Capitolo 109 Riflessioni, parte I

Articolo originale
Eliezer Yudkowsky

Anche il più grande degli artefatti può essere sconfitto da un contro-artefatto che è inferiore, ma specializzato.
Quello era ciò che il Professore di Difesa aveva detto a Harry, dopo aver lasciato cadere il Vero Mantello dell’Invisibilità a formare pieghe fuliginose vicino le scarpe di Harry.
Lo Specchio della Riflessione Perfetta ha potere su ciò che vi è riflesso all’interno, e si dice che quel potere sia irrefutabile. Ma poiché il Vero Mantello dell’Invisibilità produce una perfetta assenza di immagine, dovrebbe evadere questo principio piuttosto che sfidarlo.
Era seguita una serie di domande in Serpentese che stabilirono che Harry non intendeva al momento fare alcunché di stupido o di cercare di fuggire via, e ulteriori promemoria che il professor Quirrell poteva percepirlo e aveva incantesimi per rilevare il Mantello e stava tenendo in ostaggio centinaia di vite più Hermione.
Poi a Harry fu detto di indossare il Mantello, aprire la porta che si trovava al di là delle fiamme spente, e avanzare attraverso la porta dentro la camera finale; mentre il professor Quirrell restava bene indietro, fuori dalla vista di quella porta.
L’ultima camera era illuminata da luci morbidamente dorate, e le pietre dei muri erano di un bianco gentile e ricoperte di marmo.
Al centro della stanza si ergeva una cornice dorata semplice e disadorna, e all’interno della cornice c’era un portale verso un’altra stanza illuminata da luce dorata, con una porta al di là della quale si trovava un’altra camera di Pozioni; quello era ciò che il cervello di Harry gli diceva. La trasformazione della luce operata dallo Specchio era così perfetta che era necessaria una riflessione consapevole per dedurre che la stanza dentro la cornice era solo un riflesso, invece che un portale. (Sebbene sarebbe potuto essere più facile da intuire se Harry non fosse stato invisibile, in quel momento.)
Lo Specchio non toccava il pavimento; la cornice dorata non aveva un piede. Non sembrava che si stesse librando; sembrava essere fisso al suo posto, più solido e più immobile degli stessi muri, come se fosse inchiodato al sistema di riferimento dei moti della Terra.
«Lo Specchio è là? Si sta muovendo?» dalla camera delle Pozioni giunse la voce autoritaria del professor Quirrell.
«È qui», rispose Harry sibilando. «Non ssi muove.»
Nuovamente risuonò quel tono autoritario. «Ci giri attorno fino al retro dello Specchio.»
Da dietro, la cornice dorata appariva solida, non mostrando alcuna riflessione, e Harry lo riferì in Serpentese.
«Ora si tolga il Mantello», ordinò la voce del professor Quirrell proveniente ancora dall’interno della stanza di Pozioni. «Mi riferisca subito se lo Specchio si muove per rivolgersi verso di lei.»
Harry si tolse il Mantello.
Lo Specchio rimase inchiodato al sistema di riferimento dei moti della Terra; e Harry lo riferì.
Poco dopo giunsero un sibilo e un ribollire, e una fenice divampante liquefò il muro di marmo dietro Harry, la luce ambientale della stanza assunse una sfumatura rossa quando entrò. Il professor Quirrell la seguì, entrando dal nuovissimo corridoio che ne era stato appena scavato, le sue scarpe nere formali illese dalla superficie rossa fusa e raggiante che vi si trovava sotto. «Bene», disse il professor Quirrell, «questa è una possibile trappola evitata. E ora…» Il professor Quirrell espirò. «Ora penseremo a possibili strategie per recuperare la Pietra dallo Specchio, e lei le proverà; poiché preferisco non lasciare che la mia immagine sia riflessa. Le rivolgo un avvertimento onesto, questa è la parte che potrebbe dimostrarsi tediosa.»
«Deduco che questo non sia un problema che può risolvere con l’Ardemonio, giusto?»
«Ah», disse il professor Quirrell, e poi fece un gesto.
La fenice ardente avanzò dentro una corrente di terrore cremisi, la luce rossa che gettò ombre contorte sulle restanti pareti di marmo. Harry saltò indietro prima di poter pensare.
La spaventosa fiamma rosso scura sfrecciò oltre il professor Quirrell, si riversò nel retro dorato dello Specchio, e scomparve non appena toccò quell’oro.
Poi il fuoco fu svanito, e la stanza non fu più tinta di rosso.
Non c’era un graffio sulla superficie dorata, nessun bagliore a indicare l’assorbimento del calore. Lo Specchio era semplicemente rimasto al suo posto, inviolato.
