Nell’oscurità assoluta, un ragazzo stava reggendo la propria bacchetta contro il muro di solido metallo di Azkaban, cimentandosi in una magia che solo altre tre persone al mondo avrebbero creduto possibile, e che nessuno eccetto lui poteva brandire.
Ovviamente un mago potente avrebbe potuto squarciare il muro in pochi secondi, con un gesto e una parola.
Per un adulto medio si sarebbe potuto trattare di un lavoro di pochi minuti, e in seguito sarebbe stato ansimante.
Ma per ottenere lo stesso risultato da studente del primo anno di Hogwarts, saresti dovuto essere efficiente.
Fortunatamente – beh, non fortunatamente, la fortuna non aveva nulla a che fare con questo – coscienziosamente, Harry si era esercitato con la Trasfigurazione per un’ora in più ogni giorno, fino al punto di essere persino davanti a Hermione in quell’unico corso; si era esercitato con la Trasfigurazione parziale fino al punto che i suoi pensieri avevano iniziato a dare per scontato il vero universo, cosicché fosse necessario solo un piccolo sforzo ulteriore per tenerne a mente la struttura quantistica senza tempo, anche mentre manteneva una solida separazione mentale tra il concetto di Forma e il concetto di sostanza.
E il problema col fatto che quell’arte fosse diventata così consuetudinaria…
… era che Harry poteva pensare ad altre cose mentre la stava praticando.
In qualche modo i suoi pensieri erano riusciti a non concentrarcisi, a non confrontarsi con quello che era così ovvio, finché non dovette fronteggiare la prospettiva di farlo davvero, effettivamente, in appena pochi minuti.
Ciò che Harry stava per fare…
… era pericoloso.
Davvero pericoloso.
Di un pericoloso della variante `Qualcuno potrebbe effettivamente autenticamente finire ucciso’.
Fronteggiare dodici Dissennatori senza un Incantesimo Patronus era stato spaventoso, ma solamente spaventoso. Harry avrebbe potuto lanciare l’Incantesimo Patronus, l’avrebbe lanciato non appena avesse pensato di correre il pericolo di non essere in grado di farlo, non appena avesse percepito la propria resistenza iniziare a cedere. E anche se non avesse funzionato… anche così, a meno che i Dissennatori non avessero ricevuto l’ordine di Baciare chiunque avessero trovato, il fallimento non sarebbe stato fatale.
Questo era differente.
Il dispositivo babbano Trasfigurato poteva esplodere e ucciderli.
L’interfaccia tra la tecnologia e la magia avrebbe potuto venir meno in un gran numero di modi diversi e ucciderli.
Gli Auror potevano mettere a segno un colpo fortunato.
Era semplicemente, beh…
Seriamente pericoloso.
Harry aveva scoperto la propria mente nell’atto di cercare di convincere sé stessa che fosse sicuro.
E certo, l’intera faccenda poteva concludersi con un successo, ma…
Ma anche lasciando da parte il fatto che i razionalisti non erano autorizzati a convincere sé stessi di qualcosa, Harry sapeva che non c’era modo di convincersi a stimare in meno del 20% la probabilità di morire.
Perdi, disse Tassofrasso.
Perdi, disse la voce del professor Quirrell nella sua mente.
Perdi, disse il suo modello mentale di Hermione e della professoressa McGonagall e del professor Flitwick e di Neville Longbottom e di, beh, fondamentalmente tutti coloro che Harry conosceva con l’eccezione di Fred e George, che ci si sarebbero buttati in un secondo.
Avrebbe dovuto soltanto trovare Silente e consegnarsi. Avrebbe dovuto farlo, avrebbe dovuto davvero farlo, era l’unica cosa sana di mente da fare a quel punto.
E se ci fosse stato solo Harry nella missione, se fosse stata solo la sua vita in gioco, l’avrebbe fatto; l’avrebbe fatto certamente.
La parte che gli stava quasi facendo perdere la sua concentrazione sulla Trasfigurazione parziale che stava effettuando, la parte che stava minacciando di aprirlo ai Dissennatori…
… era il professor Quirrell, ancora senza sensi, ancora un serpente.
Se il professor Quirrell fosse andato ad Azkaban a causa del suo ruolo nell’evasione, sarebbe morto. Non sarebbe probabilmente resistito una settimana. Era così sensibile.
