Padma Patil aveva terminato di cenare un po’ tardi, cominciando a muoversi verso le sette e trenta, e stava ora uscendo rapidamente dalla Sala Grande per tornare al dormitorio Corvonero e alle stanze da studio. Spettegolare era divertente e distruggere la reputazione di Granger era ancora più divertente, ma poteva distrarre dall’impegno scolastico. Aveva messo da parte un saggio da sei pollici sul legno lomillialor da consegnare il giorno successivo a lezione di Erbologia, e doveva terminarlo quella notte.
Fu mentre attraversava un lungo, contorto e stretto corridoio di pietra che giunse il sussurro, che sembrò provenire proprio da dietro di lei.
“Padma Patil…”
Ruotò su sé stessa veloce come un fulmine, la sua bacchetta estratta rapidamente da una tasca delle sue vesti e finita velocemente nelle sue mani, se Harry Potter pensava di potersi avvicinare di soppiatto e spaventare lei così facilmente –
Non c’era nessuno lì.
In un istante Padma ruotò nuovamente su sé stessa e fronteggiò la direzione opposta, nel caso in cui fosse stato un Incantesimo di Ventriloquismo –
Non c’era nessuno neppure lì.
Il sospiro bisbigliato giunse nuovamente, sommesso e pericoloso con una leggera tonalità sibilante.
“Padma Patil, ragazza Serpeverde…”
“Harry Potter, ragazzo Serpeverde”, ripose ad alta voce.
Aveva combattuto Potter e la sua Chaos Legion una dozzina di volte, e sapeva che questo era Harry Potter che combinava qualcosa…
… anche se l’Incantesimo di Ventriloquismo funzionava solo a vista, e nel corridoio serpeggiante, poteva vedere facilmente fino alla curva più vicina sia davanti che dietro, e non c’era nessuno lì…
… irrilevante. Conosceva il suo nemico.
Ci fu una risatina sussurrata, ora proveniente di fianco a lei, ed ella ruotò e puntò la bacchetta in direzione del sussurro e gridò “Luminos!”
La saetta di luce rossa colpì il muro, illuminandolo di un alone rosso che presto scomparve.
Non si era davvero aspettata che funzionasse. Non era possibile che Harry Potter fosse invisibile, non invisibile sul serio, quella era una magia che la maggior parte degli adulti non poteva lanciare, ed ella non aveva mai creduto al novanta percento delle storie su di lui.
La voce bisbigliante rise nuovamente, ora dall’altro lato.
“Harry Potter è sull’orlo del precipizio”, sussurrò la voce, sembrando molto vicina al suo orecchio, “sta barcollando, ma tu, tu stai già cadendo, ragazza Serpeverde…”
“Il cappello non ha mai detto Serpeverde ad alta voce per il mio nome, Potter!” Si appoggiò con la schiena al muro, in modo da non doversi guardare le spalle, e alzò la bacchetta in posizione d’attacco.
Di nuovo quella risata sommessa. “Nell’ultima mezz’ora Harry Potter è stato nella stanza comune di Corvonero, aiutando Kevin Entwhistle e Michael Corner a ripassare le ricette di Pozioni. Ma ciò non conta. Sono qui per offrirti un avvertimento, Padma Patil, e se sceglierai di ignorarlo, questo è affar tuo”.
“Va bene”, disse freddamente. “Vai avanti e avvisami, Potter, non ho paura di te”.
“Serpeverde è stata una grande Casa, una volta”, disse il sussurro; sembrava più triste, ora. “Una volta Serpeverde è stata una grande Casa che saresti stata orgogliosa di scegliere, Padma Patil. Ma qualcosa è andato storto, qualcosa è marcito; tu sai cos’è andato in malora in Casa Serpeverde, Padma Patil?”
“No, e non mi interessa!”
“Ma dovrebbe interessarti”, disse il sussurro, che ora sembrava provenire proprio da dietro la sua testa, che era quasi premuta contro il muro. “Poiché tu sei sempre quella ragazza alla quale il Cappello Smistatore ha offerto quella scelta. Pensi forse che il solo scegliere Corvonero significa che non sei Pansy Parkinson, e che non diventerai mai Pansy Parkinson, non importa se ti comporti altrimenti?”
