Capitolo 67 Auto-realizzazione, parte II

Articolo originale
Eliezer Yudkowsky

Ai livelli più alti di Hogwarts, dove stanze e corridoi mutavano quotidianamente, dove il territorio stesso era incerto e non solo la mappa, dove la stabilità del castello iniziava a sfilacciarsi in sogni e caos senza mutare il suo stile architettonico o la sua apparente solidità – ai livelli più alti di Hogwarts, una battaglia sarebbe stata presto combattuta.
La presenza di così tanti studenti avrebbe stabilizzato i corridoi per un po’ di tempo, in virtù dell’osservazione continuata. Le stanze e i corridoi di Hogwarts a volte si muovevano anche mentre la gente li guardava direttamente, ma non sarebbero cambiati. Anche dopo otto secoli, Hogwarts era ancora un po’ restio a cambiare di fronte alla gente.
Ma nonostante quella stabilità transitoria (aveva detto il Professore di Difesa), i livelli più alti di Hogwarts possedevano ancora un realismo militare: si doveva imparare il terreno ogni volta di nuovo, e controllare ogni stanzino alla ricerca di corridoi segreti ogni volta da capo.
Era domenica, la prima domenica di marzo. Il professor Quirrell si era ristabilito abbastanza da supervisionare le battaglie ancora una volta e tutti si stavano rimettendo al passo con gli arretrati.
Il Generale Dragon, Draco Malfoy, guardava le due bussole che teneva nelle mani. Una bussola aveva il colore del sole, l’altra aveva una lucentezza multicolore e iridescente per indicare Chaos. Gli altri due generali, Draco sapeva, avevano ricevuto le proprie bussole; solo che la mano di Hermione Granger, e la mano di Harry Potter, avrebbe retto una bussola rosso-arancione e baluginante di riflessi simili al fuoco, che puntava sempre nella direzione del più grosso contingente attivo del Dragon Army.
Senza quelle bussole avrebbero potuto cercarsi per giorni e non trovarsi mai l’un l’altro, cosa che costituiva uno dei rischi territoriali del combattere ai livelli superiori di Hogwarts.
Draco aveva un cattivo presentimento su ciò che sarebbe successo quando il Dragon Army avesse trovato la Chaos Legion. Harry Potter era cambiato da quando Bellatrix Black era evasa; l’Erede di Serpeverde aveva iniziato a sembrare davvero Signorile ora (e come aveva fatto il professor Quirrell a sapere che sarebbe successo?), Draco si sarebbe sentito molto meglio con Hermione Granger al suo fianco con i suoi ventitré Soldati Raggio di sole a rimorchio, ma no, il Generale Sunshine si stava comportando in modo stupidamente orgoglioso e si stava rifiutando di accettare un aiuto contro il generale Potter. Voleva abbattere Potter lei stessa, gli aveva detto.
La Nobile e Antichissima Casa Malfoy aveva conservato per secoli la propria influenza sulla Gran Bretagna comprendendo che non si poteva sempre essere il più potente. Talvolta un altro Signore era semplicemente più forte, e bisognava accontentarsi di esserne solo il luogotenente più prominente. Si poteva costruire una notevole posizione in termini di ricchezza e potere nel corso di una dozzina di generazioni in cui eri il secondo in comando. Si doveva solo stare attenti, ogni volta, a non lasciare che la Casa fosse strascinata giù dalla caduta del Signore che si serviva. Quella era la tradizione Malfoy che secoli di esperienza avevano perfezionato…
E così suo Padre aveva accuratamente spiegato a Draco che se si fosse imbattuto in qualcuno che fosse chiaramente più forte di lui, Draco non doveva risentirsene e non doveva negarlo e non doveva fare capricci che potessero sabotare la sua posizione potenziale, ma Draco doveva assicurarsi che la sua posizione nella prossima generazione della struttura del potere non fosse più bassa del secondo posto.
