Per la seconda volta quel giorno, gli occhi di Harry si riempirono di lacrime. Noncurante degli sguardi perplessi dei Corvonero nella sala comune, allungò la mano verso la creatura argentea che Draco Malfoy aveva mandato, cullandola tra le braccia come una cosa vivente; e barcollò in direzione della sua stanza del dormitorio, dirigendosi quasi alla cieca verso il fondo del suo baule, mentre il serpente d’argento attendeva silenziosamente tra le sue braccia.
Il quinto incontro
(10:12, domenica, 19 aprile)
L’incontro col debitore che Lord Malfoy aveva richiesto a Harry Potter, il quale aveva con Lucius Malfoy un debito di circa 58.203 galeoni, si tenne all’interno della Gringotts Central Bank, in accordo con le leggi della Gran Bretagna.
C’era stata una qualche resistenza da parte dello Stregone Capo Silente, che aveva cercato di impedire che Harry Potter lasciasse la sicurezza di Hogwarts (un’espressione che spinse Harry Potter a sollevare le sue dita e a mimare silenziosamente per aria delle virgolette). Da parte sua, il Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto era sembrato pensare silenziosamente, e poi aveva acconsentito all’incontro, stranamente accondiscendente di fronte alla richiesta del suo nemico.
Il Preside di Hogwarts, che agiva come tutore legale di Harry Potter agli occhi della Gran Bretagna magica, aveva annullato il consenso del suo protetto.
Il Comitato Debiti del Wizengamot aveva annullato la decisione del Preside di Hogwarts.
Lo Stregone Capo aveva annullato la decisione del Comitato Debiti.
Il Wizengamot aveva annullato la decisione dello Stregone Capo.
E così il Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto era partito sotto la notevole vigilanza di Malocchio Moody e di un trio di Auror in direzione della Gringotts Central Bank; con l’occhio blu luminoso di Moody che ruotava selvaggiamente in tutte le direzioni, come per segnalare a ogni possibile assalitore che egli era In Guardia e Costantemente Vigile e avrebbe allegramente incenerito le reni di chiunque avesse starnutito nella direzione generale del Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto.
Harry Potter osservò più attentamente che in passato, mentre marciavano attraverso le porte d’ingresso spalancate di Gringotts, sotto il motto Fortius Quo Fidelius. Nelle sue ultime tre visite a Gringotts, Harry aveva solamente ammirato le colonne di marmo, le torce che ardevano dorate, l’architettura non del tutto simile alle parti umane della Gran Bretagna magica. Da allora erano accaduti l’Incidente ad Azkaban e altre cose; e ora, alla sua quarta visita, Harry stava pensando alle Ribellioni dei goblin e all’ininterrotto risentimento dei goblin per non essere autorizzati ad avere bacchette proprie e a certi fatti che non erano nei libri di testo di Storia del primo anno, e che Harry aveva indovinato col pattern matching e che il professor Flitwick aveva confermato a voce molto bassa. Lord Voldemort aveva ucciso i goblin così come i maghi – una mossa incredibilmente stupida da parte di Lord Voldemort, a meno che Harry non mancasse davvero qualche informazione – ma di ciò che i goblin pensavano del Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto, Harry non aveva alcuna idea. I goblin erano famosi per pagare ciò che dovevano e prendere ciò che pensavano fosse loro dovuto, oltre che per interpretare quei conti in un modo in qualche modo di parte.
Quel giorno le guardie che stavano dritte in armatura a intervalli regolari intorno alla banca stavano fissando il Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto con volti inespressivi, e gettavano occhiate a Moody e agli Auror con lampi di amaro disprezzo. Ai banconi e ai tavoli dell’atrio della banca, i cassieri goblin fissavano con uguale disprezzo i maghi le cui mani stavano riempiendo di galeoni; un cassiere rivolgeva un sorriso a denti aguzzi a una strega che sembrava arrabbiata e disperata.
Se capisco correttamente la natura umana – e se ho ragione sul fatto che tutte le specie magiche umanoidi sono geneticamente esseri umani più un effetto magico ereditabile – allora non è verosimile che diventiate amici di un mago solo perché sono educato con voi, o dico che sono solidale con voi. Ma mi chiedo se sosterreste il Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto in un tentativo di rovesciare il Ministero, se promettessi di revocare la Legge delle Bacchette, in seguito… o se vi dessi silenziosamente delle bacchette, e libri di incantesimi, in cambio del vostro sostegno… è per questo che il segreto della fabbricazione delle bacchette è riservato a persone come Ollivander? Sebbene se voi foste davvero umani, solo semplici umani, allora la nazione dei goblin probabilmente avrebbe i propri orrori interni, le proprie Azkaban, poiché anche quella è natura umana; nel qual caso prima o poi dovrò rovesciare o riformare anche il vostro governo. Uhm.
Un goblin anziano apparve di fronte a loro, e Harry inclinò la testa con attenta cortesia, un gesto che il goblin anziano ricambiò con un brusco cenno a metà. Non vi fu alcuna corsa sfrenata in treno; invece l’anziano goblin li accompagnò in un breve corridoio che terminava in una piccola sala d’attesa, con tre panche a dimensione di goblin e una sedia da mago, sui quali nessuno si sedette.
“Non firmare nulla di ciò che Lucius Malfoy ti dà”, disse Malocchio Moody. “Nulla, mi comprendi, ragazzo? Se Malfoy ti porge una copia de Le meravigliose avventure del Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto e ti chiede un autografo, digli che ti sei slogato un dito. Non prendere una piuma d’oca neppure per un solo secondo mentre sei dentro Gringotts. Se qualcuno ti porge una piuma d’oca, rompi la piuma e poi rompiti le dita. Devo essere più chiaro, figliolo?”
