Capitolo 44 Umanesimo, parte II

Articolo originale
Eliezer Yudkowsky

“Fawkes”, disse Albus Silente, “aiutalo, ti prego”.
Una brillante creatura rosso-dorata entrò lentamente nel campo visivo, poi guardò giù confusa; e iniziò a canticchiare.
I cinguettii senza significato scivolarono via sulla vacuità, non c’era nulla su cui potessero fare presa.
“Sei rumoroso”, disse la voce, “dovresti morire”.
“Cioccolato”, disse Albus Silente, “hai bisogno di cioccolato, e dei tuoi amici – ma non oso riportarti indietro –”
Poi giunse un corvo luminoso, e parlò con la voce del professor Flitwick; al che Albus Silente boccheggiò per la comprensione improvvisa , e maledì ad alta voce la propria stupidità.
La cosa vuota rise in risposta, poiché aveva conservato la capacità di essere divertita.
E un momento dopo tutti e tre erano svaniti in un’altra vampata di fuoco.

Trascorse solo un momento, apparentemente, tra quando il corvo di Flitwick era volato altrove, e quando Albus Silente riapparve in un altro rombo di fuoco rosso e dorato con Harry tra le sue braccia; ma in qualche modo nel frattempo Hermione era già riuscita a riempirsi le mani con della cioccolata.
Prima ancora che Hermione arrivasse lì, della cioccolata si era alzata in volo dal tavolo ed era andata direttamente nella bocca di Harry, cosa che una minuscola parte della sua mente considerò essere ingiusta, lui aveva avuto l’opportunità di farlo per lei
Harry risputò fuori la cioccolata un’altra volta.
“Vai via”, disse una voce così vuota che non era neppure fredda.
Tutto sembrò congelarsi, tutti coloro che si stavano muovendo verso Harry si fermarono, tutti i movimenti interrotti dallo stupore di quelle due parole morte.
Poi: “No”, disse Albus Silente, “non lo farò”, e il tempo riprese nuovamente, mentre un altro pezzo di cioccolata volò via dalla tavola e andò nella bocca di Harry.
Hermione era abbastanza vicina, ora, da poter vedere l’espressione di Harry diventare più piena d’odio, mentre la sua bocca masticava con un ritmo meccanico, innaturale.
La voce del Preside era dura come l’acciaio. “Filius, chiama Minerva, dille che deve venire velocemente”.
Il professor Flitwick sussurrò al suo corvo d’argento, ed esso volò in aria e scomparve.
Un altro pezzo di cioccolato fluttuò fino alla bocca di Harry, e la masticazione meccanica continuò.
C’erano altri studenti che si stavano riunendo attorno al luogo dove il Preside vegliava su Harry con occhi cupi: Neville, Seamus, Dean, Lavender, Ernie, Terry, Anthony, nessuno di loro osò avvicinarsi più di quanto non avesse fatto Hermione.
“Cosa possiamo fare?” chiese Dean con una voce tremante.
“Fatevi indietro e lasciategli più spazio –” disse la voce atona del professor Quirrell.
“No!” interruppe il Preside. “Lasciamo che sia circondato dai suoi amici”.
Harry ingoiò la sua cioccolata, e disse con quella voce vuota, “Sono stupidi. Dovrebbero morimmffh” mentre un altro pezzo di cioccolata entrò nella sua bocca.
Hermione vide le espressioni di turbamento che attraversarono i loro volti.
“Non dice sul serio, giusto?” chiese Seamus come se stesse supplicando.
“Non capisci”, disse Hermione, la sua voce che stava per rompersi, “quello non è Harry –” e si zittì prima di dire altro, ma doveva dire almeno quello.
Capì dall’espressione sul suo volto che Neville aveva compreso, e vide anche che gli altri invece no. Se Harry non avesse mai davvero pensato cose come quelle, essere esposto a un Dissennatore per meno di un minuto non gliel’avrebbe fatto dire. Ecco cosa stavano probabilmente pensando.
Meno di un minuto di esposizione a un Dissennatore non poteva creare dal nulla un’intera nuova persona malvagia dentro di te.
Ma se quella persona fosse stata già là
Il Preside lo sa?
Hermione alzò lo sguardo al Preside, e scoprì che Albus Silente stava guardando lei, e che i suoi occhi blu erano improvvisamente divenuti penetranti –
Le parole entrarono nella sua mente.
Non parlarne, le disse la volontà di Silente.
Lei sa, pensò Hermione. Del suo lato oscuro.
Lo so. Ma questo va ben oltre. La canzone di Fawkes non può raggiungerlo, lì dove si è perduto.
Cosa possiamo
Ho un piano, inviò il Preside. Pazienza.
Qualcosa a proposito del tono di quel pensiero rese Hermione nervosa. Che genere di piano?
È meglio che tu non lo conosca, inviò il Preside.
Ora Hermione stava diventando davvero nervosa. Non sapeva quanto il Preside sapesse a proposito del lato oscuro di Harry –
Rilievo corretto, inviò il Preside. Te lo dirò; preparati, non devi reagire. Sei pronta? Bene. Sto per fingere di lanciare la Maledizione Mortale sulla professoressa McGonagall – Non reagire, Hermione!
Quello richiese uno sforzo enorme. Il Preside era davvero pazzo! Non avrebbe tirato Harry fuori dal suo lato oscuro, Harry sarebbe divenuto pazzo furioso, avrebbe ucciso il Preside –
Ma questa non è vera oscurità, inviò Albus Silente. Questo è affetto protettivo, questo è amore. Fawkes sarà in grado di raggiungerlo, allora. E quando Harry vedrà che Minerva in fin dei conti è viva, tornerà completamente sé stesso.
A Hermione venne in mente il pensiero che –
Dubito che quello funzionerà, inviò il Preside, e potrebbe non piacerti il modo in cui reagirà se ci proverai. Ma puoi tentare se lo desideri.
Non l’aveva pensato sul serio! Era solo –
Poi i suoi occhi si spostarono, interrompendo lo sguardo rivolto al Preside, e andarono al ragazzo che si guardava intorno con occhi vuoti e sprezzanti mentre la sua bocca continuava a masticare e ingoiare barretta di cioccolato dopo barretta di cioccolato senza effetto. Il suo cuore ne fu straziato, e improvvisamente molte cose sembrarono non essere importanti, solo che c’era una speranza.