Granger, evidentemente, non aveva mai ricevuto questa lezione dai suoi genitori, ed era ancora incapace di ammettere l’ovvio fatto che Harry Potter stava diventando più forte di lei.
Quindi Draco si era segretamente incontrato col capitano Goldstein e il capitano Bones e il capitano Macmillan e avevano concordato di fare del loro meglio per assicurarsi che Dragon e Sunshine non si ingaggiassero a vicenda prima di aver iniziato il combattimento contro la minaccia più grande costituita da Chaos.
Non si trattava di una vera violazione dell’accordo contro i traditori, non stavi istigando traditori se intendevi onestamente aiutare l’altro esercito.
Un alto tono squillante scampanò per i corridoi per segnalare l’inizio della battaglia, e un attimo dopo Draco gridò “Andiamo!” e i Draghi si misero a correre. Avrebbe stancato i suoi soldati, sarebbe costato loro qualcosa anche dopo che si fossero fermati a riprendere il fiato, ma dovevano mettere Chaos direttamente tra di loro e il Sunshine Regiment.

Harry e Neville camminavano senza fretta per i corridoi, Harry guardando la bussola giallo-oro che puntava in direzione della posizione del Sunshine Regiment, e Neville restando all’erta nel caso in cui si imbattessero in qualcun altro.
I loro passi sarebbero risuonati un po’ rimbombanti, se si fosse stati attentamente in ascolto.
“E così”, disse il Luogotenente caotico dopo un po’. “È questo il motivo per cui ci hai fatto esercitare a duello con tutto quel peso legato addosso?”
Harry annuì, mantenendo gli occhi fissi sulla bussola che conduceva a Sunshine; se la direzione apparente avesse iniziato a cambiare rapidamente allora sarebbero stati in avvicinamento.
“Non volevo dire nulla davanti agli altri, ma un paio di settimane non sono abbastanza per metter su altri muscoli”, disse Neville. “E l’equilibrio è diverso, e penso che questa in realtà pesi di più, e non conta forse come una Trasfigurazione di un artefatto babbano?”
“No. L’ho verificato in anticipo. Puoi vederla sulle statue di Hogwarts, alcuni maghi la indossavano abitualmente, anche se volevano solo essere alla moda dei Secoli bui”. E per di più, siccome nessuno l’avrebbe mai provato se non si fosse trovato a combattere contro studenti del primo anno usando incantesimi deboli come la Fattura del Sonno, non era come rivelare una buona idea.
Giunsero ad un bivio, uno fastidioso; nessuno dei due corridoi s’incurvava proprio nel modo giusto per portarli in una rotta di intercettazione, verso il luogo che Sunshine avrebbe raggiunto mentre seguiva la Chaos Legion che seguiva il Dragon Army. Quindi Harry scelse quella che sembrava la migliore delle due opzioni, e Neville lo seguì.
“Faremmo meglio a provare un rapido Incantesimo del Silenzio su questa roba quando saremo vicini”, disse Neville. “È piuttosto rumorosa, potrebbero intuire cosa sia”.
Harry annuì, e poi disse “Buona idea” nel caso in cui Neville non lo stesse guardando.
Camminarono faticosamente lungo il corridoio dal pavimento di pietra del livello superiore di Hogwarts, illuminato da finestre di vetro normale o colorato, di tanto in tanto passando oltre statue di streghe e draghi e persino l’occasionale mago-cavaliere in corazza o cotta di maglia.

I Soldati Raggio di sole avanzavano a grandi passi attraverso un lungo e ampio corridoio con le loro bacchette estratte e puntate. Non potevano usare lo Scudo Prismatico mentre stavano manovrando, ma Parvati Patil e Jenny Rustad stavano correntemente mantenendo dei Contego intorno al gruppo ufficiali, che sarebbe stato il primo obiettivo di qualsiasi imboscata.
