L’India, la Seria e le lettere di credito


Sì, i romani dell’epoca di Augusto conoscevano l’esistenza della Cina, come la chiamiamo noi ora, ma era per loro solo un paese estremamente remoto da cui provenivano la seta e alcune altre merci esotiche.
L’Impero Romano non ha praticamente mai avuto contatti commerciali diretti con la Cina, ma otteneva i suoi prodotti tramite l’India e la Parthia, la quale a sua volta commerciava probabilmente solo con l’India e non direttamente con la Cina.
Il commercio con l’India è ben attestato in epoca giulio-claudia, e quindi nel periodo descritto in Verba Volant: le stime lì riportate, per quanto vaghe, dell’entità di questi commerci sono probabilmente realistiche.
I traffici con l’India si svolgevano via mare da quando era stata scoperta la periodicità annuale dei monsoni che permettevano, e hanno permesso fino al XIX secolo, una navigazione rapida e ragionevolmente sicura dalle sponde del Mar Rosso fino alle coste dell’India o dell’isola che i romani chiamavano Taprobane, l’attuale Sri Lanka.
Che i cinesi facessero uso di lettere di credito o di loro equivalenti, pare storicamente accertato, ma che queste avessero corso nei porti del Mar Rosso è una mia illazione, molto probabilmente infondata.

© Paolo Sinigaglia 2013-2017 – È proibita la riproduzione anche parziale

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