Brividi scesero lungo la schiena di Harry. Se fosse stata una partita di Dungeons & Dragons e il dungeon master avesse riferito quel risultato, Harry avrebbe sospettato un’illusione mentale e avrebbe lanciato i dadi per dubitarne.
Sul centro del retro dorato era apparsa una sequenza di rune appartenenti a nessun alfabeto conosciuto, nere assenze di luce in piccole linee e curve, disposte in una riga orizzontale dritta. A Harry sovvenne il pensiero che qualche illusione di occultamento minore fosse stata consumata dall’Ardemonio, un incantamento molto inferiore che era stato aggiunto per impedire ai bambini di vedere quelle lettere…
«Quanto è antico lo Specchio?» disse Harry quasi sussurrando.
«Nessuno lo sa, signor Potter.» Il Professore di Difesa distese le dita verso le rune, un’espressione simile a riverenza sul suo volto; ma le sue dita non toccarono l’oro. «Ma la mia stima vale tanto quanto la sua, credo. Si racconta, in talune leggende che potrebbero essere o meno invenzioni, che questo Specchio rifletta perfettamente sé stesso e che perciò la sua esistenza sia assolutamente stabile. Così stabile che lo Specchio fu in grado di sopravvivere quando ogni altro prodotto di Atlantide cadde in rovina, tutte le sue ricadute separate dal Tempo. Può comprendere perché sono stato divertito dal suo suggerimento sull’Ardemonio.» Il Professore di Difesa lasciò cadere la propria mano.
Anche nel bel mezzo di tutto quello che stava accadendo, Harry provò il timore reverenziale, se quello era vero. La cornice dorata baluginava non più luminosa di prima, malgrado la rivelazione; ma si poteva immaginare di tornare indietro, e poi ancora indietro, a una civilizzazione che era stata resa come mai esistita… «Cosa – fa lo Specchio, esattamente?»
«Una domanda eccellente», disse il professor Quirrell. «La risposta è nelle rune che sono scritte sulla cornice dorata dello Specchio. Me le legga.»
«Non sono in un alfabeto che io riconosca. Sembrano graffi di gallina orientati casualmente e incisi da elfi tolkeniani.»
«Le legga comunque. Non è pericolosso.»
«Le rune dicono, enoizilov atalo partse etner eoc autal a motlovoutli non ort som –» Harry si interruppe, provando un ulteriore formicolio alla schiena.
Harry sapeva cosa significava la runa che stava per enoizilov. Significava enoizilov. E le rune successive dicevano che doveva atalo l’enoizilov finché non avrebbe raggiunto il partse, e poi tenere la parte che era sia etner sia eoc. Quella credenza causava la stessa sensazione di una conoscenza, come se egli avesse potuto rispondere `Sì’ con sicura autorevolezza se qualcuno gli avesse chiesto se il non ort fosse outli oppure motlovoutli. Il problema era che quando Harry cercava di collegare quei concetti a qualunque altro concetto, otteneva un risultato nullo.
«Capissci cossa ssignificano quelle parole, ragazzo?»
«Pensso di no.»
Il professor Quirrell espirò sommessamente, i suoi occhi che non lasciarono la cornice dorata. «Mi sono chiesto se forse le Parole della Falsa Comprensione potessero essere intellegibili per uno studente della scienza babbana. Apparentemente no.»
«Forse –» iniziò Harry.
Sul serio, Corvonero? disse Serpeverde. Provi a fare questo ora?
«Forse potrei provare a capire di nuovo le parole se sapessi di più dello Specchio…?» disse la parte Corvonero di Harry, che aveva assunto il controllo diretto.
Le labbra del professor Quirrell si aggrinzirono. «Come per la maggior parte delle cose antiche, gli studiosi hanno messo per iscritto abbastanza bugie da rendere arduo essere certi di qualunque cosa, ormai. È sicuro che lo Specchio sia tanto antico quanto Merlino, poiché è noto che Merlino ne abbia fatto uso. È anche noto che dopo la sua morte, Merlino lasciò istruzioni scritte secondo cui lo Specchio non necessitava di restare sigillato in qualche luogo, malgrado avesse taluni poteri che normalmente avrebbero indotto una certa preoccupazione. Egli scrisse che, considerato quanto scrupolosamente lo Specchio fosse stato lavorato per non distruggere il mondo, sarebbe stato più semplice distruggerlo usando un pezzo di formaggio.»
Quell’affermazione colpì Harry in quanto non del tutto rassicurante.