Malgrado tutto, ora piccoli brividi di paura si stavano diffondendo dalla sua schiena e correvano sulla sua pelle. Anche lei aveva udito quelle storie su Harry Potter, che era un Legilimens segreto. Ma rimase comunque dritta, e mise tutto il mordente che poté nella sua voce quando disse, “I Serpeverde sono divenuti Oscuri per ottenere il potere, proprio come hai fatto tu, Potter. E io non lo farò, mai”.
“Ma diffonderai voci maliziose su di una ragazza innocente”, sussurrò la voce, “anche se non ti aiuterà a raggiungere nessuna delle tue ambizioni, e senza considerare che ella ha alleati potenti che potrebbero offendersi. Questo non è il Serpeverde orgoglioso dei giorni passati, Padma Patil, questo non è l’orgoglio di Salazar, questo è Serpeverde marcio, Padma Parkinson non Padma Malfoy…”
Stava diventando più atterrita di quanto non fosse mai stata in tutta la sua vita, e le stava iniziando a venire in mente la possibilità che questo fosse davvero un fantasma. Non aveva mai sentito parlare di fantasmi che potessero nascondersi in questo modo, ma forse semplicemente di solito non lo facevano – senza pensare che la maggior parte dei fantasmi non era così inquietante, erano solo persone morte dopo tutto – “Chi sei? Il Barone Sanguinario?”
“Quando Harry Potter fu molestato e picchiato”, sussurrò la voce, “ordinò a tutti i suoi alleati di astenersi dalla vendetta; ricordi questo, Padma Patil? Poiché Harry Potter sta barcollando, ma non è ancora perduto; sta combattendo, sa di essere in pericolo. Ma Hermione Granger non ha fatto una richiesta simile ai propri alleati. Ora Harry Potter è arrabbiato con te, Padma Patil, più arrabbiato di quanto sarebbe per sé stesso… ed egli ha alleati propri”.
Un brivido la attraversò, seppe che era stato visibile e si odiò per questo.
“Oh, non aver paura”, disse la voce. “Non ti farò del male. Perché vedi, Padma Patil, Hermione Granger è veramente innocente. Lei non è sull’orlo del precipizio, lei non sta cadendo. Non ha chiesto ai suoi alleati di astenersi dal farti male, perché tale eventualità non le è venuta in mente. E Harry Potter sa molto bene che se ti facesse del male o facesse in modo che ti venisse fatto del male, per il bene di Hermione Granger, allora lei non gli parlerebbe più fin quando il sole non smettesse di ardere e l’ultima stella non si spegnesse nel cielo notturno”. La voce era molto triste ora. “È davvero una ragazza gentile, una persona che io potrei solo desiderare di essere…”
“Granger non può lanciare l’Incantesimo Patronus! Se fosse davvero gentile come finge di essere –”
“Tu Puoi lanciare l’Incantesimo Patronus, Padma Patil? Non hai osato neppure provarci, temevi il risultato che avresti ottenuto.”
“Non è vero! Non ne ho avuto il tempo, tutto qui!”
Il sussurrò continuò. “Ma Hermione Granger ci ha provato, apertamente di fronte ai suoi amici, e quando la sua magia ha fallito era sorpresa e sconvolta. Poiché vi sono segreti nell’Incantesimo Patronus che pochi hanno mai conosciuto, e forse nessuno ora conosce se non io”. Una risatina sommessa e bisbigliata. “Sia chiaro che non è una macchia del suo spirito che impedisce alla sua luce di uscire. Hermione Granger non può lanciare l’Incantesimo Patronus per la stessa identica ragione per cui Godric Grifondoro, che fece sorgere queste sale, non poteva”.
Il corridoio stava diventando più freddo, ne era certa, come se qualcuno stesse usando l’Incantesimo di raffreddamento.
