Capitolo 103 Test

Articolo originale
Eliezer Yudkowsky

4 giugno 1992

Daphne Greengrass si trovava nella sala comune Serpeverde, a scrivere una lettera alla sua Lady Madre (che era sorprendentemente intransigente riguardo alla condivisione del potere, sebbene non fosse nemmeno a Hogwarts per esercitare il suo controllo) quando vide Draco Malfoy entrare barcollando attraverso la porta ritratto, reggendo quelli che dovevano essere una dozzina di libri, Vincent e Gregory che lo seguivano portandone ciascuno un’altra dozzina. La testa dell’Auror che aveva accompagnato Malfoy fece brevemente capolino, per poi ritirarsi verso chissà dove.
Draco si guardò attorno, poi sembrò essere colto da un’idea brillante mentre barcollava verso di lei, Vincent e Gregory dappresso.
“Puoi aiutarmi a leggere questi?” chiese Draco, sembrando un po’ senza fiato mentre si avvicinava.
“Cosa”. Le lezioni erano terminate, ormai erano rimasti solo gli esami, e da quando i Malfoy chiedevano aiuto per i loro compiti ai Greengrass?
“Questi”, disse con aria d’importanza Draco, “sono tutti i libri della biblioteca che la signorina Granger ha preso in prestito tra il primo e il sedici aprile. Pensavo di esaminarli nel caso qui vi fossero degli Indizi, solo che dopo ho pensato, forse tu dovresti aiutarmi perché conoscevi meglio la signorina Granger”.
Daphne fissò i libri. “Il Generale ha letto tutti quelli in due settimane?” Una fitta di dolore le trapassò il cuore, ma la soppresse.
“Insomma, non so se la signorina Granger li abbia terminati tutti”, disse Draco. Sollevò un dito ammonitore. “In effetti, non sappiamo se ne abbia letto qualcuno, o se li abbia davvero presi a prestito, voglio dire, tutto ciò che abbiamo osservato è che il registro della biblioteca riporta che lei li abbia prelevati –”
Daphne soppresse un gemito. Malfoy stava parlando in quel modo da settimane. C’erano alcune persone che chiaramente non erano fatte per essere coinvolte in assassinii misteriosi perché questo aveva strani effetti sulle loro menti. “Signor Malfoy, non potrei leggerli tutti anche se passassi l’intera estate a fare nient’altro”.
“E dare loro solo un’occhiata, per favore?” disse Draco. “Specialmente se ci siano, tipo, parole misteriose scarabocchiate nella sua grafia, o un segnalibro lasciato all’interno, o –”
“Ho visto anch’io quelle tragedie, signor Malfoy”. Daphne alzò gli occhi al cielo. “Non abbiamo forse ormai degli Auror per –”
Siamo spacciati!” strillò Millicent Bulstrode, comparendo all’improvviso dalle camere inferiori nella sala comune Serpeverde.
Le persone si fermarono per guardare verso di lei.
È il professor Quirrell!
Un’improvvisa atmosfera di attenzione, come se dispute di lunga data fossero sul punto di essere risolte. “Beh, era ora”, disse qualcuno, mentre Millicent cercava di tirare il fiato. “Gli rimangono ancora solo, quanto, dieci giorni per diventare cattivo?”
“Undici giorni”, disse quello del settimo anno che teneva il registro delle scommesse.
È migliorato un po’ all’improvviso e vuole convocare tutti quelli del primo anno per il nostro esame finale di Difesa! Di sorpresa! Tra cinquanta minuti!
“L’esame finale di Difesa”, disse con perplessità Pansy. “Ma il professor Quirrell non tiene esami”.
“L’esame finale di Difesa del Ministero!” strillò Millicent.
“Ma il professor Quirrell non insegna nulla dal programma del Ministero”, obiettò Pansy.
Daphne stava già precipitandosi verso la propria stanza, correndo a prendere il libro di testo di Difesa del primo anno che non aveva toccato da settembre e urlando delle imprecazioni nella propria testa.

Al banco dietro di lei, qualcuno stava piangendo, i suoi sommessi singhiozzi che fornivamo un sottofondo sonoro di disperazione alla classe. Daphne si guardò dietro, aspettandosi di vedere un Tassofrasso e sperando che non fosse Hannah, e fu inizialmente sorpresa (sebbene non dopo averci pensato su) di vedere che era un Corvonero.
