15 – Oro


Andrew Hyde rimase a curarsi sulla Luna, assistito dalla dottoressa Kouno.
Nonostante le remore di lei sul fatto di utilizzare per la prima volta una metodologia non ortodossa e a lei sconosciuta su un paziente così grave, andò tutto bene: Uki seguì le indicazioni dell’Osservatore, visitò regolarmente Andrew e ne verificò gli incredibili progressi. Dopo una settimana annunciò che quello che si poteva fare era stato fatto: il tumore era in remissione e Andrew aveva adesso solo bisogno di qualche settimana di riposo per riprendersi dal deperimento causato dalla lunga malattia.
Andrew insistette per tornare a casa sua, a Windsor; ringraziò tutti per l’ospitalità, la dottoressa per le sue premure e prima di lasciarli prese da parte Reinaldo dicendo: – Ti ringrazio dell’offerta che mi hai fatto, ma non sono sicuro che mi piacerebbe restare in questo mondo che stai costruendo e, onestamente, ho ancora delle riserve sulle tue motivazioni. Ovviamente ti devo la vita, quindi non preoccuparti: il tuo segreto con me è al sicuro, non parlerò a nessuno di tutto questo. D’altra parte, anche se lo facessi, non credo che troverei qualcuno disposto a crederci. – Reinaldo lo assicurò che, se mai in futuro dovesse cambiare idea, sarebbe sempre stato il benvenuto.
Lunedì sei maggio si ripresentò nel suo ufficio, con grande meraviglia di tutti i suoi colleghi che non si aspettavano più di rivederlo; la diagnosi ufficiale era “remissione spontanea”, ma furono in molti a parlare di miracolo.