“E Harry Potter non è l’unico alleato di Hermione Granger”. Ora c’era una nota di arido divertimento in quel sussurro, le ricordò improvvisamente e spaventosamente il professor Quirrell. “Filius Flitwick e Minerva McGonagall sono piuttosto affezionati a lei, credo. Ti è venuto in mente che se quei due venissero a sapere ciò che stai facendo a Hermione Granger, potrebbero diventare meno affezionati a te? Potrebbero non intervenire apertamente, forse; ma potrebbero essere un po’ più restii ad assegnarti punti-Casa, un po’ più lenti a offrirti delle opportunità –”
“Potter mi ha diffamato?”
Una risatina spettrale, un eh-eh-eh arido. “Pensi che quei due siano stupidi, sordi e ciechi?” Con un sussurro più triste, “Pensi che non amino Hermione Granger, che non baderanno al fatto che stia venendo ferita? Allo stesso modo potrebbero essere stati affezionati a te, una volta, alla loro giovane e brillante Padma Patil, ma tu lo stai gettando via…”
La gola di Padma era secca. Non ci aveva pensato, per niente.
“Mi chiedo quante persone finiranno per volerti bene, Padma Patil, su questo sentiero che stai ora battendo. Ne vale così tanto la pena, solo per differenziarti ulteriormente da tua sorella? Per essere l’ombra della luce di Parvati? La tua paura più profonda è sempre stata di entrare in armonia con lei, di ritornare in armonia con lei dovrei dire; ma ne vale la pena ferire una ragazza innocente, solo per renderti tanto più differente? Devi essere la gemella malvagia, Padma Patil, non puoi trovare un bene differente da perseguire?”
Il cuore le stava martellando nel petto. Di quello non aveva mai, mai parlato con nessuno –
“Mi sono sempre meravigliato di come gli studenti si prevarichino a vicenda”, sospirò la voce. “Come i bambini si rendano la vita difficile da soli, come trasformino le loro scuole in prigioni persino con le proprie mani. Perché gli esseri umani rendono le loro stesse vite così sgradevoli? Posso darti una parte della risposta, Padma Patil. È perché la gente non si ferma a pensare prima di procurare dolore, se non pensa di poter essere ferita a sua volta, di poter soffrire a causa delle proprie malefatte. Ma tu soffrirai, eh già, Padma Patil, tu soffrirai se resterai su questa strada. Soffrirai lo stesso tormento della solitudine, la stessa pena per la paura e la diffidenza degli altri, che ora stai infliggendo a Hermione Granger. Solo che nel tuo caso saranno meritati”.
La sua bacchetta le stava tremando in mano.
“Non hai scelto da che parte stare quando sei andata a Corvonero, ragazza. Scegli da che parte stare col modo in cui vivi la tua vita, con quello che fai agli altri e quello che fai a te stessa. Illuminerai la vita degli altri, o gliela oscurerai? Questa è la scelta tra Luce e Oscurità, non una parola gridata dal Cappello Smistatore. E la parte più difficile, Padma Patil, non è dire `Luce’, la parte difficile è distinguere l’una dall’altra, e riconoscere con te stessa quando inizi a percorrere la strada sbagliata.”
Ci fu silenzio. Proseguì per un po’, e Padma comprese che era stata congedata.
Padma fece quasi scivolare la bacchetta, quando tentò di rimettersela in tasca. Quasi cadde, quando fece un passo avanti allontanandosi dal muro, e si girò per andarsene –
“Non ho sempre scelto correttamente tra Luce e Oscurità”, disse il sussurro, ora forte e aspro e direttamente nel suo orecchio. “Non presumere che la mia saggezza sia l’ultima parola, ragazza, non temere di metterla in discussione, poiché sebbene io abbia tentato qualche volta ho fallito, oh, sì, ho fallito. Ma stai facendo del male a una vera innocente, e non raggiungerai nessuna delle tue ambizioni in questo modo, non ti serve per alcun piano astuto. Stai infliggendo dolore solo per il puro piacere che ti dà. Non ho sempre scelto correttamente tra Luce e Oscurità, ma questo lo riconosco come Oscurità, con certezza. Stai facendo del male a una ragazza innocente, e sfuggendo alla punizione solo perché lei è troppo buona per tollerare che i suoi alleati si muovano contro di te. Non posso farti del male per questo, quindi sappi solo che non posso rispettarlo. Tu sei indegna di Serpeverde; ora va’ a fare i tuoi compiti di Erbologia, ragazza Corvonero!”