Era così semplice.
Se Harry avesse perduto qui…
Avrebbe perso il professor Quirrell.
Anche se probabilmente è malvagio, disse pacatamente la sua parte Tassofrasso. Anche in questo caso?
Non era una decisione che Harry avesse preso in modo conscio. Semplicemente non poteva farlo. Si potevano perdere punti-Casa, non persone.
Se pensi che la tua stessa vita sia tanto preziosa da non essere disposto ad accettare una probabilità dell’ottanta percento di morire per proteggere tutti i prigionieri in Azkaban, osservò il suo lato Serpeverde, non c’è modo in cui tu possa giustificare l’assumerti un venti percento di rischio per la tua vita per salvare Bellatrix e il professor Quirrell. I conti non tornano, non puoi assegnare utilità coerenti a questi risultati.
Il suo lato logico notò che Serpeverde aveva appena vinto la discussione.
Harry mantenne a mente la Forma, continuò a lanciare l’incantesimo. Avrebbe sempre potuto interrompere la missione quando avesse finito con la Trasfigurazione, non voleva perdere lo sforzo che ci aveva già investito.
E poi Harry pensò a qualcos’altro che rese improvvisamente molto difficile continuare a far fluire la magia, molto difficile mantenere in piedi la sua resistenza ai Dissennatori.
E se il passaporta non ci portasse dove il professor Quirrell ha detto che ci avrebbe portato?
Era ovvio a posteriori nel momento in cui ci pensò.
Anche se la fuga si fosse svolta tutta secondo il piano, anche se il dispositivo babbano avesse funzionato e non fosse esploso e non avesse interagito male con l’oggetto magico accoppiato, anche se gli Auror non avessero messo a segno un colpo fortunato, anche se Harry fosse riuscito ad allontanarsi da Azkaban abbastanza da poter usare il passaporta…
… poteva non esserci un guaritore psichiatrico dall’altra parte.
Questo era qualcosa a cui Harry aveva creduto quando si fidava del professor Quirrell, e che aveva dimenticato di riconsiderare dopo che il professor Quirrell non era stato più qualcuno di cui fidarsi.
Non puoi farlo, disse Tassofrasso. Questa è pura e semplice idiozia.
Il freddo sembrò diffondersi attraverso la stanza, ma Harry continuò a mantenere la Trasfigurazione, anche mentre la sua resistenza contro i Dissennatori vacillava.
Non posso perdere il professor Quirrell.
Ha cercato di uccidere un agente di polizia, disse Tassofrasso. L’hai già perso, in quel momento. Bellatrix probabilmente è ciò che tutti pensano che sia. Riprenditi semplicemente il tuo Mantello, vai a cercare Silente e digli che sei stato ingannato.
No, pensò disperatamente Harry, non senza parlare al professor Quirrell, potrebbe esserci una spiegazione, non so, forse era abbastanza lontano dal mio Patronus da essere raggiunto dai Dissennatori… non capisco, non ha senso sotto nessuna ipotesi, perché avrebbe dovuto farlo… non riesco…
Harry distolse la mente dalla catena di pensieri prima che distruggesse completamente la sua resistenza alla paura, perché non poteva pensare di dare il professor Quirrell in pasto ai Dissennatori e restare determinato contro la Morte, era un’impossibilità cognitiva.
La tua capacità di ragionare è compromessa artificialmente, osservò con calma la sua parte razionale, trova un modo di ripristinarla.
Va bene, iniziamo semplicemente a generare alternative, pensò Harry. Non scegliere, non soppesare, certamente non impegnarmi… semplicemente pensare a cos’altro potrei essere in grado di fare a parte il piano originale.
E Harry continuò a praticare un foro nel muro. Stava usando una Trasfigurazione parziale su di un sottile guscio cilindrico di metallo, due metri di diametro e mezzo millimetro di spessore, che attraversava completamente il muro. Stava Trasfigurando quello spessore di mezzo millimetro di metallo in olio per motori. L’olio per motori era liquido e non avresti dovuto Trasfigurare liquidi perché sarebbero potuti evaporare, ma egli e Bellatrix e il serpente avevano tutti un Incantesimo Testa-Bolla. E Harry avrebbe lanciato un Finite sull’olio immediatamente dopo, disperdendo la propria Trasfigurazione…
… non appena il grosso pezzo di metallo disgiunto e lubrificato fosse scivolato fuori dal muro e sul pavimento della loro cella, l’aveva inclinato in modo che la gravità l’avrebbe tirato dentro, una volta che la Trasfigurazione fosse terminata.