“Non particolarmente”, disse Harry. “Anche noi abbiamo avvocati nella Gran Bretagna babbana, e loro pensano che i vostri avvocati siano graziosi”.
Poco tempo dopo Harry Potter porse la propria bacchetta a una guardia goblin in armatura che lo perquisì con ogni genere di sonde dall’aspetto interessante, e diede la propria borsa a Moody perché la tenesse.
E poi Harry attraversò un’altra porta, e una breve spruzzata di Cascata del Ladro, che evaporò dalla sua pelle non appena ne uscì.
Dall’altra parte della porta c’era una stanza più grande, riccamente ricoperta di pannelli e arredata, con un grande tavolo dorato che si distendeva attraverso di essa; due enormi sedie di cuoio su di un lato del tavolo, e un piccolo sgabello in legno dall’altro, il trespolo del debitore. Due goblin in armatura completa, che indossavano auricolari e oculari riccamente ornati, facevano la guardia nella stanza. Nessuna delle due parti avrebbe avuto bacchette o altri dispositivi magici, e le guardie goblin avrebbero attaccato immediatamente se qualcuno avesse osato usare della magia senza bacchetta durante quel pacifico incontro supervisionato dalla Gringotts Bank. Gli auricolari riccamente ornati avrebbero impedito alle guardie goblin di udire la conversazione a meno che non si fosse parlato direttamente a loro, e gli oculari avrebbero offuscato i volti dei maghi. Era, in breve, qualcosa di molto simile a un’effettiva sicurezza, almeno se eri un Occlumante.
Harry salì sul suo scomodo sgabello di legno, pensando Acuto nel tono di un certo sarcasmo mentale, e attese i suoi creditori.
Fu solo un breve intervallo di tempo dopo, molto più breve del tempo che un debitore poteva essere fatto aspettare, che Lucius Malfoy entrò nella stanza, occupando la sua sedia di cuoio con movimenti resi agili dalla pratica. Il suo bastone dalla testa di serpente era assente dalle sue mani, la sua lunga chioma bianca andava alla deriva dietro di lui come sempre, il suo volto non poteva essere letto.
A stargli dietro silenziosamente c’era un giovane ragazzo con capelli bianco-biondi, che ora indossava vesti nere molto più raffinate di qualunque uniforme di Hogwarts, che seguiva i passi del padre con un volto controllato. Un ragazzo che era anche creditore di Harry per la cifra approssimativa di quaranta galeoni, e inoltre apparteneva a Casa Malfoy, e dunque, tecnicamente, era incluso nella risoluzione del Wizengamot che permetteva tale incontro.
Draco. Harry non lo disse ad alta voce, non permise che la propria espressione mutasse. Non riusciva a pensare a cosa dire. Neppure Mi dispiace sembrava appropriato. Harry non aveva osato dire nulla neppure al Patronus di Draco, quando avevano organizzato quell’incontro con qualche breve scambio; e non solo perché Lucius sarebbe potuto essere in ascolto. Era stato sufficiente sapere che il pensiero felice di Draco era ancora felice, e che era ancora in grado di volere che Harry lo sapesse.
Lucius Malfoy parlò per primo, la sua voce piatta. “Non comprendo ciò che sta succedendo a Hogwarts, Harry Potter. Le dispiacerebbe spiegarmelo?”
“Non lo so”, disse Harry. “Se comprendessi questi eventi non avrei permesso che accadessero, Lord Malfoy”.
“Allora risponda a questa domanda. Chi è lei?”
Harry fissò tranquillamente il volto del suo creditore. “Non sono Tu-Sai-Chi, come lei pensava che fossi”, disse Harry. Non essendo un completo idiota, era infine riuscito a capire chi fosse colui con cui Lucius Malfoy aveva pensato di parlare di fronte al Wizengamot. “Ovviamente non sono un ragazzo normale. Altrettanto ovviamente, questo ha qualcosa a che fare con la faccenda del Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto. Ma non so cosa, o perché, più di quanto sappia lei. Ho chiesto al Cappello Smistatore e neppure lui lo sapeva”.
Lucius Malfoy annuì assorto. “Non sono riuscito a pensare ad alcuna ragione per la quale avrebbe pagato centomila galeoni per salvare la vita di una sanguemarcio. Nessuna ragione eccetto una, che spiegherebbe sia il potere sia la sete di sangue della ragazza; ma poi ella è morta per mano di un troll, eppure lei è vivo. E inoltre mio figlio mi ha detto molto di lei, Harry Potter, che non aveva il benché minimo senso, ho udito le farneticazioni dei folli al St. Mungo’s e quelle erano di gran lunga più sensate degli eventi che mio figlio mi ha raccontato sotto Veritaserum e che lei ha messo in atto, e quella porzione di questa delirante demenza, che lei ha personalmente portato a termine, vorrei che lei mi spiegasse, e che lo facesse ora”.
Harry si girò a guardare Draco, che lo guardò a sua volta con un volto che si contorceva, poi diventava controllato, e poi mostrava nuovamente tensione.
“Anche io”, disse Draco Malfoy con una voce alta e vacillante, “gradirei, sapere, perché, Potter”.
Harry chiuse gli occhi, e parlò senza guardare. “Un ragazzo allevato da Babbani che pensava di essere intelligente. Tu mi hai visto, Draco, e hai pensato quanto sarebbe stato utile se proprio al Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto, tra tutti gli altri studenti del tuo anno, si fosse potuta mostrare la verità delle cose, se fossimo potuti essere amici. E io ho pensato la stessa cosa di te. Solo che tu e io credevamo che fossero vere cose differenti. Non che io stia dicendo che esistono verità differenti, cioè, ci sono credenze differenti ma c’è solo una realtà, solo un universo che può rendere quelle credenze vere o false –”
“Mi hai mentito.”