Il sussurro finale fuoriuscì come un forte sibilo che sembrava quasi simile a un serpente, e Padma fuggì, fuggì per i corridoi come se dei Letalmanto le stessero dando la caccia, corse incurante delle regole circa il correre nei corridoi, anche quando passò oltre altri studenti che la guardarono sorpresi, non si fermò, corse fino ai dormitori Corvonero con le vene del collo che le battevano, la porta le chiese “Perché il sole brilla di giorno invece che di notte?” e le ci vollero tre tentativi prima che potesse dare una risposta coerente, e poi la porta si aprì e vide –
– alcune ragazze e ragazzi, alcuni giovani e alcuni più grandi, tutti che la fissavano, e in un angolo al tavolo pentagonale, Harry Potter e Michael Corner e Kevin Entwhistle, che avevano alzato lo sguardo dai loro libri di testo.
“Per Merlino!” esclamò Penelope Clearwater, alzandosi da un divano. “Cosa ti è successo, Padma?”
“Io”, balbettò, “io, io ho sentito – un fantasma –”
“Non è stato il Barone Sanguinario, giusto?” disse Clearwater. Estrasse la propria bacchetta e un momento dopo reggeva una coppa, e un Aguamenti dopo la coppa era piena d’acqua. “Ecco, bevi questo, siediti –”
Padma stava già muovendosi a grandi passi verso la tavola pentagonale. Guardò Harry Potter, che stava ricambiando lo sguardo, calmo e serio e un po’ triste.
“Sei stato tu a farlo!” disse Padma. “Come – come – come osi!”
Ci fu un silenzio improvviso nel dormitorio Corvonero.
Harry si limitò a guardarla.
E disse, “C’è qualcosa che posso fare per aiutarti?”
“Non negarlo”, disse Padma, la sua voce che tremava, “tu mi hai messo addosso quel fantasma, ha detto –”
“Dico sul serio. Posso aiutarti in qualche modo? Prenderti qualcosa da mangiare, o andare a prenderti una bevanda, o aiutarti con i tuoi compiti, o qualunque cosa del genere?”
Tutti stavano fissando loro due.
“Perché?” disse Padma. Non poteva pensare a null’altro da dire, non capiva.
“Perché alcuni di noi sono sull’orlo di un precipizio. E la differenza è ciò che fai per le altre persone. Mi permetterai di aiutarti in qualche modo, Padma, per favore?”
Ella lo fissò, e seppe, in quel momento, che egli aveva ricevuto il suo avvertimento, lo stesso che aveva ricevuto lei.
“Io…” disse. “Devo scrivere sei pollici sul lomillialor –”
“Lascia che corra alla mia stanza del dormitorio e prenda la mia roba di Erbologia”, rispose Harry. Si alzò dal tavolo pentagonale e guardò Entwhistle e Corner. “Mi dispiace ragazzi, ci vediamo dopo”.
Loro non dissero nulla, rimasero semplicemente a fissarlo, insieme a tutti gli altri nella stanza del dormitorio, mentre Harry Potter si mosse verso le scale.
E proprio mentre iniziò a salire, disse, “E nessuno deve seccarla con domande a meno che lei non voglia parlarne, spero che tutti l’abbiano capito, giusto?”
“Capito”, dissero la maggior parte degli studenti del primo anno e alcuni degli studenti più vecchi, alcuni di loro piuttosto spaventati.
E parlò di molte cose con Harry Potter oltre che del legno di lomillialor – anche della sua paura di ritornare in armonia con Parvati, di cui non aveva mai parlato con nessuno prima, ma del resto l’alleato spettrale di Harry già lo sapeva. E Harry aveva infilato la mano nella sua borsa e aveva tirato fuori dei libri strani, prestandoglieli a condizione che mantenesse il segreto assoluto, dicendo che se avesse compreso quei libri questo avrebbe cambiato lo schema dei suoi pensieri così tanto che non sarebbe mai più ritornata in armonia con Parvati…
Alle nove, quando Harry disse che doveva andare, il saggio era pronto solo a metà.