La loro tattica per la prossima battaglia, aveva deciso insieme ai suoi ufficiali, sarebbe stata quella di mischiarsi direttamente con i soldati nemici il più velocemente possibile – dopo aver fatto pratica tra di loro su come sostenersi l’un l’altro, evitare di colpirsi l’un l’altro, e mettersi in posizioni in cui i soldati nemici avrebbero esitato a fare fuoco. Avevano avuto solo quattro ore per esercitarsi, ma pensava che in quel tipo di lotta corpo-a-corpo le sue truppe sarebbero già state più brave di soldati che non si erano esercitati per niente. Sembrava il tipo di tattica che Caos avrebbe usato, ma in realtà non l’avevano ancora utilizzato.
Era una buona strategia, riteneva. Eppure, indipendentemente da quanto avesse rimproverato i suoi soldati, essi avevano continuato al sussurrare voci terribili su quello che Harry e Neville stavano imparando a fare. Infine se n’era andata a parlare con il capitano Goldstein, che comprendeva cose come il Morale delle truppe, e Anthony aveva suggerito di –
“Che strano”, il capitano Macmillan parlò all’improvviso, osservando accigliato le bussole di fuoco e iridescente che teneva nelle due mani. (Ernie era, come Harry l’avrebbe definito, “bravo nella visualizzazione spaziale”, e così era stato incaricato di tenere entrambe le bussole e di cercare di capire cosa stessero facendo i loro nemici.) “Credo che… Dragon non si stia più muovendo velocemente… penso che prima siano andati dal lato opposto di Chaos rispetto a noi… e sembra che Chaos si stia muovendo per attaccarli invece di cercare di manovrare per togliersi di mezzo…?”
Hermione aggrottò la fronte, cercando di capire, e vide espressioni accigliate simili sui volti di Anthony e Ron. Se Chaos e Dragon si fossero attaccati direttamente l’un l’altro, e avessero consumato tutte le loro forze l’uno contro l’altro, praticamente sarebbe stato come concedere la battaglia a Sunshine…
“Potter pensa che siamo alleati, così sta attaccando Malfoy ora, prima che Dragon possa unirsi a noi”, disse Blaise Zabini dalle fila dei soldati comuni. “Oppure Potter pensa semplicemente che può battere entrambi gli eserciti in successione, se li attacca separatamente”. Il ragazzo Serpeverde fece un sospiro condiscendente. “Avete intenzione di promuovermi di nuovo ufficiale, ora? Siete tutti senza speranza senza di me, sapete”.
Tutti ignorarono i rumori provenienti dalla bocca di Zabini.
“Ci stiamo muovendo ancora nella direzione giusta?” disse Anthony.
“Sì”, rispose Ernie.
“Ci stiamo avvicinando a loro?” disse Ron.
“Non ancora –”
Fu allora che le enormi porte di legno nero alla fine del corridoio si aprirono schiantandosi contro il muro, rivelando due figure quasi completamente avvolte in mantelli grigi, tessuto grigio passato sopra i loro volti sotto i cappucci grigi, una di quelle figure stava già sollevando una bacchetta e la stava puntando direttamente contro di lei.
E poi il gioco cambiò drasticamente, mentre la voce di Harry, alta e tesa per lo sforzo, gridò la parola:
Stupefy!
L’incantesimo di stordimento di livello esperto esplose verso di lei, e ne fu così scioccata che non iniziò a muoversi finché non fu quasi troppo tardi, quando il getto di luce rossa sfondò lo scudo Contego davanti a loro ed ella lo schivò appena, sentì un formicolio al suo braccio mentre la luce rossa la superava, e vide con la coda dell’occhio Susan che veniva colpita e mandata a sbattere contro Ron –
Somnium!” tuonò la voce di Anthony, seguita un attimo dopo da una dozzina di voci che gridarono “Somnium!