Di fronte a loro erano disposte le pergamene dell’esame, rigirate, in attesa della campanella.
Cinquanta minuti non erano neppure lontanamente sufficienti per prepararsi, ma erano qualcosa, e ora Daphne si vergognava di non aver mandato dei messaggeri ad avvertire le Case di Tassofrasso, Corvonero e Grifondoro. Avevano ricominciato ad assegnare punti-Casa solo tre giorni prima, all’inizio di giugno, ma il Comitato Speciale di Protezione Ausiliario avrebbe dovuto comunque promuovere l’unità delle Case.
Anche un altro Corvonero, seduto quattro banchi alla sua sinistra, iniziò a piangere. Si trattava di Katherine Tung del Dragon Army, se ricordava bene, che una volta aveva visto affrontare contemporaneamente tre Soldati Raggio di sole senza battere ciglio.
Daphne si era calmata dopo i primi due minuti passati a leggere freneticamente. Era solo un esame, non un assassinio o qualcosa di simile; e se quasi tutti gli studenti del primo anno avessero consegnato le pergamene in bianco, allora sarebbe stato ragionevole che nessuno fosse disonorato. Ma Daphne poteva comprendere, anche se non del tutto condividere, che i Corvonero e i Tassofrasso potessero non vederla in quel modo.
“È cattivo”, disse un’altra strega Corvonero con la voce tremante. “Cento per cento puro Mago Oscuro fin dentro le ossa. Il Signore Oscuro Grindelwald non avrebbe fatto una cosa simile, non a dei bambini, è peggiore di Tu-Sai-Chi”.
Daphne guardò istintivamente verso il luogo dove il professor Quirrell se ne stava seduto, pendente su di un lato ma con gli occhi vigili; e pensò di veder sorridere il Professore di Difesa per un breve istante. No, era stata la sua immaginazione, era impossibile che il Professore di Difesa potesse aver sentito.
La campanella risuonò.
Daphne girò la pergamena.
La parte superiore recava i sigilli del Ministero, del Consiglio Direttivo di Hogwarts, e del Dipartimento dell’Istruzione Magica, e rune per scoprire chi avesse copiato. Sotto c’era una linea su cui avrebbe dovuto scrivere il suo nome, e una lista delle regole dell’esame con un’immagine di Lindsay Gagnon, il Direttore del Dipartimento dell’Istruzione Magica, che agitava un dito ammonitore contro tutti loro.
A metà pagina c’era la prima domanda dell’esame.
Chiedeva, Perché è importante che i bambini stiano lontani da creature insolite?
Fecero una pausa sbalorditi.
Uno studente iniziò a ridere, ella pensò che provenisse dalla sezione Grifondoro della classe. Il professor Quirrell non fece nessun gesto per fermarla, e la risata si diffuse.
Nessuno parlò ad alta voce, ma gli studenti si guardarono attorno l’un l’altro, scambiandosi occhiate mentre la risata si spense, e poi come per un accordo silenzioso guardarono tutti verso il professor Quirrell, che stava rivolgendo loro un sorriso benevolente.
Daphne si chinò sul proprio esame, sfoderando un sorriso malvagio e sprezzante che avrebbe reso orgoglioso o Godric Grifondoro o Grindelwald; e vergò, Perché la mia Fattura Stordente, la mia Antichissima Lama e il mio Incantesimo Patronus non funzionano contro ogni cosa.

Harry Potter girò l’ultima pagina del suo esame di Difesa.
Persino Harry aveva avuto bisogno di sedare un po’ di nervosismo, qualche residuo minuscolo della sua infanzia, nel momento in cui aveva letto la prima vera domanda (`In che modo puoi far tacere un’Anguilla urlatrice?’). Le lezioni del professor Quirrell avevano dedicato un tempo approssimativamente pari a zero alle sorprendenti ma inutili quisquilie a cui qualche idiota aveva immaginato che un `corso di Difesa’ dovesse assomigliare. In linea di principio, Harry avrebbe potuto usare il suo Giratempo per leggere il libro di Difesa del primo anno dopo che era stato avvertito dell’esame a sorpresa; ma quello avrebbe potuto distorcere slealmente la curva dei voti per gli altri. Dopo aver fissato la domanda per un paio di secondi, Harry aveva scritto `Incantesimo Quietus’, e aveva incluso le istruzioni per il lancio nel caso l’esaminatore del Ministero non avesse creduto che Harry lo conoscesse.