Harry aprì gli occhi e guardò Draco. “Preferirei dire”, rispose Harry, con una voce non proprio salda, “che le cose che ti ho raccontato fossero vere da un certo punto di vista”.
“Un certo punto di vista?” Draco Malfoy sembrava arrabbiato proprio come Luke Skywalker aveva avuto il diritto di essere, e neppure dell’umore giusto per accettare le scuse di Kenobi. “C’è una parola per le cose che sono vere da un certo punto di vista. Si chiamano bugie!”
“O trucchi”, disse pacatamente Harry. “Asserzioni che sono tecnicamente vere ma che ingannano l’ascoltatore facendogli formare altre credenze che sono false. Penso che valga la pena notare questa distinzione. Ciò che ti ho raccontato era una profezia auto-avverantesi; hai creduto di non poter ingannare te stesso, quindi non ci hai provato. Le capacità che hai imparato sono reali, sarebbe stato molto dannoso se avessi iniziato a combattere contro di loro internamente. La gente non può fare in modo di credere che il blu sia verde attraverso un atto di volontà, ma pensa di poterlo fare, e questo può essere quasi altrettanto brutto”.
“Tu mi hai usato”, disse Draco Malfoy.
“Ti ho usato solo in modi che ti hanno reso più forte. È questo che significa essere usato da un amico.”
“Addirittura io so che questa non è amicizia!”
Ora Lucius Malfoy parlò di nuovo. “A quale scopo? A quale fine?” Persino la voce del Malfoy più anziano non era del tutto salda. “Perché?”
Harry lo osservò per un momento, e poi si girò verso Draco. “Probabilmente tuo padre non ci crederà”, disse Harry. “Ma tu, Draco, dovresti essere in grado di capire che tutto ciò che è accaduto è compatibile con questa ipotesi. E che qualunque ipotesi più cinica non spiegherebbe perché non ho insistito più intensamente quando pensavo di avere influenza su di te, o perché ti ho insegnato così tanto. Ho pensato che l’erede di Casa Malfoy, che è stato visto pubblicamente afferrare una ragazza nata babbana per impedirle di cadere dal tetto di Hogwarts, sarebbe stato un buon candidato di compromesso per guidare la Gran Bretagna magica dopo la riforma”.
“Così vorrebbe che credessi”, disse Lucius Malfoy con voce sottile, “che lei stia affermando di essere matto. Bene, lasciamo da parte tutto ciò. Mi dica chi ha aizzato quel troll contro Hogwarts”.
“Non lo so”, disse Harry.
“Mi dica chi sospetta, Harry Potter.”
“Ho quattro sospettati. Uno di loro è il professor Snape –”
“Snape?” sbottò Draco.
“Il secondo, ovviamente, è il Professore di Difesa di Hogwarts, giusto perché è il Professore di Difesa”. Harry avrebbe voluto lasciarlo fuori, non desiderando portare il professor Quirrell all’attenzione dei Malfoy nel caso in cui fosse innocente, ma Draco avrebbe potuto criticarlo per quello. “Il terzo, non mi credereste su di lui. Il quarto è una categoria onnicomprensiva detta Ogni Altra Cosa”. E il quinto, Lord Voldemort, non penso che dovrei nominarglielo.
Il viso di Lucius Malfoy si contorse in un ringhio. “Pensa che non possa riconoscere l’esca sul suo amo? Mi dica di questa terza possibilità, Potter, quella che desidera che io creda essere la risposta giusta, e lasci stare i giochi”.
Harry guardò fermamente Lord Malfoy. “Una volta lessi un libro che non avrei dovuto leggere, e mi insegnò questo: la comunicazione è un evento che avviene tra eguali. I dipendenti mentono ai loro capi, i quali, a loro volta, si aspettano che si mentisca loro. Non mi sto fingendo riservato, sto osservando come sia semplicemente impossibile, nella nostra attuale situazione, che io le parli del terzo sospettato, e le faccia credere che la mia storia sia qualcosa di diverso da un’esca”.
Allora parlò Draco. “È mio Padre, giusto?”
Harry rivolse a Draco un’espressione stupita.
Draco parlò pacatamente. “Tu sospetti che mio Padre abbia mandato il troll dentro Hogwarts per attaccare Granger, o no? È questo quello che stai pensando, giusto?!”
Harry aprì la bocca per dire, In effetti, no, e poi riuscì a pensare alle conseguenze e a fermarsi per una volta in vita sua.
“Capisco…” disse Harry lentamente. “Ecco cos’è tutto questo. Lucius Malfoy dice pubblicamente che Hermione non se la caverà per ciò che ha fatto, e guarda un po’, un troll la uccide”. Allora Harry sorrise, in una maniera che gli scoprì i denti. “E se io lo negassi qui, allora Draco, che non è un Occlumante, potrebbe testimoniare sotto Veritaserum che il Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto non sospetta Lucius Malfoy di aver mandato un troll dentro Hogwarts per uccidere Hermione Granger, votata alla Nobile Casa Potter, il cui debito di sangue è stato recentemente acquistato per centomila galeoni eccetera”. Harry si reclinò leggermente, sebbene il suo sgabello di legno non avesse uno schienale per farlo in maniera appropriata. “Ma ora che è stato fatto notare, comprendo come sia molto ragionevole. Ovviamente lei ha ucciso Hermione Granger, proprio come ha minacciato di fare di fronte all’intero Wizengamot”.
“Non l’ho fatto”, disse Lucius Malfoy, ancora una volta senza espressione.