«A proposito dello Specchio, alcuni altri fatti sono testimoniati da maghi famosi che erano ragionevolmente scettici, e la cui parola si è in altri casi dimostrata affidabile. Il potere più caratteristico dello Specchio è quello di creare reami di esistenza alternativi, sebbene tali reami siano vasti solo tanto quanto ciò che può essere visto all’interno dello Specchio; è noto che persone e altri oggetti possano essere immagazzinati all’interno. È affermato da diverse autorità che solo lo Specchio tra tutti gli oggetti magici possieda un autentico orientamento morale, sebbene io non sia sicuro di ciò che questo possa significare in termini pratici. Mi aspetterei che i moralisti chiamino la Maledizione Cruciatus con la loro parola per ‘male’ e l’Incantesimo Patronus con la loro parola per ‘bene’; non posso immaginare cosa un moralista potrebbe ritenere essere più morale di questo. Ma si sostiene, per esempio, che le fenici giunsero nel nostro mondo da un reame che fu evocato all’interno di questo Specchio.»
Parole come Acciderbolina e quello che i suoi genitori avrebbero definito un linguaggio inappropriato stavano tutti agitandosi nella testa di Harry, non molto coerentemente, mentre egli fissava il retro dorato dello Specchio. «Ho vagato per il mondo e mi sono imbattuto in molte storie che non si odono frequentemente», disse il professor Quirrell. «La maggior parte di loro mi sono sembrate delle bugie, ma alcune avevano il suono della storia invece che della narrativa. Su di un muro di metallo in un luogo che nessuno aveva visitato per secoli, ho trovata scritta l’affermazione che alcuni Atlantidei previdero la fine del loro mondo, e intrapresero a plasmare un dispositivo di grande potere per prevenire l’inevitabile catastrofe. Se quel dispositivo fosse stato completato, sosteneva la storia, sarebbe divenuto un’esistenza assolutamente stabile in grado di sopportare l’incanalamento di un’infinita quantità di magia allo scopo di esaudire dei desideri. E inoltre – e questo era detto essere un compito enormemente più difficile – il dispositivo avrebbe in qualche modo prevenuto le inevitabili catastrofi che ogni persona sana di mente si sarebbe aspettata che derivassero da quella premessa. L’aspetto che trovai interessante fu che, secondo il racconto inciso su quelle placche di metallo, il resto di Atlantide ignorò quel progetto e continuò sulla propria strada. Fu talvolta lodato come una nobile impresa di interesse pubblico, ma quasi tutti gli altri Atlantidei trovarono quotidianamente cose più importanti da fare che aiutare. Persino i nobili atlantidei ignorarono la prospettiva che qualcuno distinto da loro potesse ottenere un potere incontestabile, cosa che un cinico meno esperto potrebbe aspettarsi avrebbe catturato la loro attenzione. Con relativamente poco sostegno, la minuscola manciata di aspiranti fabbricatori di questo dispositivo operarono intensamente in condizioni lavorative che non erano tanto drammaticamente difficili, quando inutilmente noiose. Infine, il tempo si esaurì e Atlantide fu distrutta col dispositivo ancora lungi dall’essere completato. Riconosco taluni echi della mia esperienza che normalmente non si vedono inventati nelle semplici favole.» Il sorriso pungente si contorse. «Ma forse è meramente la mia personale preferenza per una favola tra centinaia di leggende. Lei può percepire, comunque, l’eco dell’affermazione di Merlino riguardante il fatto che i creatori dello Specchio lo plasmarono per non distruggere il mondo. Molto più importante per i nostri scopi, potrebbe spiegare perché lo Specchio avrebbe la capacità, precedentemente sconosciuta e che Silente o Perenelle sembrano aver evocato, di mostrare a qualunque persona che vi si pari dinanzi l’illusione di un mondo in cui uno dei loro desideri è stato esaudito. È il genere di giudiziosa precauzione che si immaginerebbe costruita all’interno di una creazione che esaudisca desideri e progettata per non finire orribilmente male.»
«Uau», sussurrò Harry, e diceva sul serio. Quella era Magia con la ‘M’ maiuscola, il genere di Magia che compariva in Quindi vuoi essere un mago, non solo una collezione casuale di cose che violavano la fisica e che potevi fare con una bacchetta.