Una volta che Harry ebbe deciso di limitarsi a rispondere a tutte le domande in maniera corretta, l’esame si era svolto molto rapidamente. La risposta più realistica a più della metà delle domande era `Fattura Stordente’, e molte delle altre domande avevano soluzioni ottimali del tipo `Girati e dirigiti nella direzione opposta’ o `Getta via il formaggio e compra un nuovo paio di scarpe’.
L’ultima domanda del test era “Cosa faresti se sospettassi che ci possa essere un Serpentecaccola sotto il tuo letto?” La risposta omologata dal Ministero, Harry poteva in effetti ricordarla da quando aveva letto il suo libro di testo all’inizio dell’anno, era Dillo ai tuoi genitori. Il problema ad essa connesso era subito balzato agli occhi di Harry, ed era quello il motivo per cui Harry se l’era ricordata.
Dopo un po’ di riflessione, Harry scrisse:
Caro esaminatore del Ministero: temo che la vera risposta a questa domanda sia un segreto, ma stia certo che un Serpentecaccola non costituirebbe un problema maggiore di un Troll di montagna, di un Dissennatore, o di Tu-Sai-Chi. La prego di informare i suoi superiori che trovo la vostra risposta convenzionale discriminante nei confronti dei Natibabbani, e che mi aspetto che tale difetto sia corretto immediatamente senza che vi sia bisogno di un mio intervento diretto.
Cordialmente, il Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto.
Harry firmò l’ultima pergamena con un ampio ghirigoro, la rigirò sulla propria pila, posò la propria penna, e si alzò dalla sedia.
Osservandosi attorno, Harry vide che il professor Quirrell sembrava guardare più o meno nella sua direzione, sebbene la testa del Professore di Difesa stesse ciondolando da un lato. Gli altri studenti stavano ancora scrivendo. Alcuni di loro stavano piangendo in silenzio, ma stavano comunque scrivendo. Continuare a combattere era anch’essa una lezione che il professor Quirrell aveva insegnato.
Un tempo interminabilmente successivo, il tempo ufficiale per l’esame terminò. Una studentessa del settimo anno passò da banco a banco, raccogliendo gli esami al posto del professor Quirrell.
L’ultima pergamena dell’esame fu raccolta, e il professor Quirrell si sedette eretto.
“Miei giovani studenti”, disse sommessamente. La studentessa del settimo anno teneva la bacchetta puntata verso la bocca del Professore di Difesa, in modo che tutti potessero sentire la sua voce provenire apparentemente da vicino a loro. “So… che probabilmente sia sembrato piuttosto spaventoso per alcuni di voi… è un genere di paura differente dall’affrontare la bacchetta del nemico… dovrete vincerla distintamente. Quindi… vi dirò questo, ora. È usanza di Hogwarts… che i voti siano assegnati durante la seconda settimana di giugno. Ma per il mio caso… possono fare un’eccezione, credo”. Il Professore di Difesa fece il familiare sorriso amaro, ora come venato da una smorfia soppressa. “So che siete preoccupati… di non essere stati preparati per questo esame… che le mie lezioni non abbiano coperto questo materiale… e ho alquanto dimenticato di menzionare… il fatto che questo momento si stava avvicinando… sebbene avreste dovuto sapere… che sarebbe giunto a suo tempo. Ma ho appena controllato magicamente… le risposte che avete dato a quel… quell’esame finale terribilmente, terribilmente importante… sebbene naturalmente solo il voto del Ministero sia ufficiale… e vi ho assegnato i vostri voti annuali finali tenendone in conto i risultati… e ho magicamente scritto i vostri voti finali su queste pergamene”, il professor Quirrell tamburellò su di una pila di pergamene sul lato della sua scrivania, “che ora saranno distribuite… un incantesimo incredibile… non trovate?”
Alcuni studenti dal lato Corvonero sembravano sdegnati, ma per lo più gli studenti sembravano semplicemente sollevati, e alcuni Serpeverde stavano ridacchiando. Anche Harry avrebbe riso, se non fosse stato per il dolore che provava a osservare il professor Quirrell che ansimava nel parlare.