Harry scoprì nuovamente i propri denti in quel non-sorriso. “Bene allora, in questo caso, deve esserci qualcun altro là fuori che ha ucciso Hermione e ha manomesso le protezioni di Hogwarts, la stessa persona che in precedenza ha cercato di incastrare Hermione per l’assassinio di Draco Malfoy. O lei ha ucciso Hermione dopo aver ricevuto il pagamento per la sua vita, o ha incolpato del tentato omicidio di suo figlio una ragazza innocente e mi ha preso tutto il denaro della mia famiglia con falsi pretesti, una di queste due cose deve essere vera”.
“Forse l’ha uccisa lei sperando di riavere indietro il suo denaro”. Lucius Malfoy si era chinato in avanti, e stava fissando intensamente Harry.
“Allora io non avrei dato via il mio denaro per lei, tanto per cominciare. Come già sa. Non insulti la mia intelligenza, Lord Malfoy – no, aspetti, mi scusi, lei doveva dirlo nell’evenienza in cui Draco debb testimoniarlo, non importa.”
Lucius Malfoy si risedette sulla sua sedia e fissò.
“Ho cercato di spiegarvelo, Padre”, disse Draco sottovoce, “ma nessuno può immaginare Harry Potter prima di averlo effettivamente incontrato…”
Harry si batté un dito sulla guancia. “Quindi la gente sta iniziando a intuire ciò che è palesemente scontato? Sono sorpreso, in effetti. Non avrei predetto che ciò avvenisse”. Ormai Harry aveva colto il ritmo generale del cinismo del professor Quirrell ed era capace di generarlo autonomamente. “Non credevo che un quotidiano sarebbe stato capace di fornire un resoconto su di un concetto del tipo `O x o y devono essere veri, ma non sappiamo quale lo sia’. Mi aspetterei solo che i giornalisti riferissero storie che consistono in una serie di proposizioni atomiche, come `x è vero’, ‘y è falso’, o ‘x è vero e y è falso’. Non connettori logici più complessi come `Se x è vero allora y è vero, ma non sappiamo se x sia vero’. E tutti i suoi sostenitori dovrebbero passare rapidamente da `Non puoi dimostrare che Lord Malfoy abbia ucciso Granger, potrebbe essere stato qualcun altro’ a `Non puoi dimostrare che ci fosse qualcun altro che ha incastrato Granger’, così fintanto che la situazione resta in bilico dovrebbero cercare di credere a entrambe le cose contemporaneamente… aspetti, ma lei non possiede la Gazzetta del Profeta?”
“La Gazzetta del Profeta”, disse Lucius Malfoy con voce sottile, “che certamente non posseggo, è di gran lunga troppo rispettabile per pubblicare tale scurrile assurdità. Sfortunatamente, non tutti i maghi di un certo ascendente sono altrettanto ragionevoli”.
“Ah. Capito”. Harry annuì.
Lucius gettò un’occhiata a Draco. “Il resto di ciò che ha detto – vi era qualcosa di importante?”
“No, Padre, non c’era.”
“Grazie, figliolo”. Lucius riportò lo sguardo su Harry. La sua voce, quando parlò, era qualcosa di più vicino alla sua solita parlata strascicata, gelida e sicura. “È possibile che io possa essere persuaso a mostrarle un certo favore, se lei ammettesse di fronte al Wizengamot ciò che lei chiaramente sa, che non sono responsabile di questo atto. Sarei disponibile a ridurre il suo restante debito verso Casa Malfoy in maniera piuttosto significativa, o persino a modificare i termini per permettere una restituzione più in là nel futuro”.
Harry osservò Lucius Malfoy con risolutezza. “Lucius Malfoy. Ora lei è perfettamente cosciente che Hermione Granger fu, in effetti, incastrata usando suo figlio come esca, che fu sottoposta a Incantesimo del Falso Ricordo o peggio, e che Casa Potter non aveva nulla contro di lei prima di allora. La mia controproposta è che lei restituisca il denaro della mia famiglia, che io annunci di fronte al Wizengamot che Casa Potter non nutre alcuna animosità nei confronti di Casa Malfoy, e che insieme presentiamo un fronte unificato contro chiunque stia facendo tutto questo. Decidiamo di mandare al diavolo i ruoli che ci si aspetta che interpretiamo, e ci alleiamo l’uno con l’altro invece di combatterci. Potrebbe essere l’unica cosa che il nemico non si aspetta da noi”.
Ci fu un breve silenzio nella stanza, tranne per le due guardie goblin che continuarono comunque a respirare.
“Lei è pazzo”, disse gelidamente Lucius Malfoy.
“Si chiama giustizia, Lord Malfoy. Non può aspettarsi che cooperi con lei mentre lei trattiene la ricchezza di Casa Potter in base a quelli che lei sa essere falsi pretesti. Comprendo come le fosse apparsa la situazione all’epoca, ma ora ne sa di più.”
“Lei non ha nulla da offrirmi che valga centomila galeoni.”
“Non ce l’ho?” disse Harry con distacco. “Chissà. Penso che sia piuttosto probabile che a lei importi più il benessere a lungo termine di Casa Malfoy di qualunque questione politica il Signore Oscuro fallito dell’ultima generazione abbia scelto come proprio chiodo fisso personale”. Harry indirizzò un’occhiata molto significativa a Draco. “La prossima generazione sta formando i propri schieramenti e sta stringendo nuove alleanze. Suo figlio può essere escluso da tutto ciò, o collocarsi dritto in cima. Questo vale più per lei di quarantamila galeoni che non si aspettava in maniera particolare e di cui non ha bisogno in maniera particolare?” Harry fece un sorriso sottile. “Quarantamila galeoni. Due milioni di sterline. Suo figlio conosce alcune cose riguardo le dimensioni dell’economia babbana che potrebbero sorprenderla. Troverebbero divertente, che il destino di un Paese girasse attorno a due milioni di sterline. Penserebbero che sia grazioso. E io penso una cosa molto simile, Lord Malfoy. Qui non si tratta di me che agisco in maniera disperata. Qui si tratta di lei che ha una buona possibilità di essere giusto”.