Se Harry e Bellatrix non fossero usciti sul suo manico di scopa attraverso il buco nel muro che ne sarebbe risultato…
Il cervello di Harry suggerì che avrebbe potuto Trasfigurare una copertura superficiale sul foro nel muro, lasciando uno spazio in cui Bellatrix e il professor Quirrell si potessero nascondere, indossando il Mantello, mentre Harry si consegnava. E prima o poi il professor Quirrell si sarebbe svegliato, ed insieme a Bellatrix avrebbero potuto cercare di capire come uscire da soli da Azkaban.
Era, innanzi tutto, un’idea stupida, e secondo, ci sarebbe comunque stato ancora un grosso pezzo di metallo sul pavimento della cella, che l’avrebbe smascherato.
E poi il cervello di Harry vide la soluzione scontata.
Fa’ che Bellatrix e il professor Quirrell usino la via di fuga che hai ideato. Tu resti indietro, e ti consegni.
Erano le vite di Bellatrix e del professor Quirrell che erano in gioco.
Loro avrebbero guadagnato, non perso, prendendosi il rischio.
E non c’era ragione, nessuna ragione sana di mente, per cui Harry sarebbe dovuto andare con loro.
La calma discese su Harry mentre lo pensava, la freddezza e l’oscurità che avevano vacillato alle estremità della sua mente si ritirarono. Sì, era così, quella era la strada creativa anticonvenzionale, quella era la terza alternativa nascosta. La falsità del dilemma era evidente a posteriori. Se Harry si consegnava, non doveva consegnare Bellatrix e il professor Quirrell. Se Bellatrix e il professor Quirrell prendevano una via di fuga pericolosa, Harry non aveva bisogno di andare con loro.
Harry non aveva neppure bisogno di sopportare l’imbarazzo di ammettere di essere stato imbrogliato, se avesse ordinato a Bellatrix di cancellargli la memoria. Tutti avrebbero semplicemente presunto che fosse stato rapito, incluso Harry stesso. A dire il vero, non c’era ragione plausibile per la quale il Signore Oscuro avrebbe mai chiesto a Bellatrix di farlo; ma Harry avrebbe semplicemente potuto sorridere e dire a Bellatrix che non le era permesso saperlo, e la storia sarebbe finita lì…
Il suo gruppo di Auror era giunto a circa tre quarti del percorso verso il fondo di Azkaban, come avevano fatto gli altri due gruppi lungo le altre due spirali. Amelia si sentiva già più tesa, sebbene stesse scommettendo sul fatto che i criminali si nascondessero nel penultimo piano dal basso, parte di lei desiderava che Silente avesse pensato di controllare meglio quel piano in particolare e parte di lei era felice che non l’avesse fatto.
E poi ci fu un suono distante, come una sorta di `tinc’ che giungesse da molto lontano. Come un suono molto forte che provenisse dal penultimo piano dal basso, diciamo.
Amelia guardò Silente prima di accorgersene, prima di riuscire a fermarsi.
Il vecchio mago scrollò le spalle, le rivolse un accenno di sorriso, e disse, “Visto che me lo chiedi tu, Amelia”, e si allontanò ancora una volta.
“Finite Incantatem”, disse Harry all’olio che rivestiva il gigantesco pezzo di metallo sul pavimento. Udì sé stesso parlare con difficoltà, le sue orecchie stavano ancora ronzando per l’enorme frastuono causato dal metallo pieno che era scivolato dal muro ed era caduto. (Avrebbe dovuto lanciare un Incantesimo Quietus, ripensandoci, sebbene questo non avrebbe impedito al rumore di diffondersi attraverso il pavimento di metallo pieno.) E poi Harry lo disse nuovamente, un “Finite Incantatem” rivolto all’olio che rivestiva il foro di due metri nel muro, allargandone l’effetto in ampiezza; era la sua stessa magia che Harry stava cancellando, cosa che rendeva l’incantesimo quasi senza sforzo. Harry si stava sentendo un po’ stanco ora, ma quello era l’ultimo uso della magia di cui avrebbe avuto bisogno. Non ne aveva neppure bisogno, in realtà, ma Harry non voleva lasciare in giro del liquido Trasfigurato, e non voleva neppure tradire il segreto della Trasfigurazione parziale.
