La luna gibbosa che si stagliava alta nel cielo sereno, le stelle e la scia della Via Lattea visibili in tutta la loro maestà dentro l’oscurità, tutte loro illuminavano il cimitero per rendere testimonianza dalle loro distanze inimmaginabili.
Nel momento in cui Harry aveva capito che non c’era modo di salvare tutti, le sue voci mentali erano cadute, divenute una sola, un singolo scopo che prese possesso di ogni frazione della sua mente.
Cinquanta secondi.
Quaranta secondi.
Gli occhi di Harry tracciarono lentamente un percorso per aria, finché il suo sguardo non atterrò sul primo Mangiamorte, il più vicino a lui.
Trenta secondi?
Venti secondi?
“Tempo è quassi finito –” sibilò Voldemort.
“Conossco ssegreti che tu vorressti conosscere”, sibilò Harry. Non guardava direttamente il Signore Oscuro mentre parlava. “Ma conosscenza più importante per te, pensso, ssarebbe mie idee ssu come mondo potrebbe esssere disstrutto. Eppure, dirti quessti penssieri potrebbe portare a disstruzione di mondo. Non conossco profezia, ma sse c’è profezia, quessto rende molto più probabile di normale che qualssiassi azione io compia posssa avere quell’effetto. O dirti quessti penssieri potrebbe prevenire disstruzione di mondo, poiché tu ssembri davvero motivato a evitarla. Non mi è permessso prendere tale decissione da ssolo. Avrei bissogno di ssvegliare e conssultare amico ragazza-bambino. Voto lo richiede.”
Vi fu una lunga pausa. Il Signore Oscuro, che fluttuava al di sopra e alle spalle della curva dei Mangiamorte con le bacchette puntate, iniziò a ridere come Salazar Serpeverde aveva pensato che un serpente dovesse ridere, freddo divertimento sotto forma di un sibilo. “Ssai come disstruggere mondo, allora?”
“Non possso cercare deliberatamente di immaginare metodo. Potressti avere modo per far rubare miei penssieri a tuo sservitore. Voto proibissce. Ma ssosspetto che potrei trovare modo, sse ragazza-bambino dicesse di provare.”
Gli occhi di Harry vagarono lentamente verso un altro Mangiamorte, e poi un altro.
Altra risata serpentesca. “Furbo. Ti faccio miei complimenti per aver penssato a quessta tattica. Ma no.”
“Sso che è fasstidioso, ma con mondo e tua eternità in gioco, non dovressti –”
“Risschio maggiore per mondo a introdurre tali complicazioni, ritardando tua fine. Sstudierò io sstessso sscienze babbane, pensserò a tutto ciò che potressti immaginare. Ora racconta ssegreti che puoi riferirmi, o quessto ha fine.”
Lentamente lo sguardo di Harry vagò attraverso il cimitero in un preciso arco, ignorando il Signore Oscuro eccetto come una nerezza fluttuante nella sua visione periferica. La sua bocca continuò a parlare con solo metà della sua attenzione. “Ho penssato a idea che potressti non aver conssiderato, maesstro. Tuo tentativo di uccidermi potrebbe fallire in certo modo sspecifico malgrato tutte tue precauzioni, forsse portarmi a disstruggere mondo in sseguito. Normalmente non lo conssidererei probabile, ma con profezia ssotto mano, potrebbe esssere cossì.”
Voldemort si fermò, per aria. “Come?”
“Non ssono obbligato a dirtelo.”
Una fredda rabbia iniziò a fremere attraverso quella risposta serpentesca. “Ssebbene io capissca bene tua dissperazione e tentativo di asstuzia, questo inizia a infasstidirmi. Non mi tratterrò da ucciderti, poiché quello è risschio ancor più grande. Non dirmi tuoi penssieri è risschio di disstruggere mondo. Parla!”
“No. Voto non mi obbliga a compiere nesssuna azione.”
Il Signore Oscuro fissava giù in basso Harry Potter, che alzò lo sguardo su quel volto arrabbiato solo un istante prima che i suoi occhi tornassero al successivo Mangiamorte. Alcuni di loro stavano leggermente cambiando postura, ma restavano fermi, e non dicevano alcuna parola mentre tenevano puntate le bacchette. Le maschere di teschio d’argento non potevano essere lette.
Poi il Signore Oscuro iniziò a ridacchiare nuovamente. “Sstai penssando di ssopravvivere alla tua morte, forsse? No, bambino, miei horcrux non ssono collegati anche a te. Lo ssaprei sse lo fosssero. O c’è altra ragione per cui penssi di poter ssopravvivere ai miei modi di garantire tua morte?”