Il professor Quirrell fece un gesto in direzione del retro dorato. «L’ultima caratteristica su cui la maggior parte delle storie concordano è che, qualche che sia lo strumento sconosciuto per comandare lo Specchio – di quella Chiave non vi sono racconti plausibili – le istruzioni dello Specchio non possono essere modellate per reagire alle singole persone. Quindi per Perenelle non è possibile ordinare a questo Specchio, ‘Dai la Pietra solo a Perenelle’. Silente non può affermare, ‘Dai la Pietra solo a colui che desidera darla a Nicholas Flamel’. È presente nello Specchio una cecità simile a quella che i filosofi hanno attribuito alla giustizia ideale; deve trattare tutti coloro che le si parano davanti secondo la stessa regola, quale che sia la regola in vigore. Perciò, deve esistere qualche regola per raggiungere il luogo in cui è nascosta la Pietra e che chiunque può invocare. E ora comprende perché lei, noto come il Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto, dovrà mettere in pratica qualsivoglia strategia noi due si sia in grado di concepire. Poiché è stato detto che questo oggetto possiede un orientamento morale, e potrebbe aver ricevuto degli ordini che lo riflettano. Sono ben cosciente che in base ai termini convenzionali lei è detto Buono, proprio come io sono detto Malvagio.» Il professor Quirrell sorrise, piuttosto cupamente. «Così come nostro primo tentativo – sebbene non come ultimo, ne sia certo – vediamo come tale Specchio reagisce al suo tentativo di recuperare la Pietra allo scopo di salvare la vita di Hermione Granger e di centinaia di suoi colleghi studenti.»
«E la prima versione di quel piano», disse Harry, che stava infine iniziando a capire, «quello che lei ha inventato il venerdì della mia prima settimana di Hogwarts, prevedeva che la Pietra fosse recuperata dal bambino prodigio di Silente, il Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto, nel generoso e nobile tentativo di salvare la vita del suo morente insegnante di Difesa, il professor Quirrell.»
«Naturalmente», disse il professor Quirrell.
Era un piano di qualità poetica, Harry supponeva, ma il suo apprezzamento di quell’eleganza era intralciato dalle circostanze al contorno.
E poi a Harry sovvenne un altro pensiero.
«Uhm», fece Harry. «Lei ritiene che questo Specchio sia una trappola pensata per lei –»
«Non c’è modo sotto questo cielo che non sia stato concepito come una trappola.»
«Vale a dire, è una trappola per Lord Voldemort. Solo che non può essere una trappola per lui in persona. Deve esistere una regola generale sottostante, qualche qualità generalizzabile di Lord Voldemort che la fa scattare.» Senza alcuna consapevolezza cosciente, Harry rivolgeva un’espressione molto corrucciata al retro dorato dello Specchio.
«Concordo», disse il professor Quirrell, che stava iniziando a corrucciarsi a causa del corruccio di Harry.
«Beh, il primo giovedì di quest’anno, il folle preside Silente, che avevo appena visto incenerire una gallina, mi disse che non avevo alcuna speranza di entrare nel suo corridoio proibito, poiché non conoscevo l’incantesimo Alohomora
«Capisco», disse il professore Quirrell. «Oh, cielo. Vorrei che avesse pensato a parlarmi di questo fatto parecchio tempo fa.»
Nessuno dei due ebbe bisogno di dire ad alta voce ciò che era scontato, che quel pezzetto di psicologia inversa inversa aveva garantito che Harry se ne stesse ben lontano dal corridoio proibito di Silente.
Harry si stava ancora concentrando. «Crede che Silente sospetti che io sia, secondo il suo punto di vista, un horcrux di Lord Voldemort, o più in generale, che qualche aspetto della mia personalità sia stato ripreso da Lord Voldemort?» Proprio mentre lo chiedeva ad alta voce, Harry si rese conto di quanto stupida fosse quella domanda, e quante sfacciate dimostrazioni avesse già visto del fatto che –
«È impossibile che Silente non se ne sia accorto», disse il professor Quirrell. «Non è esattamente impercettibile. Cos’altro dovrebbe pensare, che lei è un attore di un dramma il cui stupido autore non ha mai incontrato un vero undicenne? Solo un babbeo balbettante lo crederebbe – ah, lasci stare.» Entrambi fissarono lo Specchio in silenzio.
Entrambi fissarono lo Specchio in silenzio.
Infine il professor Quirrell sospirò. «Ho raggiunto il limite della mia astuzia, temo. Né lei né io osiamo rifletterci in questo Specchio. Suppongo di dover ordinare alla professoressa Sprout di annullare le mie Obliazioni del signor Nott e della signorina Greengrass… Sa, l’altra vincolo rilevante dello Specchio è che la regola in base alla quale tratta coloro che vi sono riflessi ignora ogni forza esterna, come Falsi Ricordi o un Incantesimo Confundus. Lo Specchio riflette solo quelle forze che sorgono dall’interno della persona stessa, gli stati mentali a cui arriva tramite le proprie scelte; così è detto in molti luoghi. È per questo che ho fatto in modo che il signor Nott e la signorina Greengrass, credendo a storie differenti riguardo al motivo per cui l’estrazione della Pietra sarebbe necessaria, fossero pronti ad apparire davanti allo Specchio.» Il professor Quirrell si strofinò il ponte del naso. «Ho fabbricato altre storie per altri studenti, pronti per essere messi in moto da me con l’innesco opportuno… ma mentre questo giorno si avvicinava, ho iniziato a sentirmi pessimista riguardo al progetto. Eppure Nott e Greengrass sembrano comunque valerne la pena, se non riusciamo a pensare a qualcosa di meglio. Ma mi chiedo se Silente abbia cercato di costruire questo rompicapo per resistere specificatamente all’astuzia di Voldemort. Mi chiedo se possa aver avuto successo. Se lei dovesse ideare un piano alternativo che io approvi tanto da provarlo, ti prometto che a qualunque pedina giocherò io non farò alcun male, allora né mai; né mi asspetto di infrangere quessta promesssa. E le ricordo ancora degli ostaggi che tengo in caso di mio fallimento, sia la signorina Granger sia gli altri.»