Sembrava molto… invitante, quel foro di due metri che conduceva alla libertà.
La luce esterna che penetrava… non era esattamente il sole che splendeva sul viso, ma era più luminoso di qualunque cosa all’interno di Azkaban.
Harry era tentato di andarsene e basta, saltare semplicemente sul manico di scopa con Bellatrix e il serpente. C’era la possibilità che riuscissero a uscire sani e salvi. E se fossero usciti sani e salvi, e Harry con loro, allora lui e il professor Quirrell sarebbero potuti tornare in tempo e sembrare perfettamente innocenti, tutto sarebbe potuto tornare alla normalità.
Se Harry fosse rimasto indietro e si fosse consegnato… allora anche se tutti avessero supposto che avesse mentito al Patronus della professoressa McGonagall sotto la minaccia di una bacchetta… anche se Harry fosse riuscito a cavarsela così facilmente, beh…
Era improbabile che il Professore di Difesa avrebbe continuato a insegnare a Hogwarts.
Il professor Quirrell avrebbe incontrato la fine predestinata della sua carriera, nel febbraio dell’anno scolastico.
E sì, la professoressa McGonagall avrebbe ucciso Harry, e sì, sarebbe stato lento e doloroso.
Ma restare indietro era la cosa sensibile, sicura, sana di mente da fare, e Harry si stava sentendo più rilassato che rammaricato.
Harry si voltò verso Bellatrix; aprì la bocca per darle istruzioni un’ultima volta –
E ci fu un sibilo, un sibilo debole, un sibilo che sembrò basso e confuso, e il sibilo disse,
“Coss’era… quel ssuono?”
Il vecchio mago camminava attraverso il corridoio. Giunse ad una porta di metallo e l’aprì, sapendo già a memoria che le celle al suo interno erano vuote.
Allora il mago pronunciò sette incantesimi potenti e rivelatori, prima di passare oltre; sarebbe stato uno sforzo abbastanza piccolo tutto sommato, con così poche celle ancora da controllare.
“Maesstro”, sibilò Harry. Così tante emozioni vennero a galla in lui, tutte insieme. Sapeva, sebbene non potesse vederlo, che il serpente verde attorno alle spalle di Bellatrix stava lentamente sollevando la testa per guardarsi intorno. “Ssta… ssta bene, maesstro?”
“Maesstro?” giunse il sibilo debole e confuso. “Dove ssiamo?”
“Prigione”, sibilò Harry, “prigione con mangiatori di vita, eravamo qui per ssalvare donna, tu e io. Tu hai cercato di uccidere uomo vigilante, io ho bloccato tuo incantessimo mortale, c’è sstata rissonanza tra di noi… tu sei ssvenuto, ho dovuto ssconfiggere uomo vigilante da solo… mio Incantessimo guardiano è sstato disspersso, mangiatori di vita potevano dire a vigilanti che donna era sscappata. C’è qualcuno qui che può percepire mio Incantessimo guardiano, probabilmente Presside… quindi ho dovuto dissperdere mio Incantessimo guardiano, trovare modo diversso di nascondere te e donna da mangiatori di vita ssenza Incantessimo guardiano, imparare a proteggere me ssenza Incantessimo guardiano, sspaventare mangiatori di vita ssenza Incantessimo guardiano, poi trovare nuovo piano di fuga per te e donna, e infine, praticare un foro nel muro sspessso di prigione anche sse ssono ssolo sstudente di primo anno. Non c’è tempo per sspiegare, devi andare via ora. Sse non ci vedesssimo più, maesstro, allora ssono sstato felice di conoscerti per un po’ di tempo, ssebbene tu ssia probabilmente malvagio. È bello avere posssibilità di dire quessto: Arrivederci”.
E Harry prese il manico di scopa e l’offrì a Bellatrix, dicendo semplicemente, “Sali”.
Aveva deciso di conservare i ricordi. Da una parte, erano importanti. Dall’altra, egli e il Professore di Difesa avevano iniziato a pianificare questa cosa una settimana prima, e Harry non aveva intenzione di Obliare per intero l’ultima settimana, o di spiegare a Bellatrix con esattezza cosa ci fosse bisogno di Obliare. Harry poteva probabilmente ingannare il Veritaserum, e se Silente avesse insistito che Harry abbassasse le sue barriere di Occlumanzia per un’analisi più profonda… beh, Harry si era comportato eroicamente per tutto il tempo.