Freneticamente Hermione si alzò in piedi, e mentre lo faceva, vide le due figure coi mantelli grigi che se ne restavano semplicemente in piedi.
Non si potevano vedere le Fatture del sonno, l’incantesimo era troppo debole –
Ma era impossibile che tutti loro li avessero mancati.
Stupefy!” gridò la voce acuta di Neville Longbottom, e un altro fiotto rosso sfrecciò verso di lei, ella cadde in una posizione indecorosa mentre cercava disperatamente di contorcersi per togliersi di mezzo, e quando si alzò rapidamente, ansimando, vide che questa volta il lampo stordente aveva colpito Ron che stava cercando di alzarsi da terra.
“Ciao, Sunshine”, disse la voce di Harry da sotto il suo cappuccio.
“Noi siamo i Cavalieri Grigi del Caos”, disse la voce di Neville.
“Saremo i vostri avversari per questa battaglia”, disse la voce di Harry, “mentre l’altro esercito del Caos massacra i Draghi”.
“A proposito”, disse la voce di Neville, “noi siamo invincibili”.

I due ragazzi nei loro mantelli e nelle loro vesti grigie, tessuto grigio sopra i loro volti, stavano in piedi di fronte l’intero esercito di Sunshine, apparentemente imperturbati da una dozzina di Fatture Soporifere.
Daphne udì un lieve sospiro di fianco a lei, e quando girò la testa vide che le labbra di Hannah erano socchiuse e gli occhi della ragazza Tassofrasso erano spalancati, e che stava fissando –
Sarebbe stato difficile descrivere il groviglio di pensieri che balenarono nella mente di Daphne quando si rese conto che Hannah stava fissando Neville invece che Harry, cosa che a sua volta sembrò innescare una parte di lei che notò come dato di fatto che ultimamente Neville era stato sempre piuttosto interessante per quanto potesse esserlo un ragazzo, infatti in quel momento l’Ultimo Rampollo dei Longbottom sembrava decisamente figo, e qualcosa si svegliò dentro di lei e le sue labbra si socchiusero e tutto ciò in cui la Signora sua Madre l’aveva mai istruita circa i comportamenti riservati e le lusinghe e gli shampoo profumati esplose fuori dalla sua testa così forte che avrebbe dovuto scompigliarle i capelli sulle orecchie, perché aveva visto Hermione e Harry e sapeva come voleva che andasse il suo corteggiamento –
La Signora sua Madre l’aveva anche recentemente istruita a proposito di alcuni incantesimi che sarebbe stato imbarazzante non conoscere se si fosse appartenuti alla Nobile e Antichissima Casa Greengrass.
La bacchetta di Daphne ondeggiò per puntare alla sua sinistra, ed ella gridò “Tonare!
La bacchetta andò sopra la sua testa, ed ella pronunciò l’incantamento “Ravum Calvaria!
E infine strinse la bacchetta con entrambe le mani e strillò, “Lucis Gladius!
L’enorme consumo di magia la fece quasi cadere in ginocchio, ma lo sopportò, e quando la figura divampante si fu completamente formata e stabilizzata, il consumo fu un po’ minore.
Eppure, ebbe la sensazione che avrebbe fatto meglio a non combattere con quella a lungo.
Che tutti la stessero fissando fu piuttosto scontato, ed ella sarebbe dovuta balzare in avanti per affrontare Neville con i propri capelli rigonfi attorno a lei, ma tutto ciò che poteva fare era avanzare con regolarità per puntare l’Antichissima Lama contro Neville Longbottom. Che ognuno si fece da parte e le fece spazio fu altrettanto scontato.
Il mio nome è Daphne, della Nobile e Antichissima Casa Greengrass!” gridò. “Greengrass di Sunshine!” Le formule da duello le erano completamente passate di mente, aveva visto abbastanza spettacoli da ricordare le sfide mortali e le sfide al primo sangue, ma non riusciva a ricordare affatto cosa fosse appropriato per quella situazione, quindi semplicemente puntò la spada incandescente contro l’oggetto della sua cotta e gridò, “Vediamo di cosa sei capace, Nevvy!