Luna, mercoledì 22 maggio 2024

– Quanto? – Chiede Reinaldo.
– Tanto! – Shauna non riesce a mascherare l’eccitazione: – Ma tanto, tanto! Non ho ancora dati esatti, ma è un filone molto ricco, prevalentemente quarzite con almeno l’uno per diecimila d’oro in peso, e la prima stima della sua estensione è di almeno dieci milioni di metri cubi.
Erano tutti riuniti nella sala controlli sulla Luna, perché Shauna aveva finalmente deciso di annunciare i risultati delle sue prospezioni su Mercurio.
– Uno per diecimila? Non mi sembra poi così ricco questo minerale. – Commenta Massimo sarcastico.
– Questo lo dici tu. – Ribatte lei: – Uno per diecimila significa cento grammi per tonnellata di roccia grezza; i giacimenti attualmente sfruttati sulla Terra raramente raggiungono i dieci grammi per tonnellata, e si considerano ancora sfruttabili commercialmente filoni che scendono fino a due o tre.
– Ma questo vuol dire che per fare soldi seriamente dovremmo estrarre migliaia di tonnellate di rocce. – Si lamenta Myra: – Quanto tempo ci vorrà?
– Milioni di tonnellate. – È la risposta laconica di Shauna: – Almeno secondo il mio concetto di soldi seri. Diciamo che da una tonnellata si possano estrarre cento grammi d’oro puro, al prezzo attuale sono circa ottomila dollari. Un metro cubo di roccia pesa circa due tonnellate e mezzo, quindi possiamo ricavarne circa ventimila dollari. Quel giacimento contiene almeno dieci milioni di metri cubi di minerale, forse molto di più, quindi sfruttandolo fino in fondo potremmo ricavare qualcosa come duemilacinquecento tonnellate d’oro fino, pari a circa duecento miliardi di dollari.
– Ma questo non altererebbe il prezzo dell’oro? – Chiede ancora Massimo.
– Se lo immettessimo sul mercato tutto insieme sicuramente sì, – conferma Shauna – corrisponde più o meno alla produzione di un anno di tutte le miniere attualmente attive sulla Terra. Ma con i nostri mezzi saremo fortunati se riusciremo a estrarre un centesimo di quella cifra all’anno, all’inizio probabilmente molto meno.
– Si tratta comunque di cifre enormi. – Reinaldo è colpito dalle dimensioni della cosa: – Stiamo comunque parlando di un miliardo di dollari all’anno o giù di lì.
– Questo se riusciamo a estrarre e a lavorare… – Myra fa un rapido calcolo a mente – cinquantamila metri cubi di roccia all’anno. Sono mille metri cubi alla settimana, mi sembra una cifra improponibile…
– No, non lo è. – Shauna è laconica come sempre quando parla della sua specializzazione: – Mille metri cubi è il volume di un cubo di dieci metri di lato; per farti un’idea, pensa a una casetta di due piani. È chiaro che non ci metteremo noi a scavare con pale e picconi, useremo portali per estrarre e polverizzare il materiale, altri portali per gestire le vasche di lavaggio e decantazione per eliminare la roccia, altri portali ancora per effettuare la purificazione. Quella che sto progettando è una miniera quasi completamente automatizzata: datemi sei mesi di tempo, e mille metri cubi alla settimana saranno un obiettivo ragionevole.
– E quanta mano d’opera servirà per far funzionare questa miniera quasi automatica? – Si intromise Reinaldo: – Sarà una cosa che potremo operare noi, o richiederà personale? E quanto?
– No, non potremmo mai farcela da soli. Per lavorare a pieno regime ci dovranno essere una dozzina circa di lavorazioni da effettuare in parallelo, quindi calcola almeno una quindicina di persone di turno ogni giorno, quindi più o meno una trentina di tecnici e operai per garantire la copertura continua tenendo conto di riposi, ferie e quant’altro.
– Quindi per rendere operativa la miniera dovremo passare alla seconda fase del progetto: cominciare ad assumere personale residente sulla Luna. – Reinaldo ha un’espressione preoccupata: – Mi domando se siamo pronti a farlo…
– Ti vuoi tirare indietro? – Lo punzecchia Massimo: – È almeno da quando mi hai parlato per la prima volta di questo tuo progetto che sapevi che questo momento sarebbe arrivato.
– Sì, ma questo è il passo irrevocabile. Quando assumeremo trenta persone per venire a lavorare qui, ci saranno trenta famiglie che sapranno dell’esistenza di questa base; trenta famiglie hanno migliaia di conoscenti, a partire da quel momento non ci sarà la minima possibilità di tenere il segreto per più di qualche settimana.
– È vero, – gli fa notare Myra – ma per allora avremo una produzione di un quintale d’oro alla settimana che corrispondono a circa quattrocento milioni di dollari all’anno! Sai quanti stipendi e quante merci puoi pagare con una cifra del genere?
– Ma Shauna ha detto che ci vorranno sei mesi a rendere produttiva la miniera. Fino a quel momento saremo ancora terribilmente esposti…
– Hai ragione, – conferma Shauna – ma non abbiamo bisogno di assumere adesso tutto quel personale. Adesso dobbiamo costruire gli impianti, farci realizzare sulla Terra alcune attrezzature speciali, sperimentare le tecniche. Tutte cose che richiederanno un bel po’ di tempo ma poco lavoro manuale, quindi potremo cavarcela da soli, magari cooptando altre tre o quattro persone nel nostro gruppo ristretto. Quando saremo pronti ad assumere, diciamo più o meno a fine anno, avremo anche già estratto e purificato un bel po’ d’oro, tre o quattro quintali se va tutto bene, quindi non dovremmo avere problemi economici ad assumere trenta persone e pagarle abbastanza da mantenere le loro famiglie.
Wu è rimasto finora in silenzio, perché non vuole immischiarsi nelle faccende, come le chiama lui, da ingegneri. Adesso però interviene nella discussione: – Scusate se mi intrometto, ma c’è un punto di cui non avete parlato e che mi sembra non banale.
– Non vedo perché dovresti scusarti, sei uno di noi. Cosa abbiamo dimenticato?
– Stiamo parlando di estrarre alcune tonnellate d’oro all’anno, mi fido sulla parola di Myra e Shauna sul valore di mercato che hanno stimato, sono entrambe più brave e più rapide di me a fare calcoli a memoria; quello a cui non avete accennato è come pensate di venderlo. Stiamo parlando di un volume di affari tale che non è pensabile di venderlo a una banca, soprattutto se non vogliamo dare immediatamente luogo a domande imbarazzanti.
– Sono io che devo scusarmi con te, – risponde Reinaldo – di questa cosa avevamo già discusso prima ancora che tua moglie e tu vi uniste al nostro gruppo, e non ho mai avuto occasione di parlartene. È il motivo principale per cui Massimo è presidente e CEO della Hermes Mining Co: suo fratello ha lavorato per alcuni anni per un commerciante internazionale di preziosi e contiamo di poter sfruttare questa vecchia conoscenza.
Myra si rivolge a Massimo: – Non mi hai mai detto che hai un fratello!
– Non ce n’è mai stata occasione. Luigi è morto di cancro sette anni fa. – Si rivolge a Reinaldo, anche per distrarre gli altri dall’imbarazzo di Myra: – In realtà, come ti ho già detto, non so neanche se si ricorda di me, mi ha incontrato solo in occasione del funerale di Luigi. Però, da quello che lui mi disse, è una persona estremamente corretta e onesta, quindi sono sicuro di potergli parlare della cosa contando sulla sua discrezione anche nel caso non fosse interessato all’affare.
– Quindi tu credi che quest’uomo possa aiutarci a vendere oro, di dubbia provenienza, per un valore di quasi mezzo miliardo di dollari all’anno? – Chiede ancora Wu.
– In realtà non lo so, ma non mi stupirei più di tanto se ci riuscisse.