Ancora una volta fissarono lo specchio in silenzio, il Tom Riddle più anziano e quello più giovane.
“Sospetto, Professore”, disse Harry dopo un po’, “che la sua intera classe di ipotesi secondo cui qualcuno dovrebbe volere la Pietra per scopi buoni o onesti sia errata. Il Preside non avrebbe impostato una regola di recupero simile.”
“Perché?”
“Perché Silente sa bene quanto sia facile finire per credere di stare facendo la cosa giusta quando invece non è così. Sarà stata la prima possibilità che avrà immaginato.”
È verità o raggiro che ssto ssentendo?
Ssono onessto”, disse Harry.
Il professor Quirrell annuì. “Allora prendo ben atto del suo rilievo.”
“Non sono sicuro di capire perché pensa che questo enigma sia risolvibile”, disse Harry. “Basta impostare una regola del tipo, la tua mano sinistra deve reggere una piccola piramide blu e due grandi piramidi rosse, e la tua destra deve stare spremendo della maionese su di un criceto –”
“No”, disse il professor Quirrell. “No, penso di no. Le leggende sono oscure riguardo a quali regole possano essere date, ma credo che debbano avere qualcosa a che fare con l’uso previsto originalmente per lo Specchio – deve avere qualcosa a che fare con i desideri e le volontà più profonde che sorgono dall’interno della persona. Spremere maionese su di un criceto non è qualificabile in questi termini, per la maggior parte delle persone.”
“Uh”, fece Harry. “Forse la regola è che la persona deve non voler usare affatto la Pietra – no, così è troppo facile, la storia che ha dato al signor Nott la soddisfacerebbe.”
“In un certo senso lei potrebbe comprendere Silente meglio di me”, disse il professor Quirrell. “Così ora le chiedo questo: in che modo Silente userebbe la sua nozione dell’accettazione della morte per proteggere la Pietra? Poiché questo di tutto ciò che egli crede io non sono in grado di comprenedere, ed egli non è tremendamente in torto.”
Harry ci rifletté per un po’ di tempo, valutando diverse idee e scartandole. E poi, avendo pensato a qualcosa, Harry la valutò restando in silenzio…prima di tracciare la parte scontata della futura conversazione in cui il professor Quirrell gli avrebbe chiesto di dire in Serpentese se avesse pensato a qualcosa.
Con riluttanza, Harry parlò. “Potrebbe Silente credere che questo Specchio possa raggiungere l’aldià? Potrebbe mettere la Pietra in qualcosa che egli ritenga essere un aldilà, in modo che solo le persone che credono in un aldilà possano vederla?”
“Uhm”, fece il professor Quirrell. “Probabilmente… sì, c’è una certa plausibilità in questo. Usare questa configurazione dello Specchio per mostrare alla gente i desideri del suo cuore… Albus Silente si vedrebbe riunito alla propria famiglia. Si vedrebbe unito a loro nella morte, desiderando di morire egli stesso piuttosto che augurandosi che loro fossero restituiti alla vita. Suo fratello Aberforth, sua sorella Ariana, i suoi genitori Kendra e Percival… sarebbe ad Aberforth che Silente affiderebbe la Pietra, credo. Sarebbe in grado lo Specchio di riconoscere che è ad Abeforth in particolare che è stata data la Pietra? O andrebbe bene qualunque parente morto della persona, se quella persona credesse che lo spirito del loro parente le restituirebbe la Pietra?” Il professor Quirrell stava camminando con passo regolare in un piccolo cerchio, tenendosi ben lontano da Harry e dallo Specchio mentre si muoveva. “Ma tutto ciò è solo una idea. Concepiamone un’altra.”
Harry iniziò a battere un dito sulla guancia, poi si fermò d’improvviso quando comprese da dove avesse ripreso quel gesto. “E se fosse stata Perenelle quella che ha messo la Pietra là dentro? Forse ha impostato lo Specchio in modo che dia la Pietra solo alla persona che ce l’ha messa dentro inizialmente.”