“Oh?” fece Lord Malfoy. “E se rifiutassi la sua buona possibilità, che succederebbe allora?”
Harry scrollò le spalle. “Dipende da che genere di governo di coalizione viene messo insieme senza i Malfoy. Se il governo può essere riformato pacificamente e fare diversamente disturberebbe la pace, le pagherò la somma con la piccola cassa. O forse i Mangiamorte saranno riprocessati per i crimini passati e messi a morte per questioni di giustizia, come risultato del necessario processo legale, naturalmente”.
“Lei è davvero pazzo”, disse pacatamente Lucius Malfoy. “Non ha potere, non ha ricchezza, eppure dice cose simili a me”.
“Sì, è stupido pensare che io possa spaventarla. Dopotutto, lei non è un Dissennatore.”
E Harry continuò a sorridere. Aveva controllato, e apparentemente un bezoario avrebbe guarito da quasi ogni veleno se lo si fosse introdotto nella bocca di qualcuno abbastanza velocemente. Forse non avrebbe guarito i danni da radiazione da polonio Trasfigurato, ma del resto, forse sì. Quindi Harry aveva cercato i punti di congelamento di diversi acidi, ed era risultato che l’acido solforico si sarebbe congelato ad appena dieci gradi Celsius, il che significava che Harry avrebbe potuto comprare un litro di acido al mercato babbano, congelarlo, e Trasfigurarlo in una minuscola e impercettibile scaglia di ghiaccio d’acqua da gettare nella bocca di qualcuno e fargliela ingerire. Nessun bezoario avrebbe sarebbe stato sufficiente, una volta che la Trasfigurazione si fosse esaurita. Harry non aveva intenzione di dirlo ad alta voce, naturalmente, ma ora che aveva decisivamente fallito nell’impedire qualunque morte durante la sua impresa, non aveva ancora intenzione di essere vincolato dalla legge o persino dal codice di Batman.
Ultima possibilità di vivere, Lucius. Dal punto di vista etico, la tua vita è stata comprata a caro prezzo il giorno in cui hai commesso la tua prima atrocità per i Mangiamorte. Sei ancora un essere umano e la tua vita ha ancora un valore intrinseco, ma non godi più della protezione deontologica di un innocente. Ogni buona persona è autorizzata a ucciderti, ora, se pensa che nel lungo termine questo salverà delle vite; e così mi regolerò con te, se inizierai a ostacolarmi. Chiunque abbia mandato il troll contro Granger deve aver avuto anche te come obiettivo e deve averti colpito con qualche maledizione che fa squagliare un ex-Mangiamorte in un mucchio di roba appiccicaticcia. Davvero triste.
“Padre”, disse Draco a bassa voce. “Penso che dovreste prenderlo in considerazione, Padre”.
Lucius Malfoy guardò suo figlio. “Stai scherzando”.
“Dico sul serio. Non penso che Potter abbia falsificato i suoi libri, nessuno avrebbe potuto scrivere tanto e c’erano cose là dentro che ho potuto verificare da solo. E anche se metà di tutto quello fosse vero, ha ragione, centomila galeoni non significheranno molto. Se li diamo a lui sarà davvero di nuovo amico di Casa Malfoy – nel modo in cui lui intende l’amicizia, almeno. E se non lo faremo, sarà vostro nemico, Padre, che sia nel suo interesse o meno, vi perseguiterà. Harry Potter pensa davvero in questo modo. Non è una questione di soldi per lui, è una questione di quello che lui crede essere onore.”
Harry Potter inclinò la testa, ancora sorridente.
“Ma diciamo chiaramente una cosa”, disse Draco, che ora lo stava fissando direttamente. C’era una luce feroce nei suoi occhi. “Tu mi hai fatto torto. E tu mi sei debitore”.
“Riconosciuto”, disse sommessamente Harry. “Subordinato alla parte restante, naturalmente”.
Lucius Malfoy aprì la bocca per dire chissà cosa e poi la chiuse di nuovo. “Pazzo”, disse ancora.
Ci fu una lunga discussione padre-figlio durante la quale Harry riuscì a tenere la bocca chiusa.
Quando sembrò che neppure Draco fosse in grado di persuadere suo padre, Harry prese nuovamente posizione, e illustrò i passi successivi che aveva previsto, se le Case Potter e Malfoy avessero potuto collaborare.
Poi venne un’altra discussione tra Lucius e Draco, durante la quale Harry rimase ancora in silenzio.
Infine gli occhi di Lucius Malfoy si girarono per guardare Harry. “E lei crede”, disse Lucius Malfoy, “di poter persuadere Longbottom e Bones ad acconsentire a questa idea, anche se Silente vi si opponesse”.
Harry annuì. “Saranno sospettosi del suo coinvolgimento, naturalmente. Ma dirò loro che era parte del mio piano sin dall’inizio, e questo dovrebbe essere d’aiuto”.