Harry non si permise di essere distratto. I ripetuti fallimenti non erano importanti, portavano semplicemente alla successiva azione nella catena – ma aveva ancora bisogno di un’altra azione –
“Ora rivela ssegreto”, sibilò il Signore Oscuro, “o io –”
“Mangia-vita ti cercheranno ssempre, ti odieranno ssempre, ti insseguiranno ovunque tu vada, se ciò che ho appena fatto ha avuto ssuccessso, ho fatto in modo che esssi siano indirizzati contro di te! Incantessimo Guardiano ssegreto ssarà ssempre al di là di tua portata per molto tempo a venire, forsse per ssempre! Migliore difessa contro mangia-vita morirebbe con me!”
“Quessto inizia a esssere trisste…” si affievolì la voce del Signore Oscuro. “Ah. Capissco. Mangia-vita risspondono ad asspettative. Tu mi dici che mi daranno caccia, io mi asspetto che mi diano caccia, esssi mi danno caccia. Quessto è raro, ma non ssenza precedenti. Ssegreto preziosso, ssì. Possso vedere molti ussi.” Un sorriso crudele. “Ti permetterò di sscegliere una perssona da ssalvare.”
“Me sstessso.”
“Ti direi di morire con dignità, ma conosscendo me sstessso, sso che ssarebbe inutile. Hai appena ssprecato mio gentile dono per infasstidirmi, e io lo ritiro. Qualche altro ssegreto?”
“Ssì, e anche molto interesssanti. Alcuni li sscoprirai difficilmente da ssolo, non per molto tempo e forsse mai. Sse dico che ho rivelato tutto ciò che possso ssenza risschiare mondo, non tormenterai nesssuno dei miei amici o famigliari? Tutto quessto disscorso è nato perché non mi hai lassciato modo di ssalvare tutti.”
Il Signore Oscuro rimase fermo in aria per un lungo momento.
E gli occhi di Harry continuarono a muoversi lentamente lungo tutto il cimitero, mentre la sua mano rimase stretta sulla sua bacchetta.
Nel momento in cui Harry aveva capito che non c’era modo di salvare tutti –
Non poteva pronunciare alcun incantesimo. Ma la Trasfigurazione era senza parole.
Non c’era materiale a contatto con l’estremità della sua bacchetta tranne l’aria, che non poteva essere trasfigurata. Ma Voldemort non conosceva la Trasfigurazione parziale, che Harry poteva utilizzare per trasfigurare un po’ di materiale dalla sua stessa bacchetta.
“Sstai temporeggiando”, disse il Signore Oscuro. “Ssolo per rimandare morte? O con qualche altro sscopo?”
Harry non disse nulla, l’altra sua opera rallentò mentre la sua mente cercava una continuazione della conversazione che avrebbe funzionato anche contro la volontà del Signore Oscuro –
“Parla e dimmi tuo sscopo, o la finiamo qui e tuoi amici ssoffrono per tutta loro vita!”
“Abbasssa arma babbana e non puntare bacchetta in mia direzione”, sibilò Harry, mettendo quanto più freddo pericolo che poté nella sua voce da serpente. “Non dare ordini a sservitori. Possseggo davvero capacità che non conossci. Possso ussare una di queste capacità per caussare enorme essplossione quassi isstantaneamente, ssenza pronunciare incantamento. Ucciderebbe tuo nuovo corpo, tutti sservitori, Pietra sscaraventata chi sa dove.”
Al suo livello attuale di pratica Harry poteva Trasfigurare un millimetro cubo alla velocità con cui poteva applicare la sua volontà e la sua magia.
Un millimetro cubo di antimateria.
Non era una minaccia di fine-del-mondo.
Voldemort sarebbe potuto essere stato scolpito nella pietra. “Sstai bluffando, in qualche modo.”
“Non ssto bluffando. Ssto parlando in lingua di sserpenti, ti dico, possso farlo quassi isstantaneamente, prima che qualssiasi incantessimo posssa esssere lanciato contro di me, pensso. Conossci ancora molta poca sscienza. Potere che comanderei è più forte di processso che alimenta sstelle.”
“Voto ti fermerà”, sibilò Voldemort. “Non puoi risschiare mondo. Non prendere risschi, nesssuno, con idee asstute!”
“Non risschierei mondo. Ho sstimato dimenssione essplosione, neppure lontanamente cossì forte.”
“Tu non lo ssai, ssciocco! Non puoi esssere ssicuro!” Il sibilo di Voldemort stava diventando più acuto.
“Ssono ragionevolmente ssicuro. Voto non mi fermerà.”
C’era una furia crescente nell’espressione di Voldemort, e tuttavia il suo sibilo comunicava un pizzico di paura. “Causserò dolore oltre ogni immaginazione a tutto ciò che ami –”
“Sstai zitto. Ignoro tutte queste minacce, ora, come teoria di giochi dice che dovrei fare. Ssola ragione per cui mi minacci è che ti asspetti che io rissponda.” Anche quello Harry l’aveva veramente compreso solo all’ultimo momento. “Offrimi qualcossa che voglio, maesstro. Per tuo nuovo corpo, per posssesso continuato di Pietra, per vite di tuoi sservitori.”