“Fermi!” disse il serpente. La sua voce sembrava più forte ora. “Fermi, fermi, fermi! Che ssignifica, arrivederci?”
“Piano di fuga è pericolosso”, disse Harry. “Mia vita non è in pericolo, ssolo tua e di donna. Cossì io ressto, mi conssegno –”
“No!” disse il serpente. Il sibilo fu potente. “Non devi! Non è permessso!”
Bellatrix salì sul manico di scopa; Harry poté percepire (ma non vedere) la sua testa che si girava a guardarlo, ella non disse una parola. Lo stava aspettando, forse, o semplicemente aspettava i suoi ordini.
“Non mi fido più di te”, disse Harry semplicemente. “Non da quando hai tentato di uccidere uomo protettore”.
E il serpente sibilò, “Non ho cercato di uccidere uomo protettore! Ssei sstupido, ragazzo? Uccidere lui non avrebbe alcun ssenso, malvagio o no!”
La Terra smise di girare sul suo asse, fermò la propria orbita intorno al Sole.
Il sibilo del serpente era ora più furioso di quanto Harry avesse mai udito dal professor Quirrell umano. “Ucciderlo? Avesssi cercato di ucciderlo ssarebbe sstato morto entro pochi ssecondi, sstupido ragazzo, non era a mia altezza! Ho cercato di ssottometterlo, di dominarlo, di obbligarlo a lasciar cadere sscudi attorno a ssua mente, avevo bissogno di leggerla, di ssapere chi attendeva ssua risspossta, di imparare dettagli per incantessimo di memoria –”
“Hai lanciato incantessimo mortale!”
“Ssapevo avrebbe schivato!”
“Ssua vita valeva cossì poco? E sse non avessse sschivato?”
“L’avrei sspinto via con mia sstesssa magia, sstupido ragazzo!”
Ancora l’interruzione della rotazione del pianeta. Harry non ci aveva pensato.
“Assino ritardato d’un cosspiratore”, sibilò il serpente, così infuriato che i sibili sembravano sovrapporsi e scivolare l’uno sulla coda dell’altro, “abile imbecille, asstuto idiota, folle di un Sserpeverde non addesstrato, tua ssfiducia fuori luogo ha rovinato –”
“Quessto non è momento giussto per discutere”, osservò placidamente Harry. L’onda di sollievo che cercava di inondarlo era annullata dall’aumento di tensione. “Poiché non possso arrabbiarmi con te in maniera appropriata, ssenza aprire me sstessso a mangiatori di vita. Bissogna ssbrigarssi, qualcuno potrebbe aver udito rumore –”
“Sspiega piano di fuga”, disse imperiosamente il serpente. “Rapidamente!”
Harry spiegò. Il Serpentese non aveva parole per la tecnologia babbana, ma Harry descrisse la funzione e il professor Quirrell sembrò capire.
Ci furono alcuni brevi sibili, l’equivalente serpentesco di un’esplosione di risata sorpresa, e poi, bruschi comandi. “Di’ a donna di guardare altrove, lancia magia di ssilenzio, metti Incantessimo guardiano fuori da porta. Mi trassformerò, aggiungerò alcuni rapidi miglioramenti a tua invenzione, darò a donna pozione di emergenza in modo che posssa proteggerci, mi trassformerò di nuovo prima che tu disssolva Incantessimo. Piano ssarà più ssicuro, allora”.
“E devo credere”, sibilò Harry, “che guaritore per donna ci asspetta davvero?”
“Ussa tuo buon ssensso, ragazzo! Ssupponi che io ssia malvagio. Mettere fino a usso di te qui non è ovviamente quello che avevo pianificato. Misssione è obiettivo di opportunità, inventata dopo che ho vissto tuo Incantessimo guardiano, intera faccenda doveva passsare inossservata, nasscossta quando lasciato posto per mangiare. Ovviamente vedrai perssona che pretende di esssere guaritore ad arrivo! Ssi torna a possto per mangiare dopo, piano originale continua indissturbato!”
Harry fissò il serpente invisibile.