“Perenelle è vissuta così a lungo perché conosce i propri limiti. Non sopravvaluta il proprio intelletto, non è boriosa, se fosse stato così avrebbe perso la Pietra tanto tempo fa. Perenelle non cercherà di pensare personalmente a una buona regola per lo Specchio, non quando il Maestro Flamel può lasciare la faccenda nelle mani più sagge di Silente… ma la regola di restituire la Pietra a colui che ricorda di avervela messa funziona anche se Silente stesso ha collocato la Pietra. Sarebbe una regola difficile da aggirare, poiché non posso lanciare semplicemente un Confundus su qualcuno per convincerlo di essere stato lui a metterci dentro la Pietra… dovrei creare una falsa Pietra, e un falso Specchio, e organizzare la scenata…” Il professor Quirrell era accigliato, in quel momento. “Ma sarebbe comunque qualcosa che Silente immaginerebbe che Voldemort sarebbe in grado di organizzare, avendone il tempo. Se possibile, Silente vorrebbe rendere la chiave dello Specchio una condizione mentale che secondo lui io non posso predisporre in una pedina – o una regola che Silente pensa che Voldemort non possa mai comprendere, come una regola che implichi l’accettazione della propria morte. È per questo che ho considerato plausibile la sua precedente idea.”
Poi Harry ebbe un’idea.
Non era certo che fosse una buona idea.
… ma Harry non aveva molta scelta in quella situazione.
“Per ipotesi”, disse Harry. “Non siamo sicuri di cosa sia necessario per recuperare la Pietra. Ma una condizione sufficiente dovrebbe prevedere Albus Silente, o forse qualcun altro, in uno stato mentale in cui crede che il Signore Oscuro sia stato sconfitto, che la minaccia sia terminata, e che sia giunto il momento di estrarre la Pietra e restituirla a Nicholas Flamel. Non siamo sicuri di quale parte dello stato mentale di quella persona, diciamo Silente, sia la parte necessaria che egli pensa che Lord Voldemort non possa comprendere o duplicare; ma sotto quelle condizioni l’intero stato mentale di Silente sarebbe sufficiente.”
“Ragionevole”, disse il professor Quirrell. “E allora?”
“La strategia corrispondente”, disse con cura Harry, “è quella di imitare lo stato mentale di Silente sotto quelle condizioni, nel maggior dettaglio possibile, mentre si sta di fronte allo specchio. E quello stato mentale deve essere stato prodotto da forze interne, non esterne.”
“Ma come dovremmo riuscirci senza Legilimanzia o l’Incantesimo Confundus, entrambi i quali sarebbe certamente esterni – ah. Capisco.” Gli occhi glaciali del professor Quirrell divennero improvvisamente penetranti. “Lei suggerisce che io lanci un Confundus su me stesso, come lei si è lanciato contro quella fattura durante il suo primo giorno di Magia da Battaglia. Quindi quella sarebbe una forza interna invece che esterna, uno stato mentale che si realizza solo attraverso mie scelte personali. Mi dica se ha avanzato questo suggerimento con l’intenizione di intrappolarmi, ragazzo. Me lo dica in Serpentese.”
Mia mente a cui tu hai chiessto di trovare sstrategia può esssere forsse sstata influenzata da intento ssimile – chi può dirlo? Ssapevo che ssaressti sstato ssosspettosso, che avressti fatto proprio quessta domanda. Decissione è tua, maesstro. Non sso nulla che tu non ssappia, ssu quanto ssia probabile che quessto ti metta in trappola. Non chiamarlo tradimento da parte mia sse prendi perssonalmente quessta decissione, e cosse vanno male.” Harry provò un forte impulso a sorridere, e lo soppresse.
“Adorabile”, disse il professor Quirrell, che stava sorridendo. “Suppongo che vi siano alcune minacce di una mente inventiva che persino un interrogatorio in Serpentese non può neutralizzare.”

Harry indossò il Mantello dell’Invisibilità, per ordine del professor Quirrell, per impedire di vederti a uomo che crederà di esssere presside, come il professor Quirrell disse in Serpentese.
“Indossando il Mantello o meno, lei stesso si metterà a portata dello Specchio”, disse il professor Quirrell. “Se un fiotto di lava dovesse erompere, anche lei brucerà. Credo che sia giusto che ci sia una tale simmetria.”