Ancora una volta la voce di Harry strillò “Stupefy!”, e in seguito, quando ricordò quel momento, ella non fu del tutto capace di credere di essere stata in grado di farlo, ma mosse repentinamente la sua lama di luce come se fosse una mazza da Battitore, e rispedì il fulmine stordente contro Harry che fu a malapena capace di contorcersi e togliersi di mezzo.
Tonare!” gridò Neville, della Nobile e Antichissima Casa Longbottom. “Ravum Calvaria, Lucis Gladius!

Per qualche secondo, nessuno fece altro che fissare Neville e Daphne che iniziarono colpirsi a vicenda. Si muovevano entrambi lentamente, e Hermione ipotizzò che l’incantesimo stesse sottraendo loro molta forza. Il paragone non era un granché impressionante, se eri un Nato babbano e avevi visto certi film.
Ma dovevi comunque riconoscere loro del merito per il fatto di usare delle spade laser.
“Mozione d’ordine”, disse la voce di Harry. “So che il Professore di Difesa sta guardando, ma devo chiederlo comunque, qualcuno sa se si taglieranno l’un l’altra a metà se si dovessero realmente colpire?”
“No”, disse Hermione distrattamente. Era in uno dei suoi libri di storia, sebbene non avesse idea che le spade magiche da duello avessero quell’aspetto. “Lo lanciano in modo che se tocca si limita a stordire”.
Conosci questa magia?”
“Oh, no, è l’Incantesimo dell’Antichissima Lama, è legale usarlo solo per le Nobili e Antichissime Case –”
Hermione smise di parlare e guardò Harry, o piuttosto il cappuccio grigio di Harry.
“Bene”, disse la voce di Harry, “suppongo che potrei distruggere il resto del Sunshine Regiment da solo, allora”. Ella non poteva vedere il suo volto, ma la sua voce suonava come se stesse sorridendo.
“Hai schivato quando Daphne ti ha rimandato indietro il tuo incantesimo”, disse Hermione. “Quindi, qualsiasi cosa tu abbia fatto, non sei invincibile. Uno Stupefy ti può ancora colpire”.
“Ipotesi interessante”, disse la voce di Harry da sotto al cappuccio. “Hai qualcuno nel tuo esercito che possa metterla alla prova?”
“Una volta ho letto dell’Incantesimo Stordente”, disse Hermione. “Alcuni mesi fa. Mi chiedo se riuscirei a ricordare correttamente le istruzioni”. La sua bacchetta si alzò per puntare contro Harry.
Ci fu una breve pausa, mentre lì vicino un ragazzo e una ragazza che respiravano con ansimi udibili si colpivano l’un l’altra lentamente con spade laser.
“Ovviamente”, disse Harry, puntando la propria bacchetta contro di lei, “io posso usare un semplice Somnium contro di te. Richiederà molta meno fatica”.
Nuovi scudi Contego spuntarono di fronte a lei, lanciati da Jenny e Parvati, proprio mentre Harry parlava.
La punta della bacchetta di Hermione iniziò a compiere piccoli movimenti in aria, un diamante all’interno di un cerchio, un diamante all’interno di un cerchio, ripassando il gesto per farlo corrispondere esattamente a quello che ricordava di aver visto nel libro. Sarebbe stata un’impresa difficile anche per lei, ma doveva lanciare l’incantesimo correttamente al primo tentativo, non poteva permettersi un lancio fallimentare che fiaccasse le sue energie.
“Sai”, disse Hermione Granger, “capisco che non è davvero colpa tua, ma mi sto stancando di sentire la gente parlare del Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto come se fossi – come se fossi un qualche genere di dio o cose simili”.
“Vale anche per me, devo dire”, rispose Harry Potter. “È triste che la gente continui a sottovalutarmi”.