Da una parte, dirla in quel modo faceva sentire Harry piuttosto stupido.
E d’altra parte, non era propriamente rassicurante.
“Quindi”, sibilò Harry, “qual è tuo piano per me, precissamente?”
“Hai detto niente tempo”, giunse il sibilo del serpente, “ma piano è che tu governi paesse, ovviamente, anche tuo giovane nobile amico ha capito ormai, chiedi a lui a ritorno sse vuoi. Non dirò di più ora, è tempo di volare, non di parlare”.
Il vecchio mago allungò la mano verso un’altra porta di metallo, da dietro la quale proveniva un morto mormorio senza fine, “Non sono serio, non sono serio, non sono serio…” La fenice rosso-dorata sulla sua spalla stava già gridando con insistenza, e il vecchio mago stava già tirandosi indietro, quando –
Un altro urlo perforò il corridoio, simile a quello di una fenice ma non il vero richiamo di una fenice.
La testa del mago si voltò, guardò all’ardente creatura argentea sull’altra spalla, anche mentre artigli effimeri e senza sostanza lanciarono l’entità-incantesimo nell’aria.
La falsa fenice volò giù per il corridoio.
Il vecchio mago le corse dietro, agitando le gambe come un arzillo giovanotto di sessant’anni.
La vera fenice gridò una volta, due volte, e una terza volta, librandosi davanti alla porta di metallo; e poi, quando fu chiaro che il suo padrone non sarebbe tornato per quanto l’avesse chiamato, gli volò a malincuore dietro.
Il professor Quirrell aveva assunto la sua vera forma, questa volta – il Polisucco durava solo un’ora senza una nuova dose – e sebbene il Professore di Difesa fosse pallido, appoggiato alle sbarre metalliche della cella più vicina, la sua magia era abbastanza forte da prendere possesso della sua bacchetta senza una parola, anche mentre Bellatrix si tolse il Mantello e lo collocò ubbidientemente nella mano distesa di Harry. La sensazione di sventura stava crescendo nuovamente, sebbene non a piena forza, mentre il potere del Professore di Difesa ritornava, le estremità della sua vasta forza che si scontravano con l’aura leggermente infantile di Harry.
Harry descrisse ad alta voce il suo dispositivo babbano, rivelandone il nome al mago che l’osservava, e poi un Finite di Harry ridusse nuovamente tutto il suo duro lavoro ad un cubetto di ghiaccio. Il professor Quirrell non poteva lanciare incantesimi su qualcosa che Harry aveva Trasfigurato, poiché quella sarebbe stata un’interazione, per quanto piccola, tra le loro magie, ma –
Tre secondi dopo, il professor Quirrell stava reggendo la propria versione Trasfigurata del dispositivo babbano. Una sola parola e un movimento della sua bacchetta, e il residuo di colla era svanito dall’oggetto magico; altri tre incantesimi dopo, il magico e il tecnologico erano fusi inseme come fossero una cosa sola, e Incantesimi di Indistruttibilità e di funzionamento perfetto erano stati lanciati sul dispositivo babbano.
(Harry si sentì molto meglio a farlo sotto la supervisione di un adulto.)
Una pozione fu lanciata a Bellatrix, e il professor Quirrell e Harry ordinarono entrambi, “Bevi”, come se parlassero con la stessa voce. La donna emaciata l’aveva già portata alle labbra, senza attendere; poiché era evidente a chiunque che questo Animagus serpente era un servitore del Signore Oscuro, e uno potente e fidato.
Harry terminò di sollevare il cappuccio del Mantello dell’Invisibilità sopra la propria testa.
Una rapida e terribile magia si scatenò dalla bacchetta del Professore di Difesa, abradendo il foro nel muro, sfregiando l’enorme pezzo di metallo che giaceva nel mezzo della stanza; come Harry aveva richiesto, dicendo che il metodo che aveva utilizzato poteva identificarlo.
“Guanto per mano sinistra”, disse Harry alla sua borsa, e lo estrasse, e lo indossò.
Un gesto del Professore di Difesa fece comparire un’imbracatura sulle spalle di Bellatrix, e un altro e più piccolo congegno di tessuto sulla sua mano, e qualcosa di simile a manette sui suoi polsi, mentre la donna terminava di bere la pozione.