Il professor Quirrell indicò un punto vicino la parte destra della porta tramite cui erano entrati nella stanza, prima dello Specchio e ben al di dietro di esso. Harry, indossando il Mantello, andò là dove il professor Quirrell gli aveva indicato, senza fare storie. Per Harry era sempre meno chiaro se la morte in quel luogo di entrambi i Riddle sarebbe stata una cosa negativa, anche considerando le vite di centinaia di altri studenti ostaggi. Malgrado tutte le buone intenzioni di Harry, si era per lo più dimostrato un idiota fino a quel momento, e Lord Voldemort nuovamente tra loro era una minaccia per il mondo intero.
(Sebbene in ogni caso, Harry non riusciva a immaginarsi Silente fare la cosa con la lava. Silente era probabilmente abbastanza infuriato con Voldemort da mettere da parte il proprio controllo usuale, ma la lava non avrebbe fermato in maniera permanente un’entità che Silente credeva essere un’anima incorporea.)
Poi il professor Quirrell puntò la propria bacchetta, e un circolo luccicante apparve attorno la luogo in cui Harry si trovava. Quello, disse il professor Quirrell, sarebbe presto divenuto un Circolo Massimo di Occultamento, per mezzo del quale nulla all’interno del circolo sarebbe stato udito o visto dal di fuori. Harry non sarebbe stato in grado di rendersi manifesto al falso Silente, né togliendosi il Mantello né gridando.
“Lei non attraverserà questo circolo una volta attivo”, disse il professor Quirrell. “Questo le farebbe toccare la mia magia, e sotto l’influsso del Confundus potrei non ricordare coem fermare la risonanza che ci distruggerebbe entrambi. E inoltre, poiché non voglio che lanci scarpe –” Il professor Quirrell fece un altro gesto, e immediatamente all’interno del Circolo Massimo di Occultamento, apparve nell’aria una leggera lucentezza, una distorsione a forma di globo. “Quessta barriera essploderà sse toccata, da te o da altro oggetto materiale. La risonanza potrebbe infine colpirmi, ma anche lei sarebbe morto. Ora mi dica in Serpentese che non intende attraversare il circolo o togliersi il Mantello o fare qualsiasi cosa impulsiva o stupida. Mi dica che aspetterà qui in silenzio, sotto il Mantello, finché non sarà tutto finito.”
Harry lo ripeté.
Poi le vesti del professor Quirrell divennero nere tinte di oro, di tal fatta che Silente avrebbe potuto indossare in un’occasione formale; e il professor Quirrell si puntò la bacchetta alla testa.
Restò immobile per un lungo tempo, continuando a tenere la bacchetta alla testa. Gli occhi erano chiusi per la concentrazione.
E poi il professor Quirrell disse, “Confundus.”
E immediatamente l’espressione dell’uomo che se ne stava là in piedi mutò; sbatté le palpebre alcune volte come se fosse confuso, abbassando la bacchetta.
Una profonda stanchezza si diffuse sul volto che il professor Quirrell aveva indossato; senza alcun mutamento visibile i suoi occhi sembrarono più vecchio, le poche rughe sul suo volto attirarono l’attenzione su di sé.
Le sue labbra erano disposte in un sorriso triste.
Senza alcuna fretta, l’uomo camminò silenziosamente fino allo Specchio, come se avesse tutto il tempo del mondo.
Entrò nella portata della riflessione dello Specchio senza che nulla accadesse, e fissò la superficie.
Ciò che l’uomo poté vedervi, Harry non lo sapeva; a Harry sembrava che la superficie piatta e perfetta stesse ancora riflettendo la stanza dietro di sé, come un portale verso un altro luogo.
“Ariana”, esalò l’uomo. “Madre, padre. E tu, fratello mio, è fatta.”
L’uomo rimase fermo, come se stesse ascoltando.
“Sì, fatta”, disse l’uomo. “Voldemort giunse dinanzi a questo specchio, e fu intrappolato dal metodo di Merlino. Egli è solo un orrore sigillato in più, ora.”
Ancora l’immobilità dell’ascolto.
“Vorrei poterti obbedire, fratello mio, ma è meglio in questo modo.” L’uomo chinò il capo. “Gli è negata la morte, per sempre; quella vendetta è terribile abbastanza.”
Harry provò una fitta, guardando quella scena, una sensazione che quello non era ciò che Silente avrebbe detto, sembrava più un’argomentazione fittizia, uno stereotipo superficiale… ma del resto quello non era neppure lo spirito vero di Aberforth, quello era chi il professor Quirrell immaginava che Silente immaginava che Aberforth fosse, e quell’immagine doppiamente riflessa di Aberforth non avrebbe notato nulla di sbagliato…
“È il momento di restituire la Pietra filosofale”, disse l’uomo che pensava di essere Silente. “Deve tornare nella custodia di Maestro Flamel, ora.”
Immobilità dell’ascolto.