“Suppongo”, disse Lucius Malfoy dopo una pausa, “di poter far redigere un contratto, che la esimesse da quasi tutto il debito rimanente, se per qualche caso acconsentissi davvero a questa pazza idea. Avrò bisogno di altre garanzie, ovviamente –”
Prontamente Harry mise la mano nelle proprie vesti e ne estrasse una pergamena, aprendola e spiegandola sul tavolo dorato. “Me ne sono preso la libertà, in effetti”, disse Harry. Aveva passato prudentemente alcune ore nella biblioteca di Hogwarts con tutti i libri di legge disponibili. Fortunatamente, per quanto Harry potesse capire, le leggi della Gran Bretagna magica erano semplici in maniera affascinante stando alle consuetudini babbane. Scrivere che il debito di sangue originario e il pagamento erano annullati, la ricchezza dei Potter e tutti gli altri oggetti nella camera di sicurezza sarebbero stati restituiti, e il restante debito cancellato, il tutto senza biasimo per i Malfoy, richiedeva solo poche righe in più che dirlo ad alta voce. “Ho dovuto promettere ai miei custodi di non firmare nulla che mi fosse dato da lei. Così mi sono assicurato di scriverlo da solo, e di firmare prima di uscire”.
Draco emise una risata strozzata.
Lucius lesse attentamente il contratto, sorridendo senza essere divertito. “Deliziosamente schietto”.
“Ho anche promesso di non toccare una piuma d’oca mentre ero dentro Gringotts”, disse Harry. Infilò di nuovo la mano nelle vesti e ne estrasse una penna babbana, insieme a un foglio di normale carta. “Andrà bene questa formulazione?” Harry buttò giù rapidamente una dichiarazione simil-legale secondo cui Casa Potter non riteneva Casa Malfoy in alcun modo responsabile per l’assassinio di Hermione Granger e non pensava che vi avesse nulla a che fare, poi tenne sospesa in aria la carta affinché Lord Malfoy l’esaminasse.
Lord Malfoy osservò la carta, rovesciò appena gli occhi, e disse, “Abbastanza bene, suppongo. Sebbene per avere il significato appropriato, dovrebbe usare il termine legale immunità piuttosto che esonero –”
“Bel tentativo, ma no. So esattamente cosa significa quella parola, Lord Malfoy”. Harry prese la propria pergamena e iniziò a ricopiare la propria formulazione originale con più attenzione.
Quando Harry ebbe terminato, Lord Malfoy allungò la mano dall’altra parte del tavolo dorato e prese la penna, guardandola pensieroso. “Uno dei suoi artefatti babbani, suppongo? Questo cosa fa, figliolo?”
“Scrive senza bisogno di un calamaio”, rispose Draco.
“Questo posso vederlo. Suppongo che qualcuno possa trovarlo un ninnolo divertente”. Lucius spianò la pergamena del contratto sul tavolo, poi mise la mano sulla linea per le firme, battendo pensieroso la penna sul punto d’inizio.
Harry distolse gli occhi, alzandoli verso il volto di Lucius Malfoy, obbligandosi a respirare regolarmente, non del tutto in grado di impedire ai propri muscoli di essere in tensione.
“Il nostro buon amico, Severus Snape”, disse Lucius Malfoy, battendo ancora la penna sulla linea che attendeva la sua firma. “Il Professore di Difesa, che si fa chiamare Quirrell. Ora lo chiedo di nuovo, chi è il suo terzo sospettato, Harry Potter?”
“Le suggerirei fermamente di firmare prima, Lord Malfoy, se ha intenzione di farlo comunque. Beneficerà maggiormente di questa informazione se non penserà che sto cercando di convincerla di qualcosa.”
Un altro sorriso senza divertimento. “Correrò i miei rischi. Parli, se desidera che questo prosegua”.
Harry esitò, poi disse inespressivo, “Il mio terzo sospettato è Albus Silente”.
La penna battente si fermò sulla pergamena. “Una strana accusa”, disse Lucius in maniera strascicata. “Silente ha perso la faccia quando uno studente di Hogwarts è morto durante il suo mandato. Suppone che crederò a qualunque cosa su di lui, solo perché è mio nemico?”
“Egli è un sospettato tra molti, Lord Malfoy, e non necessariamente quello più verosimile. Ma la ragione per cui sono stato in grado di uccidere un troll di montagna adulto è stata che avevo un’arma che mi ha dato Silente, all’inizio dell’anno scolastico. Non è una prova forte, ma è sospetto. E se sta pensando che uccidere uno dei suoi studenti non sia nello stile di Silente, beh, lo stesso pensiero è venuto anche a me.”
“Non è nel suo stile?” disse Draco Malfoy.
Lucius Malfoy scosse la testa con un movimento misurato e attento. “Non del tutto, figlio mio. Silente è peculiare nelle sue malvagità”. Lord Malfoy si appoggiò allo schienale della sedia, e poi rimase alquanto immobile. “Mi dica di questa arma”.
“Non sono sicuro che dovrei scendere nei dettagli in sua presenza, Lord Malfoy”. Harry fece un respiro. “Lasci che io sia chiaro su questo. Non sto cercando di venderle l’idea che Silente sia dietro la cosa, sto soltanto sollevando la possibilità
Allora parlò Draco Malfoy. “Il congegno che Silente ti ha dato – era qualcosa per uccidere i troll? Cioè, solo i troll? Puoi dirci questo?”
Lucius girò la testa per osservare suo figlio con una certa sorpresa.
“No…” disse lentamente Harry. “Non era specificamente una spada ammazza-troll, o cose simili”.
Gli occhi di Draco erano determinati. “Il congegno sarebbe stato utile contro un sicario?”
Non se avesse avuto i suoi scudi alti. “No”.
“Un combattimento a scuola?”
Una roccia che si espande in gola è inerentemente letale. “No. Non penso che fosse pensato per essere usato contro degli umani”.
Draco annuì. “Allora solo creature magiche. Sarebbe stata un’arma buona contro un Ippogrifo infuriato, o qualcosa di simile?”