La bocca di Harry funzionava automaticamente, la sua vera attenzione era altrove.
Al chiaro di luna risplende un piccolo frammento d’argento, una frazione di una linea…
Da un punto minuscolo all’estremità della bacchetta di Harry, un millimetro cubo di ancoraggio, allungato in una linea sottile di seta di ragno Trasfigurata. Si sarebbe rotta subito, se tirata; sarebbe rimasta inosservata, se per caso qualcuno ne avesse notato il luccichio. Meno di un decimo di millimetro in sezione trasversale, la forma minuscola costituita dalla linea distesa della seta di ragno era qualcosa che Harry poteva trasfigurare rapidamente, dieci centimetri di lunghezza da un millimetro cubo di volume totale; e Harry poteva Trasfigurare un millimetro cubo in una frazione di secondo. Stava forzando la Trasfigurazione verso l’esterno, estendendola attraverso l’aria più velocemente possibile senza rischiare la trasformazione.
La linea tracciata dalla seta di ragno passava intorno al cappuccio di un Mangiamorte al livello del collo, e tornava allo schema dei fili.
Il volto di Voldemort era ormai impassibile. “Non devi usscire da qui vivo. Anche perssone ragionevoli conssiderate buone ssarebbero d’accordo, quessto te lo dico in parlata di sserpenti. Ma tutti tuoi amici li tratterò gentilmente e li proteggerò ssotto mio regno, sse accetti di morire qui come perssona buona dovrebbe fare.”
L’ultimo Mangiamorte fu avvolto. Lo schema della seta di ragno era completo. La rete era stata disegnata con passanti attorno a tutti i colli dei Mangiamorte. Le estremità di quei passanti erano stati ancorati ad un cerchio centrale; e a sua volta quel cerchio centrale aveva tre fili che si estendevano attraverso il suo centro. L’intero disegno toccava ancora la linea di ancoraggio che si estendeva dalla bacchetta di Harry.
Nel corso dei successivi secondi, quei fili quasi invisibili di luce lunare riflessa divennero neri.
Filamenti più sottili, più forti, e più affilati del filo d’acciaio; nanotubi di carbonio intrecciati, ogni singolo tubo interamente una singola molecola.
Harry sibilò, “Voglio che tu prometta anche di trattare gentilmente nazioni ssotto tuo regno. Non accetterò meno di quessto.”
Voldemort fluttuava ancora per aria, la faccia da serpente che mostrava una furia nascente.
Gli ultimi due fili si allungarono dal disegno scuro, intrecci neri già sotto forma di nanotubi. Si muovevano leggermente attraverso l’aria verso l’Oscuro Signore stesso, verso la manica appena sopra la mano sinistra di Voldemort che teneva la pistola, verso la manica sopra la mano destra che teneva la bacchetta di tasso, fili posti inizialmente in alto per dare loro il tempo di scivolare lentamente verso il basso attraverso l’aria. I fili facevano un giro, ripiegavano su sé stessi, intrecciavano nodi scorsoi. Iniziarono a stringersi, avvicinandosi alla manica, mentre Harry li Trasfigurava più corti –
Harry sentì nei recessi della propria mente il solletico del potere di Voldemort che iniziava a toccare il suo; nello stesso momento, gli occhi del Signore Oscuro si spalancarono, la sua bocca si aprì.
E Harry Trasfigurò i fili neri che si estendevano attraverso il centro del disegno fino a un quarto della loro dimensione precedente, rimpicciolendo il cerchio, strattonando duramente tutto ciò che vi era attaccato, stringendo i cappi.
(Vesti nere, che cadono.)
Harry non guardò là, non vide le maschere che cadevano, il sangue, nei recessi della sua mente sentì le esplosioni della magia come l’aveva sentita quando Hermione era morta ma le ignorò, gli occhi di Harry videro solo le mani e la bacchetta e la pistola del Signore Oscuro che cadevano verso il basso, e poi la bacchetta di Harry stava alzandosi, puntando –
Harry gridò, “Stuporfy!”
La folgore rossa del colore della Fattura Stordente s’involò verso Voldemort, sfolgorando attraverso il cimitero quasi più velocemente di quanto l’occhio potesse vedere.
Senza alcuna esitazione, nonostante le sue ferite, il Signore Oscuro scartò per aria in basso e a destra.
E la folgore rossa dello Stordente Scartante segreto del professor Flitwick girò a mezz’aria e andò a urtare contro Voldemort.
Il dolore che balenò nella cicatrice di Harry fu bruciante, lo fece gridare, e una nebbia rossa apparve in tutto il suo campo visivo, e malgrado tutto Harry fece cadere la bacchetta per il dolore e la pura e semplice fatica.
Quando Harry lasciò andare la bacchetta, il dolore cominciò a schiarirsi –