La Porte, Texas, giovedì 19 settembre 2024

– Allora Jane, come ti trovi a lavorare qui con noi?
Jane Brown è leggermente intimidita dal fatto di essere stata convocata dal Grande Capo e di trovarsi adesso a chiacchierare del più e del meno ma cerca di non darlo troppo a vedere: – Molto bene, dottoressa Dargan, grazie. Non ho mai avuto nessun problema con i colleghi e il lavoro in sé procede senza intoppi.
– Te lo chiedo perché stiamo cercando personale interessato a un incarico particolare: si tratta di gestire un impianto di raffinazione in condizioni un po’… inusuali e quindi abbiamo bisogno di tecnici con un alto livello sia di competenza che di spirito di iniziativa.
– Sembra interessante. Devo ammettere che il lavoro di laboratorio dopo un po’ diventa non proprio noioso ma… ripetitivo. Di cosa si tratta esattamente?
– Ecco… il nostro cliente, la Hermes Mining, che come saprai è anche uno dei nostri maggiori azionisti, sta installando un impianto di estrazione e raffinazione in condizioni ambientali estreme; il sistema dovrebbe essere del tutto automatico ma, essendo un impianto pilota, è necessaria una supervisione costante da parte di tecnici competenti.
Ahah! – Pensa Jane: – Sta a vedere che stanno davvero estraendo da una dorsale oceanica.
– Le regole di ingaggio prevedono un contratto della durata di cinque anni, rinnovabile, e la permanenza sul sito dell’impianto che si trova all’estero; vitto, alloggio, assistenza medica e uno stipendio pari al doppio di quello che prendi adesso.
– Interessante. Immagino che non ci sia speranza di sapere in anticipo dove si trova questo impianto…
– Temo di no. Come hai già immaginato, la Hermes ha instaurato una politica di assoluta segretezza sulle sue operazioni minerarie. Posso solo assicurarti che hanno buoni motivi per farlo, e che non c’è dietro assolutamente nulla di illegale.
Jane si sta già facendo entusiasmare all’idea: un nuovo lavoro, nel suo campo di specializzazione, pagato addirittura il doppio dell’ottimo stipendio che già percepisce. Poi, come una doccia gelata, le viene in mente una cosa: – Kathleen… – Riporta l’attenzione su Shauna che sta aspettando una risposta: – Dottoressa, francamente in altre circostanze la sua offerta sarebbe ottima ma… cinque anni! Non posso andarmene da Houston per cinque anni, mia moglie mi ucciderebbe.
– Ah scusami, che sciocca che sono, mi ero dimenticato che sei sposata. Tua moglie che lavoro fa?
– È architetto. Kathleen con un grosso studio di Houston, recentemente hanno lavorato al progetto del nuovo centro commerciale che sorgerà a Meadowbrook.
– Mmm… Architetto, interessante… Senti Jane, perché non dici a Kathleen di mandare il suo curriculum alla Selene Real Estate? Ti mando in mail il loro indirizzo; so che anche loro hanno bisogno di personale nel ramo progettazione e quindi potremmo, forse, farvi un’offerta congiunta.
Jane approva con entusiasmo l’idea anche se quest’ultimo dettaglio non quadra con la sua ipotesi: – Cosa se ne fanno di un architetto per un impianto oceanico? Al massimo gli serviranno degli ingegneri civili o navali… – Ma non fa commenti, mai sputare in faccia alla buona sorte.


