorina Granger”, disse il professor Quirrell. “Ma ci sono momenti in cui è bene che un Serpeverde abbia amici in Corvonero, o che un Grifondoro abbia amici in Tassofrasso. Sicuramente sarebbe meglio se potesse fare affidamento sia sui suoi amici della sua Casa, sia nei suoi amici del suo esercito, vero?”
Gli occhi di Granger guizzarono brevemente in direzione degli studenti e degli insegnanti che la osservavano, ed ella non disse nulla.
Il professor Quirrell annuì, come rivolto a sé stesso, e poi si girò verso il podio, e prese e aprì l’ultima busta. Al fianco di Draco, Harry Potter divenne visibilmente teso mentre il Professore di Difesa estrasse la pergamena. “E il signor Potter desidera che –”
Ci fu una pausa mentre il professor Quirrell osservava la pergamena.
Poi, senza alcun mutamento di espressione sul suo volto, la pergamena proruppe in fiamme, e bruciò con un breve e intenso fuoco che lasciò dietro di sé solo una nuvoletta di polvere nera che emanò dalla sua mano.
“La prego di limitarsi al possibile, signor Potter”, disse il professor Quirrell, sembrando molto brusco.
Ci fu una lunga pausa; Harry, in piedi al fianco di Draco, parve piuttosto scosso.
Cosa in nome di Merlino ha chiesto?
“Spero davvero”, disse il professor Quirrell, “che abbia pensato ad un altro desiderio, se non avessi potuto concederle quello”.
Ci fu un’altra pausa.
Harry fece un respiro profondo. “No”, disse, “ma ne ho già pensato un altro”. Harry Potter si girò per guardare il pubblico, e la sua voce divenne ferma mentre parlava. “La gente ha paura dei traditori a causa del danno che il traditore procura direttamente, i soldati che colpisce o i segreti che svela. Ma questa è solo una parte del pericolo. Ciò che le persone fanno perché hanno paura dei traditori è anche un costo per loro. Ho usato questa strategia oggi contro Sunshine e Dragon. Non ho detto ai miei traditori di causare il massimo danno diretto possibile. Ho detto loro di agire nel modo che avrebbe creato la maggiore sfiducia e confusione, e obbligato i generali a intraprendere le azioni più costose per cercare di impedir loro di farlo di nuovo. Quando ci sono solo pochi traditori e un intero Paese che si oppone loro, è ragionevole pensare che ciò che pochi traditori possono fare possa essere meno dannoso di ciò che l’intero Paese fa per fermarli, che la cura possa essere peggiore della malattia –”
“Signor Potter”, disse il Professore di Difesa, la sua voce improvvisamente tagliente, “la lezione della storia è che lei si sbaglia. La generazione dei suoi genitori fece troppo poco per unificarsi, non troppo! Questo intero Paese fu sul punto di cadere, signor Potter, sebbene lei non fosse lì ad assistere. Le suggerisco di chiedere ai suoi compagni di dormitorio Corvonero quanti di loro hanno perso membri della propria famiglia per mano del Signore Oscuro. O se fosse più saggio, di non chiederlo! Ha un desiderio da esprimere, signor Potter?”
“Se non le dispiace”, disse la voce mite di Albus Silente, “mi piacerebbe sentire ciò che il Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto ha da dire. Ha molta più esperienza di chiunque altro tra noi nel fermare le guerre”.
Alcune persone risero, ma non molte.
Lo sguardo di Harry Potter si spostò su Silente, e sembrò per un momento cogitabondo. “Non sto dicendo che ha torto, professor Quirrell. Nell’ultima guerra, le persone non hanno agito insieme, e un intero Paese è stato sul punto di cadere per mano di poche dozzine di assalitori, e sì, è stato patetico. E se faremo lo stesso errore la prossima volta, sì, sarà ancora più patetico. Ma non si combatte mai la stessa guerra due volte. E il problema è che anche al nemico è permesso essere intelligente. Se si è divisi si è vulnerabili in un certo modo; ma quando cerchi di unirti, allora hai di fronte altri rischi, e altri costi, e anche il nemico cercherà di sfruttarli. Non può fermarsi a pensare solo ad un livello della partita”.