“La Fattura Stordente funziona sugli Ippogrifi?” chiese lentamente Harry.
“Non lo so”, rispose Draco.
“Sì”, disse Lucius Malfoy.
Paragonato a cercare di dirigere un Wingardium Leviosa e un Finite Incantatem – “Allora una Fattura Stordente sarebbe stato un modo migliore per affrontare un Ippogrifo”. Messo in quel modo, sembrava davvero sempre più probabile che una roccia Trasfigurata fosse un’arma ottimale solo contro una creatura magica di carne e sangue con pelle resistente agli incantesimi. “Ma… voglio dire, potrebbe non essere stata pensata affatto come un’arma, l’ho usata in un modo strano, sarebbe potuto essere un folle capriccio –”
“No”, disse docilmente Lucius Malfoy. “Non un capriccio. Non una coincidenza. Non Silente”.
“Allora è lui”, disse Draco. Lentamente i suoi occhi si socchiusero, ed egli diede un assenso maligno. “È stato lui sin dall’inizio. Il Legilimens del tribunale disse che qualcuno aveva usato la Legilimanzia su Granger. Silente ha ammesso di essere stato lui. E scommetto che le protezioni sono scattate quando Granger mi ha lanciato la maledizione e Silente le ha semplicemente ignorate”.
“Ma –” fece Harry. Guardò Lucius, chiedendosi se fosse davvero a suo vantaggio mettere in dubbio questa idea. “Quale sarebbe il suo movente? Vogliamo dire che è malvagio e basta?”
Draco Malfoy saltò giù dalla sua sedia e iniziò a camminare a grandi passi per la stanza, le vesti nere che frusciavano dietro il giovane ragazzo, le guardie goblin che lo fissavano un po’ sorprese attraverso i loro oculari incantati. “Per comprendere un piano strano, si deve osservare ciò che accade, e poi chiedersi chi ne beneficia. Solo che Silente non aveva previsto che tu avresti cercato di salvare Granger al suo processo, cercò di impedirti di farlo. Cosa sarebbe accaduto se Granger fosse andata ad Azkaban? Casa Malfoy e Casa Potter si sarebbero odiate per sempre. Di tutti i sospettati, l’unico che vorrebbe questo è Silente. Quindi corrisponde. Corrisponde tutto. Colui che ha davvero commesso l’omicidio è – Albus Silente!”
“Uhm”, fece Harry. “Ma perché dare a me un’arma anti-troll? Ho detto che era sospetto, non ho detto che avesse senso”.
Draco annuì pensieroso. “Forse Silente ha pensato che avresti fermato il troll prima che arrivasse a Granger e poi egli avrebbe dato la colpa a mio Padre per averlo mandato. Molta gente si sarebbe arrabbiata molto se avesse pensato che mio Padre avesse anche solo tentato di fare una cosa simile, a Hogwarts. Come ha detto mio Padre, Silente deve aver perso la faccia quando la gente ha saputo che uno studente è effettivamente morto a Hogwarts, la sua sicurezza è il motivo per cui Hogwarts è famoso. Quindi quella parte probabilmente non sarebbe dovuta avvenire”.
La mente di Harry riandò involontariamente all’orrore negli occhi di Silente quando aveva visto il cadavere di Hermione Granger.
Sarei arrivato là in tempo, se ai gemelli Weasley non fosse stata rubata la loro mappa magica? Poteva essere quello il piano? E poi, malgrado Silente non lo sapesse, qualcuno ha rubato la loro mappa, e io sono arrivato troppo tardi… ma no, questo non ha molto senso, l’ho scoperto troppo tardi, come avrebbe potuto Silente indovinare che avrei usato un manico di scopa… beh, sapeva che ne avevo uno…
Era impossibile che un piano simile potesse funzionare.
E infatti non aveva funzionato.
Ma qualcuno diventato un po’ senile si sarebbe potuto aspettare che funzionasse, e una fenice avrebbe potuto non sapere la differenza.
“Oppure”, continuò Draco Malfoy, ancora passeggiando energicamente, “forse Silente aveva un troll incantato da qualche parte, e si aspettava che tu lo sconfiggessi qualche altra volta, per qualche altro piano, e poi invece ha usato il troll con Granger. Non posso immaginare che Silente avesse progettato tutto questo sin dalla prima settimana di lezioni –”
“Io posso immaginarlo”, disse Lucius Malfoy con toni bassi. “Ho visto cose simili, da Silente”.
Draco annuì con decisione. “Allora nel primo piano non è mai stato previsto che io morissi. Silente sapeva che il professor Quirrell mi stava controllando, o Silente aveva previsto di farmi trovare in tempo da qualcun altro – non avrei potuto testimoniare contro Granger da morto, e lui avrebbe perso la faccia se fossi morto. Ma che lasciassi Hogwarts e non fossi presente per guidare Serpeverde sarebbe stato un bene per lui. E allora la volta successiva Harry avrebbe dovuto fermare il troll prima che arrivasse a Granger e tutti avrebbero dovuto dare la colpa a voi, Padre, solo che questa volta non è andata come Silente aveva previsto”.
Lucius Malfoy alzò gli occhi, che avevano osservato con palese sorpresa suo figlio. “Se questo è vero – ma mi chiedo se Harry Potter stia solo fingendo di essere riluttante a crederci”.
“Forse”, disse Draco. “Ma sono abbastanza sicuro che non sia così”.
“Allora, se è vero…” la voce di Lucius Malfoy si affievolì. Una lenta furia si stava accendendo nei suoi occhi.
“Cosa dovremmo fare, esattamente?” chiese Harry.
