Terra dei Goutai, a.d. XVI Kal. Oct. 874 AUC
Da qualche giorno la costa si è finalmente fatta meno montagnosa, anche se continua a frastagliarsi in una serie infinita di golfi e insenature. E soprattutto ricomincia ad andare un po’ verso sud.
Meglio così, perché questo paese è veramente orribile: sono ormai quasi due mesi che vediamo solo scogliere, montagne, e questo paesaggio continuo di insenature rocciose, da quelle larghe poche braccia a quelle ampie come veri e propri golfi.
Quasi tremila miglia di scogliere con la nostra rotta costantemente rivolta verso nord-nordest hanno creato un notevole malcontento nell’equipaggio, e questo strano inverno che sta arrivando decisamente troppo in anticipo non aiuta.
Anche Peregrino, il nostro astrologo e cartografo, non contribuisce certo a mantenere alto il morale con le sue fosche previsioni: secondo lui ci stiamo avventurando in un territorio in cui l’inverno comincia sempre più presto e dura sempre più a lungo; dice che se non torneremo presto verso sud ci ritroveremo in luoghi in cui anche il mare potrebbe congelare. Che assurdità! Quando mai si è visto un mare congelato?
Gli ho ordinato più volte di tenere per sé le sue folli teorie, ma le sue chiacchiere hanno fatto presa sull’equipaggio: nonostante il fatto che siamo solo a metà di September si sono già visti i segni delle prime gelate lungo la costa, e in alcuni punti più elevati sembra che sia addirittura caduta la prima neve.
Inoltre si sono verificati strani fenomeni, luci nel cielo durante la notte, e alcuni dei milites più superstiziosi dicono che sono segni che indicano che stiamo navigando verso le porte dell’Ade e che se non torneremo indietro moriremo sicuramente tutti.
– Gubernator, – chiamò Clearco – teniamoci il più possibile vicino alla costa, dobbiamo trovare un posto dove rifornirci d’acqua dolce. E voi – aggiunse, rivolgendosi ai marinai che manovravano gli scandagli – fate molta attenzione, queste acque sono pericolose, il fondale è tutta roccia e se andiamo a sbattere da qualche parte possiamo dire addio alla nostra nave.
Mentre la Viatrix manovrava gli si avvicinò Quinto Flavio, il centurione della prima centuria: – Avresti un momento per parlare con me, trierarca? Temo che abbiamo un problema.
– Cosa c’è, centurione? – Rispose Clearco senza voltarsi.
– Tra i remiges si sta diffondendo il malcontento: ho sentito gli uomini parlare apertamente contro l’idea di andare avanti, e non hanno neanche cercato di abbassare la voce quando si sono accorti che li potevo sentire. Temo che se continuiamo così potremmo seriamente rischiare un ammutinamento.
– Centurione, ti ricordo che in quanto pilus prior è tua la responsabilità di mantenere la disciplina a bordo!
– Me ne rendo conto, trierarca, ma la situazione sta degenerando. Temo che tra quelli che seminano il malcontento ci sia anche Marco Atilio, il centurione della terza centuria.
Finalmente Clearco si girò a guardare negli occhi il pilus prior: – Allora ricorri alle maniere forti: metti agli arresti tutti i mestatori e, se tra loro ci sono degli ufficiali, fai in modo che vengano puniti severamente. Ricorda agli uomini che per l’ammutinamento è prevista la pena di morte.
– Sì, trierarca, obbedisco. – E, sottovoce dopo essersi allontanato: – Stupido greco arrogante…