Una colorazione strana e malsana sembrò salire sul viso pallido di Bellatrix, che si raddrizzò, i suoi occhi sprofondati sembrarono più luminosi e molto più pericolosi…
… piccoli fili di vapore stavano uscendo dalle sue orecchie…
(Harry decise di non pensare a quella parte.)
… e Bellatrix Black rise, allora, un’improvvisa risata folle che risuonò troppo forte nelle piccole celle detentive di Azkaban.
(Molto presto, il Professore di Difesa aveva detto, Bellatrix avrebbe perso i sensi e sarebbe rimasta così per un bel po’, il prezzo della pozione che aveva preso; ma per pochi momenti avrebbe riottenuto forse una ventesima parte del potere che aveva una volta posseduto.)
Il Professore di Difesa gettò la propria bacchetta verso Bellatrix, e un istante dopo si sfumò in un serpente verde.
Un istante dopo di quello la paura dei Dissennatori ritornò nella stanza.
Bellatrix trasalì solo leggermente, prese la bacchetta e fece un gesto senza proferire parola; il serpente volò e fu inserito nell’imbracatura sulla sua schiena.
Harry disse “Su!” al manico di scopa.
Bellatrix attaccò la bacchetta alla fondina sulla propria mano.
Harry saltò sul manico di scopa per due persone nella posizione davanti.
Bellatrix salì dietro di lui, prese i dispositivi simili a manette ai suoi polsi e incatenò le mani ai punti di presa del manico di scopa, proprio mentre la mano destra di Harry spinse la sua bacchetta nella borsa.
E i tre si lanciarono in avanti attraverso il foro nella parete –
– emergendo all’aria aperta, direttamente sopra il pozzo dei Dissennatori, all’interno del vasto prisma triangolare che era Azkaban, l’azzurro del cielo ora chiaramente visibile sopra di loro, che splendente irraggiava verso il basso la propria luce.
Harry angolò la scopa e cominciò ad accelerare, verso l’alto e verso il centro dello spazio triangolare. La sua mano sinistra, inguantata per evitare il contatto diretto tra la sua pelle e qualcosa che professor Quirrell aveva Trasfigurato, reggeva l’interruttore di controllo sul dispositivo babbano.
Molto al di sopra di loro, risuonarono grida lontane.
Allora, idioti primitivi!
Auror su veloci manici di scopa da corsa virarono nel cielo, picchiando direttamente giù verso di loro, deboli scintille di luce che già splendevano verso il basso mentre i primi colpi erano lanciati.
Sturatevi le orecchie!
“Protego Maximus!” gridò Bellatrix in una voce potente e rotta, seguita da una risata sonora mentre un campo blu cangiante li circondava.
Vedete questo?
Dal pozzo in decomposizione al centro di Azkaban, oltre un centinaio di Dissennatori si levarono in volo, apparendo ad alcuni come una gran massa di cadaveri, un cimitero volante; apparendo ad un altro come un conglomerato di assenze che sembravano formare un’ampia lacerazione nel mondo mentre scivolavano verso l’alto.
Questo…
La voce di un antico e potente mago gridò un terribile incantesimo, e una grande esplosione di fuoco bianco-dorato fu scagliata fuori da un foro nel muro di Azkaban, senza forma solo per un momento prima che iniziasse a formare delle ali.
È…
E gli Auror attivarono la Fattura Anti-Anti-Gravità che era stata inserita nelle protezioni di Azkaban, disabilitando tutti gli incantesimi di volo il cui incantamento non fosse stato lanciato con la parola d’ordine recentemente cambiata.
La spinta verso l’alto del manico di Harry si spense.
La gravità, d’altra parte, rimase attiva.
L’ascesa della loro scopa diminuì, iniziò a decelerare, cominciò il processo di trasformazione in una caduta.
Il mio…
Ma gli incantesimi che mantenevano il manico puntato in una direzione e che permettevano di sterzare, gli incantesimi che mantenevano i cavalieri attaccati e in qualche modo li proteggevano dall’accelerazione, quegli incantesimi stavano ancora funzionando.
Manico di scopa!
Harry premette l’interruttore di accensione sul razzo a combustibile solido, alimentato con propellente composito al perclorato di ammonio, classe-N, modello Berserker pfrc, marca General Technics, che era stato accoppiato al suo manico di scopa biposto Nimbus x200.
E ci fu rumore.