E quando Harry si fermò, e la guardò mentre usciva, e disse che egli pensava che lei fosse degna di Serpeverde, la fece stare bene per un intero minuto prima che comprendesse cosa le era stato appena detto e chi l’aveva detto.
Quando Padma scese a colazione, quella mattina, vide Mandy che la scorgeva e sussurrava qualcosa alla ragazza che le sedeva accanto alla tavola di Corvonero.
Vide quella ragazza alzarsi dalla panca e camminare verso di lei.
La notte precedente Padma era stata contenta che quella ragazza alloggiasse nell’altro dormitorio; ma ora che ci pensava, questo era peggio, ora doveva farlo di fronte a tutti.
Ma anche se Padma stava sudando, sapeva cosa doveva fare.
La ragazza si avvicinò –
“Mi dispiace.”
“Cosa?” disse Padma. Quella era la sua battuta.
“Mi dispiace”, ripeté Hermione Granger. La sua voce era così alta che tutti poterono sentirla. “Io… non ho chiesto a Harry di farlo, e mi sono arrabbiata con lui quando l’ho scoperto, e gli ho fatto promettere di non farlo mai più a nessuno, e non gli parlerò per una settimana… Sono davvero, davvero dispiaciuta, signorina Patil”.
La schiena di Hermione Granger era rigida, il suo volto era rigido, si poteva vedere il sudore sul suo viso.
“Uhm”, disse Padma. I suoi pensieri erano piuttosto scompigliati, ora…
Lo sguardo di Padma guizzò al tavolo di Corvonero, dove un ragazzo le stava guardando con occhi socchiusi e le mani contratte in grembo.
Precedentemente
“Ti avevo detto di essere più gentile!” gridò Hermione.
Harry stava iniziando a sudare. Non aveva mai sentito Hermione urlargli contro sul serio, prima, ed era alquanto forte nell’aula vuota.
“Io – ma – ma sono stato gentile!” protestò Harry. “Praticamente l’ho redenta, Padma aveva intrapreso la strada sbagliata e io l’ho allontanata da essa! Le ho probabilmente cambiato l’intera vita in modo che sia più felice! Per di più, avresti dovuto sentire la versione originale di quello che il professor Quirrell aveva suggerito che facessi –” e a quel punto Harry si rese conto di quello che stava dicendo e chiuse la bocca con un secondo di ritardo.
Hermione si aggrappò ai propri riccioli castani, un gesto che Harry non le aveva mai visto fare prima. “E cos’ha detto di fare, lui? Di ucciderla?”
Il Professore di Difesa aveva suggerito che Harry identificasse tutti i principali studenti influenti all’interno e all’esterno del suo anno e cercasse di prendere il controllo dell’intera fabbrica di pettegolezzi, osservando che questa era una sfida solitamente utile e divertente per qualunque vero Serpeverde che frequentasse Hogwarts.
“Nulla del genere”, disse rapidamente Harry, “ha solo detto in linea di principio che dovrei guadagnarmi un’influenza sulle persone che diffondono le voci, e io ho deciso che la versione gentile fosse semplicemente quella di informare direttamente Padma del significato di ciò che stava facendo, e delle possibili conseguenze delle sue azioni, invece di provare a minacciarla o cose così –”
“E credi che questo non sia minacciare qualcuno?” Le mani di Hermione le stavano tirando i capelli ora.
“Uhm… Credo che potrebbe essersi sentita un po’ minacciata, ma Hermione, le persone fanno tutto ciò che pensano di poter fare senza pagarne le conseguenze, non gli importa quanto ferisca altre persone se non ferisce loro, se Padma pensa che non ci sia alcuna conseguenza nel diffondere bugie su di te allora ovviamente continuerà semplicemente a farlo –”
“E pensi che non ci saranno conseguenze per quello che tu hai fatto?”
Harry provò un’improvvisa sensazione di nausea allo stomaco.
Hermione aveva l’espressione più arrabbiata che avesse mai visto. “Cosa credi che gli altri studenti pensino di te, ora, Harry? Di me? Se a Harry non piace il modo in cui parli di Hermione, ti manderà dei fantasmi, è questo quello che vuoi che pensino?”