“Anche questo è chiaro, per me”, disse Draco. Si girò verso di loro e sollevò un dito alto nell’aria. “Troveremo la prova per condannare Silente per il suo crimine, e lo porteremo davanti alla giustizia!”
Harry Potter e Lucius Malfoy si guardarono l’un l’altro.
Nessuno dei due sapeva esattamente cosa dire.
“Figlio mio”, disse Lucius Malfoy dopo un po’ di tempo, “veramente, hai fatto molto bene in questo giorno”.
“Grazie, Padre!”
“A ogni modo, questo non è un dramma, noi non siamo degli Auror, e non poniamo la nostra fiducia nei processi.”
Un po’ della luce si spense negli occhi di Draco. “Oh”.
“Io, ah, in effetti ho un attaccamento sentimentale ai processi”, intervenne Harry. Non riesco a credere che sto avendo questa conversazione. Aveva bisogno di andare a casa e prendere un foglio di carta e una matita e cercare di capire se il ragionamento di Draco avesse davvero senso. “E alle prove”.
Lucius Malfoy rivolse il suo sguardo a Harry Potter, allora, e i suoi occhi sobbollirono di pura furia grigia.
“Se lei mi ha ingannato”, disse Lucius Malfoy con toni di cupa rabbia, “se tutto questo è una bugia, allora non la perdonerò. Ma se questo non è un inganno… Mi porti la prova per condannare Silente per questo omicidio di fronte al Wizengamot, o indizi sufficienti per abbatterlo, e non ci sarà nulla che Casa Malfoy non farà per lei, Harry Potter. Nulla”.
Harry fece un respiro profondo. Aveva bisogno di riordinare il tutto e arrivare alle effettive probabilità, ma non ne aveva il tempo. “Se fosse Silente, allora rimuoverlo dal tavolo da gioco lascerebbe un enorme buco nella struttura di potere della Gran Bretagna”.
“È così”, disse Lucius Malfoy con un sorriso lugubre. “Nutre ambizioni di riempirlo lei stesso, Harry Potter?”
“Parte dei suoi oppositori potrebbero non gradirlo. Potrebbero combattere.”
“Perderanno”, disse Lucius Malfoy, ora con un volto duro come ferro.
“Allora questo è quello che vorrei che Casa Malfoy facesse per me, Lord Malfoy, se Silente dovesse essere rimosso a causa mia. Quando l’opposizione sarà più terrorizzata – sarà allora che le verrà offerto un accordo dell’ultimo minuto per evitare una guerra civile. Alcuni dei suoi alleati potrebbero non gradirlo, ma ci saranno molti neutrali che saranno felici di vedere stabilità. L’accordo sarà che invece di subentrare subito lei, Draco Malfoy prenderà il potere quando diventerà maggiorenne.”
“Cosa?” disse Draco.
“Draco ha testimoniato sotto Veritaserum che ha cercato di aiutare Hermione Granger. Scommetto che ci sono molte persone nell’opposizione che correrebbero il rischio con lui piuttosto che combattere. Non sono sicuro di come esattamente potrebbe far rispettare l’accordo – Voti Infrangibili o contratti Gringotts o cos’altro – ma ci sarà un qualche genere di accordo applicabile secondo cui il potere andrà a Draco dopo che si sarà diplomato da Hogwarts. Metterò ogni sostegno che il Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto ha su quell’accordo. Cercherò di convincere Longbottom e Bones e così via. Il nostro primo piano apre la via per quello successivo, se starà attento ad agire onorabilmente quando tratterà con Longbottom e Bones, questa volta.”
“Padre, io giuro che non ho –”
Il volto di Lucius si contorse in un sorriso lugubre. “So che non l’hai fatto, figliolo. Bene”. L’uomo dalla chioma bianca fissò dall’altra parte della possente tavola dorata verso Harry Potter. “Questi termini sono accettabili per me. Ma ometta qualunque parte del nostro accordo, che sia il nostro primo affare, o il secondo, e ci saranno delle conseguenze per lei, Harry Potter. Parole astute non le fermeranno”.
E Lucius Malfoy firmò la pergamena.
Malocchio Moody aveva fissato la porta di bronzo della sala incontri di Gringotts per quelle che erano sembrate ore, nella misura in cui un uomo poteva fissare una singola cosa quando il suo sguardo vedeva sempre in tutte le direzioni.
Il problema del cercare di essere sospettosi di un uomo come Lucius Malfoy, pensava Moody, era che potevi passare un’intera giornata a riflettere su tutto ciò che stesse tramando, e non aver ancora finito.
La porta si aprì di uno spiraglio e Harry Potter ne uscì camminando affaticato, piccole perle di sudore ancora sulla sua fronte.
“Hai firmato qualcosa?” chiese all’istante Malocchio.
Harry Potter lo guardò in silenzio, poi mise la mano nelle sue vesti e ne estrasse una pergamena ripiegata. “I goblin lo stanno già eseguendo”, disse Harry Potter. “Ne hanno fatto tre copie prima che uscissi”.
“Merlino lo maledica figliolo –” Moody si fermò quando il suo Occhio colse la seconda metà del documento mentre Harry Potter lentamente, come se fosse riluttante, iniziava a tirarne su la parte superiore. Un’occhiata fu sufficiente a cogliere i paragrafi scritti con calligrafia attenta, l’elegante firma di Lucius Malfoy sotto quella di Harry Potter. E poi Moody esplose, proprio mentre anche la metà superiore del documento iniziò a entrare nella sua Vista. “Hai esonerato Casa Malfoy da qualsiasi coinvolgimento nella morte di Hermione Granger? Hai la minima idea di cos’hai fatto, tu piccolo sciocco? Perché nel nome di Merlino avresti dovuto fare qualcosa come cosa –”