La studentessa del settimo anno che era in piedi a fianco al professor Quirrell puntò la propria bacchetta e pronunciò un incantamento nello pseudo-latino magico. Le pergamene si sollevarono e iniziarono a scivolare per aria, separandosi nel mezzo del flusso per dirigersi verso ciascuno studente.
Harry attese affinché la sua pergamena arrivasse al suo banco, e poi la dispiegò.
La pergamena riportava oop+, che stava per Oltre Ogni Previsione. Era il secondo voto più alto, dopo Eccezionale.
In un altro mondo, in un mondo distante e svanito, un bambino chiamato Harry avrebbe gridato indignato per aver ricevuto solo il secondo voto più alto. Questo Harry rimase silenziosamente seduto a pensare. Il professor Quirrell voleva dire qualcosa, né il voto esatto era importante di per sé. Forse il professor Quirrell stava dicendo che Harry aveva fatto relativamente bene, ma non era stato all’altezza del suo potenziale? O il voto doveva essere preso alla lettera, nel senso che Harry era andato oltre ogni previsione del Professore di Difesa?
“Tutti voi… siete promossi”, disse il professor Quirrell, mentre tutti gli studenti osservavano i propri voti finali, mentre sospiri di sollievo si innalzarono dai banchi e Lavender Brown alzò la propria pergamena in un pugno sollevato in segno di trionfo. “Ogni studente del primo anno di Magia di Battaglia è stato promosso… a eccezione di uno”.
Alcuni studenti alzarono lo sguardo terrorizzati.
Harry rimase seduto in silenzio. Ne aveva capito il senso immediatamente, e anche se era un senso sbagliato, sapeva che il professor Quirrell non si sarebbe mai, mai fatto convincere a non esporlo.
“Tutti voi in questa stanza… avete ricevuto voti pari almeno ad Accettabile. Neville Longbottom… che ha dato questo esame a casa Longbottom… ha ricevuto il voto di Eccezionale. Ma l’altro studente che non è presente… ha ricevuto un Desolante sulla sua pagella… per non aver superato l’unico esame importante… che le è stato somministrato quest’anno. Le avrei dato un voto più basso… ma questo sarebbe stato di cattivo gusto”.
La stanza era molto silenziosa, sebbene un certo numero di studenti stessero fissando infuriati il Professore.
“Potreste pensare che un voto di Desolante… non sia giusto. Che la signorina Granger abbia dovuto affrontare un esame… per il quale le sue lezioni… non l’avevano preparata. Che non le sia stato detto… che quel giorno ci sarebbe stato l’esame”.
Il Professore di Difesa inspirò tremante.
“Tale è la realtà”, disse il professor Quirrell. “L’unico esame importante… può giungere in qualunque momento… siate preparati meglio… di quanto non sia stata lei. Quanto a voi… coloro che hanno ottenuto Oltre Ogni Previsione o meglio… hanno ricevuto le mie lettere di raccomandazione… per certe organizzazioni al di là delle coste britanniche… dove il vostro addestramento potrà essere completato. Vi contatteranno… quando sarete abbastanza grandi… se sembrerete ancora degni… e se non avrete fallito in un esame importante. E ricordate… da questo giorno… dovete addestrarvi da soli… non potete fare affidamento… sui prossimi Professori di Difesa. Il vostro primo anno di Magia da Battaglia è terminato… potete andare”.
Il professor Quirrell si rilassò con gli occhi chiusi, apparentemente ignorando il chiacchiericcio eccitato nato attorno a sé.
Dopo un po’, la maggior parte degli studenti se n’era andata, e uno era rimasto, restando a una distanza prestabilita dal Professore di Difesa.
Il Professore di Difesa aprì gli occhi.
Harry sollevò la pergamena con il suo oop+, ancora silenzioso.
Il Professore di Difesa sorrise, e il sorriso gli salì fino agli stanchi occhi.
“È lo stesso voto… che ricevetti al mio primo anno.”
“G, g, g”, Harry non poté far uscire la parola grazie, era bloccata all’interno della sua gola improvvisamente chiusa, il Professore di Difesa che inclinò la testa e gli rivolse uno sguardo indagatore, quindi Harry si inchinò goffamente e poi lasciò la stanza.
Restavano ancora nove giorni.

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