Harry aprì la bocca e nessuna parola ne uscì, era semplicemente che… non ci aveva davvero pensato, in effetti…
Hermione raccolse i suoi libri dal tavolo, su cui li aveva sbattuti. “Non ti parlerò per una settimana, e dirò a tutti che non ti parlerò per una settimana, e dirò loro perché, e forse questo annullerà un po’ di quello che hai appena fatto. E alla fine della settimana, io – deciderò allora cosa fare. Credo –”
“Hermione!” anche la voce di Harry salì fino a essere un grido disperato. “Stavo cercando di aiutarti!”
La ragazza si girò e lo guardò, mentre apriva la porta dell’aula.
“Harry”, disse, e la sua voce tremò un po’ al di sotto della rabbia, “il professor Quirrell ti sta risucchiando nell’oscurità, lo sta facendo sul serio, dico davvero, Harry”.
“Questo… non è stato lui, non è quello che aveva detto di fare, sono stato solo io –”
La voce di Hermione era quasi un sussurro ora. “Un giorno andrai a pranzo con lui, e sarà il tuo lato oscuro a tornare, o forse persino non tornerai affatto”.
“Te lo prometto, tornerò dal pranzo.”
Non stava neppure pensando mentre lo disse.
E Hermione semplicemente si girò e se ne andò a grandi passi e sbatté la porta dietro di sé.
Bel modo di invocare le leggi dell’ironia drammatica, idiota, osservò il Critico Interiore di Harry. Ora morirai questo sabato, e le tue ultime parole saranno `Mi dispiace, Hermione’, e lei rimpiangerà per sempre che l’ultima cosa che avrà fatto sarà stata sbattere la porta –
Oh, chiudi la bocca.
E in seguito la gente disse meno cose sgradevoli su Hermione, almeno nel primo anno, almeno in pubblico dove Harry Potter avrebbe potuto sentirle.
Quando il professor Flitwick chiese Harry se fosse responsabile di quello che era successo a Padma, e Harry disse di sì, il professor Flitwick gli disse che doveva scontare di due giorni di detenzione. Anche se era stato solo un fantasma e Padma non era stato ferita, anche il quel caso, quello non era un comportamento accettabile per uno studente di Corvonero. Harry annuì e disse che capiva perché il professore doveva farlo, e che non avrebbe protestato; ma considerando che sembrava aver riportato Padma sulla buona strada, il professor Flitwick pensava davvero, in via ufficiosa, che avesse fatto la cosa sbagliata? E il professor Flitwick fece pausa, apparentemente riflettendoci davvero, e poi disse a Harry, con voce stridula e solenne, che aveva bisogno di imparare come relazionarsi con gli altri studenti nel modo normale.
E Harry non poté fare a meno di pensare che questo era un consiglio che il professor Quirrell non gli avrebbe mai dato.
Harry non poté fare a meno di pensare che se l’avesse fatto alla maniera del professor Quirrell, alla solita maniera di Serpeverde, un misto di incentivi positivi e negativi per portare Padma e gli altri diffusori di dicerie sotto il suo esplicito controllo, allora Padma non ne avrebbe parlato, e Hermione non l’avrebbe mai scoperto…
… nel qual caso Padma non sarebbe stata redenta, sarebbe rimasta sulla strada sbagliata, ed essa stessa ne avrebbe sofferto in fin dei conti. Harry non aveva mentito a Padma in alcun modo, quando era tornato indietro nel tempo e si era reso invisibile e aveva usato l’Incantesimo di Ventriloquismo.
Harry non era ancora sicuro di aver fatto la cosa giusta, o una cosa giusta, e Hermione non aveva ceduto relativamente al non parlargli – anche se stava parlando molto con Padma. Faceva molto più male di quanto Harry avesse previsto, tornare a studiare da solo; come se il suo cervello avesse già cominciato a dimenticare la sua abilità a lungo perfezionata di stare da soli.
I giorni fino al pranzo di sabato con il professor Quirrell sembrarono scorrere molto, molto lentamente.