“Anche la semplicità ha molto di cui essere elogiata, signor Potter”, disse la voce senza tono del Professore di Difesa. “Spero davvero che lei abbia imparato qualcosa oggi a proposito delle strategie più complicate dell’unire la sua gente e attaccare il suo nemico. E se tutto questo non è connesso in qualche modo col suo desiderio, sarò alquanto irritato”.
“Sì”, disse Harry Potter, “è stato abbastanza difficile farsi venire in mente un desiderio che simbolizzi i costi dell’unità. Ma il problema di agire insieme non riguarda solo le guerre, è qualcosa che dobbiamo risolvere per tutta la nostra vita, ogni giorno. Se tutti si coordinano usando le stesse regole, e le regole sono stupide, allora se una persona decide di fare le cose in maniera differente, starà infrangendo le regole. Ma se tutti decidono di fare diversamente, possono farlo. È esattamente lo stesso problema di quando tutti devono agire insieme. Ma alla prima persona che parla chiaramente sembrerà di andare contro la folla. E se pensa che l’unica cosa importante sia che la gente debba essere sempre unita, allora non potrà mai cambiare il gioco, non importa quanto siano stupide le regole. Quindi il mio desiderio, per simbolizzare cosa accade quando le persone si uniscono nella direzione sbagliata, è che a Hogwarts si giochi a Quidditch senza il Boccino”.
“Cosa?” gridarono cento voci dal pubblico, mentre la bocca di Draco rimase aperta.
“Il Boccino rovina l’intero gioco”, disse Harry Potter. “Tutto ciò che fanno gli altri giocatori finisce per essere irrilevante. Avrebbe decisamente più senso comprare semplicemente un orologio. È una di quelle cose incredibilmente stupide che non si notano perché si è cresciuti con esse, che le persone fanno solo perché tutti gli altri le fanno –”
Ma per allora la voce di Harry Potter non poteva più essere udita, poiché il tumulto era iniziato.
Il tumulto terminò circa quindici secondi più tardi, dopo che un gigantesco getto di fuoco schizzò fuori dalla torre più alta di Hogwarts con il suono di cento tuoni. Draco non sapeva che Silente potesse fare quello.
Gli studenti tornarono a sedersi con molta attenzione e calma.
Il professor Quirrell stava ridendo, senza pausa. “E così sia, signor Potter. Sarà come desidera”. Il Professore di Difesa fece deliberatamente una pausa. “Naturalmente, ho promesso un piano astuto. E questo è quello che tutti e tre voi otterrete”.
In precedenza Draco si era mezzo aspettato queste parole, ma ora giunsero comunque come un trauma; scambiò rapidi sguardi con Granger, sarebbero stati degli alleati scontati, ma i loro desideri erano in diretto contrasto –
“Vuole dire”, disse Harry, “che dovremo concordare un unico desiderio?”
“Oh, quello sarebbe chiedere troppo”, disse il professor Quirrell. “Voi tre non avete un nemico comune, giusto?”
E per un breve momento, così veloce che Draco pensò di averlo potuto immaginare, gli occhi del Professore di Difesa guizzarono in direzione di Silente.
“No”, disse il professor Quirrell, “voglio dire che concederò tre desideri usando un solo piano”.
Ci fu un silenzio confuso.
“Non può farlo”, disse Harry senza tono di fianco a Draco. “Neppure io posso farlo. Due di quei desideri sono mutuamente incompatibili. È logicamente impossibile –” e poi Harry si interruppe.
“Lei è troppo giovane di parecchi anni per dirmi quello che posso fare, signor Potter”, disse il professor Quirrell, con un rapido accenno di sorriso.
Poi il Professore di Difesa si rigirò verso gli studenti che osservavano. “In verità, non ho fiducia nella vostra capacità di imparare la lezione di oggi. Andate a casa, e godetevi il vostro tempo con le vostre famiglie, o quello che resta di esse, mentre sono ancora vivi. La mia famiglia è morta da molto tempo per mano del Signore Oscuro. Vi rivedrò tutti quando riprenderanno le lezioni”.
Nel silenzio ammutolito che ne risultò, mentre il professor Quirrell si stava già voltando per scendere dal palco, Draco udì la voce del Professore di Difesa dire, sommessamente e non più amplificata, “Ma a lei, signor Potter, vorrei parlare ora”.