C’era una coercizione a masticare e ingoiare cioccolata. La risposta alla coercizione era uccidere.
Gente si era riunita intorno a fissare. Era fastidioso. La risposta al fastidio era uccidere.
Altra gente stava chiacchierando in sottofondo. Era insolente. La risposta all’insolenza era infliggere dolore, ma siccome nessuno di loro era utile, ucciderli sarebbe stato più semplice.
Uccidere tutta quella gente sarebbe stato difficile. Ma molti di loro non si fidavano di Quirrell, che era forte. Trovare con esattezza la causa scatenante giusta avrebbe potuto spingerli a uccidersi l’un l’altro.
Poi una persona si chinò all’interno del suo campo visivo e fece qualcosa di completamente strano, qualcosa che apparteneva a una modalità di pensiero estranea, per la quale esisteva solo una singola risposta conservata ovunque –

Sentì i gemiti attorno a sé, e non furono importanti, mantenne il bacio su quelle labbra macchiate di cioccolata mentre le lacrime sgorgarono dai suoi occhi.
E le braccia di Harry si alzarono e la spinsero via, e le sue labbra gridarono, “Te l’ho detto, niente baci!

“Penso che starà bene, ora”, disse il Preside guardando in direzione di Harry, che stava piangendo con grandi singhiozzi pietosi mentre Fawkes canticchiava su di lui. “Eccellente, signorina Granger. Lo sa che neppure io mi sarei aspettato che funzionasse davvero?”
La canzone della fenice non era indirizzata a lei, Hermione lo sapeva, ma poteva esserne comunque confortata, cosa di cui aveva bisogno, perché la sua vita era ufficialmente finita.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Chaos Legion wants you!