La sua bacchetta continuò a ripassare il diamante all’interno del cerchio, ripetutamente. Harry avrebbe ricaricato la propria energia, sapeva, mentre ella si esercitava il più possibile prima del proprio attacco. “Inizio a pensare che tu abbia bisogno di abbassare la cresta, Generale Chaos”.
“Potresti aver ragione”, disse Harry tranquillamente. I suoi piedi iniziarono a muoversi lentamente in quella che ella riconobbe essere la danza di un duellante. “Sfortunatamente non c’è rimasto nulla che possa sconfiggermi ora, eccetto un altro Harry Potter”.
“Permettimi di essere più chiara, signor Potter. Io ti farò abbassare la cresta.”
“Tu e quale altro esercito?”
“Pensi di essere molto figo, giusto?” disse Hermione.
“Beh, sì”, disse Harry. “Sì, lo penso. Qualcuno potrebbe dire che sono arrogante, ma dovrei essere io l’ultima persona a Hogwarts a notare quanto sono fantastico?”
Hermione alzò la mano sinistra in aria, e strinse il pugno.
Era un segnale. Otto soldati prescelti del suo esercito avrebbero puntato le loro bacchette su di lei, e lanciato sommessamente Wingardium Leviosa.
Si erano esercitati anche in questo, una volta che Hermione aveva rinunciato a fare la predica ai soldati, e dietro suggerimento di Anthony, aveva cercato di dare loro un Generale Sunshine che sembrasse capace di sconfiggere nemici invincibili.
“Ti comporti come se fossi Superman”, disse Hermione. Sollevò il pugno sinistro in aria, e gli otto soldati che la sostenevano la fecero Levitare da terra. “Beh, eccoti Super Hermione!” La sua mano si mosse in avanti, e mentre volava rapidamente verso Harry, rimpiangendo soltanto di non poter vedere l’espressione sul suo viso, la sua bacchetta disegnò un diamante in un cerchio e raccolse tutta la magia che poté, la sensazione fu simile a ciò che immaginava di provare toccando un filo della corrente, mentre l’incantesimo troppo potente scorse attraverso di lei quando la sua voce gridò “Stupefy!
Il lampo rosso esplose dalla sua bacchetta, perfettamente formato.
Harry lo schivò.
E allora, poiché non si erano esercitati a compiere quella parte all’interno di corridoi, andò a sbattere contro un muro.

Somnium!” gridò Draco, e poi dopo solo alcuni secondi per ricaricarsi, “Somnium, maledizione!
Sapeva che stava colpendo Theodore, l’altro ragazzo non stava neppure cercando di scansarsi, ma il rampollo dei Nott fece solo un gran sorriso tanto malvagio quanto quello di suo padre e puntò la sua bacchetta –
Draco riuscì a saltare di lato proprio mentre Theodore disse “Somnium!”, ma stava restando senza fiato, non poteva continuare così, Theodore non si stava affatto preoccupando di schivare mentre Draco doveva continuare a muoversi, questo era folle.
Ora aveva abbastanza forza per fare nuovamente fuoco, ma –
È stupidità fare la stessa cosa e attendersi un risultato differente, aveva detto Harry, questa era opera di Harry in qualche modo, non poteva più essere un artefatto babbano ma Draco non riusciva a intuire cos’altro potesse essere, e avrebbe dovuto pensare a delle ipotesi e a modi di verificarle ma era troppo occupato a schivare freneticamente mentre Theodore rideva e lanciava un’altra Fattura Soporifera contro di lui, questa volta Draco sentì un leggero torpore al fianco mentre si contorceva, si era trattato di un colpo mancato di poco e infine Draco non poté più farcela, non si curò di capire quale ipotesi stesse verificando o perché mentre –
Luminos!” gridò Draco, e Theodore fu circondato da un alone di luce rossa, “Dulak!” e si spense di nuovo (quindi Theodore subiva ancora gli effetti della magia), “Expelliarmus!” e la bacchetta di Theodore volò via (era stato comunque un buon incantesimo da lanciare, ora che Draco l’aveva capito) ma Theodore stava correndo verso Draco con le braccia allargate per lottare con lui quindi Draco gridò “Flippendo!” e i piedi dell’altro ragazzo furono strattonati bruscamente verso l’alto –
– e la schiena di Theodore colpì il suolo con uno fracasso sorprendentemente forte e di tonalità metallica.