“No”, disse l’uomo, “Maestro Flamel l’ha tenuta al sicuro tutti questi anni da tutti coloro che cercavano l’immortalità, e penso che sia massimamente sicura nelle sue mani… no, Aberforth, credo realmente che le sue intenzioni siano buone.”
Harry non poteva controllare la tensione che stava scorrendo attraverso di lui come un cavo in tensione; stava avendo problemi a respirare. Imperfetto, l’Incantesimo Confundus del professor Quirrell era stato imperfetto. La sottostante personalità del professor Quirrell stava filtrando e notava la domanda scontata, perché andava bene che Nicholas Flamel stesso avesse la Pietra se l’immortalità era così orrenda. Anche se il professor Quirrell concettualizzava Silente come cieco alla questione, il professor Quirrell non aveva introdotto nel Confundus una clausaola che dicesse che l’immagine che Silente aveva di Aberforth non ci avrebbe pensato; e tutto quello era in fin dei conti una riflessione della mente dello stesso professor Quirrell, un’immagine proveniente dall’interno dell’intelligenza di Tom Riddle…
“Distruggerla?” disse l’uomo. “Forse. Non sono sicuro che possa essere distrutta, o Maestro Flamel l’avrebbe fatto da lungo tempo. Ho pensato, più volte, che si sia pentito di averla creata… Aberforth, gliel’ho promesso, e noi stessi non siamo così antichi o così saggi. La Pietra filosofale deve tornare nella custodia di colui che l’ha creata.”
E il respiro di Harry si fermò.
L’uomo stava reggendo nella mano sinistra un pezzo irregolare di vetro scarlatto, della dimensione forse del pollice di Harry dall’unghia alla prima articolazione. La superficie lucente del vetro scarlatto lo faceva sembrare bagnato; l’apparenza era del sangue, sospeso nel tempo e modellato in una superficie frastagliata.
“Grazie, fratello mio”, disse sommessamente l’uomo.
È così che dovrebbe apparire la Pietra? Il professor Quirrell sa a cosa dovrebbe assomigliare la vera Pietra? In questo condizioni, lo Specchio restituirebbe la vera Pietra, o produrrebbe un’imitazione e ridarebbe quella?
E poi –
“No, Ariana”, disse l’uomo, sorridendo con gentilezza, “temo di dover andare, ora. Sii paziente, mia carissima, sarà molto presto che mi unirò a voi in verità… perché? Perché, non sono sicuro di perché debba andare… entrato in possesso della Pietra devo allontanarmi allo Specchio e aspettare che Maestro Flamel mi contatti, ma non sono sicuro del perché io debba allontanarmi dallo Specchio per farlo…” L’uomo sospirò. “Ah, sto invecchiando. È un bene che questa guerra terrificante sia finita quando è finita. Suppongo che non vi sia alcun danno se parlo con te per qualche tempo, mia carissima, se così desideri.”
Un mal di testa stava nascendo dietro gli occhi di Harry; qualche parte di lui stava cercando di mandare un messaggio a proposito del fatto che non stesse respirando da un po’ di tempo, ma nessuno era in ascolto. Imperfetto, l’Incantesimo Confundus del professor Quirrell era stato imperfetto, l’immagine di Ariana appartenente all’immagine di Silente appartenente al professor Quirrell voleva parlare con Silente, e forse non voleva aspettare perché il professor Quirrell sapeva ad un certo livello che non c’era davvero un aldilà, e l’impulso precedentemente instillato di andarsene dopo aver ricevuto la Pietra non stava reggendo alle ragioni di Riddle-Ariana…
E poi Harry si sentì molto calmo. Iniziò nuovamente a respirare.
In ogni caso, non c’era molto che Harry potesse fare a riguardo. Il professor Quirrell aveva impedito a Harry di intervenire; bene, il professor Quirrell era libero di raccogliere i frutti di quella decisione. Se le conseguenze avessero coinvolto anche Harry, amen.
L’uomo che pensava di essere Silente stava per lo più annuendo con pazienza, talvolta rispondendo alla sua carissima sorella. Talvolta l’uomo gettava un’occhiata inquieta da un lato; come se provasse un forte impulso ad andarsene, ma stesse sopprimendo quell’impulso con grande pazienza ed educazione e premura per sua sorella che il professor Quirrell immaginava che Albus Silente avesse.
Harry lo vide, l’istante in cui il Confundus si esaurì, e l’espressione dell’uomo mutò, divenendo nuovamente il volto del professor Quirrell.
E nello stesso istante lo Specchio cambiò, non mostrando più a Harry il riflesso della stanza, quanto invece la forma del vero Albus Silente, come se fosse proprio dietro lo Specchio e fosse visibile attraverso di esso.
Il volto del vero Silente era duro, e arcigno.
“Salve, Tom”, disse Albus Silente.

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