La visione di Draco stava ora ondeggiando a causa del lancio di quattro incantesimi in tale rapida successione, e Theodore si stava già alzando in piedi, quindi non vi fu tempo neppure per formulare i pensieri sotto forma di parole, ma Draco riuscì comunque a dire “Somnium!” e questa volta puntò al volto di Theodore invece che al petto.
Theodore schivò (schivò!) e gridò “Codice sette su Malfoy!
Prismatis!” rispose la voce di Padma e improvvisamente uno scintillante muro arcobaleno comparve di fronte a Draco, proprio mentre quattro voci caotiche gridavano “Somnium!
E ci fu una pausa, mentre tutti guardarono l’enorme Sfera Prismatica che proteggeva i resti del Dragon Army.
Lanciare quel quinto incantesimo aveva messo in ginocchio Draco, ma alzò lo sguardo e riuscì a dire, il più chiaramente che poté, “Se la Fattura Soporifera – non funziona – mirate al viso – penso che i Luogotenenti stiano indossando camicie di metallo”.
“Hai già perso troppi soldati”, disse Finnigan ad alta voce dall’altra parte della barriera, “ti batteremo comunque”, e poi il ragazzo Grifondoro rise malvagiamente. Riusciva a fare la risata malvagia quasi tanto bene quanto Harry Potter, ormai, e gli altri Legionari del Caos iniziarono a ridere con lui poco dopo.
Draco poteva vedere con la coda dell’occhio Gregory e Vincent che giacevano senza sensi. Padma stava ancora sostenendo la Sfera Prismatica, la più grande che le avesse mai visto lanciare; ma stava respirando affannosamente, ancora visibilmente sudata da quando avevano corso per raggiungere la loro posizione, la ragazza Corvonero era una strega forte ma non atletica.
Sperava davvero che il generale Granger arrivasse presto e attaccasse Chaos alle spalle. Il generale Potter e Neville del Caos erano assenti, e Draco poteva indovinare dove fossero andati, ma due soldati da soli non potevano rallentare l’intero Sunshine Regiment troppo a lungo, giusto?

Sapeva che non era giusto, che l’altra ragazza aveva fatto del suo meglio, ma Hermione desiderava comunque che Daphne avesse resistito più a lungo.
Lagann!” disse la voce di Neville da dietro di lei mentre ella volava, e ci fu il suono di un Muro Prismatico che andava in frantumi, la voce di Hannah che gridava disperatamente “Somnium!” e poi alcuni momenti dopo la voce di Neville disse con calma “Somnium” e ci fu il tonfo di un altro dei suoi soldati che cadeva.
E la forza che la manteneva in aria diminuì ancora, Hermione poteva sentire la presa degli Incantesimi di Levitazione che esercitava la sua forza su di lei, solo che ora non era più sufficiente.
Il suo volo si interruppe ed ella iniziò a cadere al rallentatore verso terra, e avrebbe dovuto segnalare ai suoi soldati di lasciarla semplicemente andare, ma era troppo arrabbiata e confusa e non stava pensando abbastanza rapidamente e stava ancora cercando di raccogliere le forze per un’ultima Fattura Soporifera, e quindi non ebbe nessuna possibilità quando Harry le puntò contro la sua bacchetta e disse “Somnium” e quella fu l’ultima parola che Hermione Granger udì della sua battaglia.

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