Mosca, giovedì 19 settembre 2024

Sono arrivati insieme e hanno preso un tavolo allo Yorkshire Pub, una cattiva imitazione di pub inglese nella periferia sud di Mosca, a pochi chilometri di distanza dall’appartamento in cui abitava Myra. Sono tutti e tre sulla trentina, due donne e un uomo, e non hanno la minima idea del perché Myra Vasilyeva li voglia vedere.
È passato più di un anno da quando Myra è scomparsa da un giorno all’altro, la polizia ha fatto un po’ di domande alle persone che frequentava, compresi loro tre naturalmente, ma sembrava che fosse tutto un pro forma, che non fossero veramente interessati alla cosa: in quel quartiere tanta gente faceva una brutta fine ogni anno, la polizia non aveva voglia di perdere più di tanto tempo per cercare di rintracciare una testa calda come ce ne sono tante altre che era scomparsa misteriosamente, né di ritrovare il suo cadavere.
Un paio di domande erano venute anche da dei tizi che avevano “polizia politica” stampato in fronte, ma anche loro non sembravano prendere a cuore la cosa: “Sai se la Vasilyeva ha contatti con gruppi dissidenti?”, “Ti ha mai detto di voler andare all’estero?”, domande così, poste senza convinzione, solo per poter compilare un verbale e archiviare la pratica.
Poi per un anno più niente, Myra sembrava scomparsa dalla faccia della Terra, finché un paio di settimane prima non li aveva contattati per mail, organizzando questo incontro per parlar loro di qualcosa di importante.
I tre stanno chiacchierando tra loro, domandandosi per la centesima volta cosa potrà essere questa cosa importante, quando Myra entra: non ha l’aspetto di una fuggitiva ricercata, è vestita normalmente e sembra stia benissimo. Naturalmente, anche se loro non possono saperlo, il locale e i dintorni sono controllati dall’Osservatore tramite una dozzina di telecamere. Myra è abbastanza sicura che le mail che ha scambiato con gli amici non siano state intercettate e che nessuno di loro sia un informatore della politica ma, come dice sempre Reinaldo, è meglio essere troppo paranoici che non abbastanza; sulla Luna, una squadra è pronta a estrarla da lì se la situazione dovesse degenerare.
– Salve ragazzi, immagino vorrete sapere perché vi ho invitato qui. È una storia lunga, ma se mi seguite fino in fondo credo che vi farò un’offerta che non potrete rifiutare…


Modena, venerdì 20 settembre 2024

– … Londra sta diventando invivibile: l’economia è in crisi, la sterlina continua a svalutarsi, gli stipendi calano mentre tutti i prezzi aumentano. E la gente, naturalmente, cerca un capro espiatorio: per noi immigrati la situazione diventa più pesante di giorno in giorno. – Massimo è a tavola in osteria con un paio di vecchi amici del tempo dell’università con cui è rimasto in contatto, anche se solo sporadicamente.
– E quindi hai mollato il lavoro con la con la Biogen? – Chiede Gianni.
– In realtà sono loro che non mi hanno rinnovato il contratto quando è scaduto. L’ultima trovata del Governo di Sua Maestà il Re è quella delle quote di dipendenti stranieri. In pratica, non è che ti costringano a licenziare gli immigrati, ma a seconda della percentuale di dipendenti stranieri che hai vengono applicate delle quote di detassazione, il che ovviamente equivale a tassare di più le aziende che assumono stranieri. Inoltre, con l’aumento della disoccupazione, sono previsti degli sgravi fiscali per chi assume cittadini britannici.
– E quindi adesso dove sei? Mi dicono che l’Olanda è ancora abbastanza aperta. – Marco, l’esperto di sicurezza dei dati.
– Dicono, ma non saprei ancora per quanto. E poi, hai mai sentito parlare in olandese? Non è una lingua che avrei voglia di dover imparare…
Tutti ridono.
– Comunque no, non sono in Olanda. Sto lavorando con quella che si potrebbe definire una start-up: al momento siamo in pochi, appena una decina, ma è una cosa grossa, e prevediamo un’espansione esponenziale già a partire dal prossimo anno. Davvero, è un progetto enorme, una cosa letteralmente fuori dal mondo.
– E dov’è la sede?
– Ecco, veramente già questa è un’informazione altamente confidenziale…
Lo guardano in modo strano, ed è Marco a dire quello che stanno pensando tutti e due: – O questa è bella, di solito la sede di un’impresa è l’informazione più pubblica in assoluto! E comunque, se è una roba così segreta, perché ce ne stai parlando?
– Perché voglio proporvi di venire a lavorare da noi, e per farlo vi devo raccontare come stanno le cose. Ma, – aggiunge subito – dovete darmi la vostra parola di mantenere il segreto più totale su tutto quello che vi dirò.
Marco e Gianni si guardano negli occhi, come a domandarsi se il loro amico Massimo, che dei tre è sempre stato quello più con i piedi per terra, sia improvvisamente impazzito: – Ok, per me va bene.
– Anche per me, – si unisce Gianni – adesso spara.
– Va bene, comincerò dall’inizio e vi avverto che sarà una storia abbastanza lunga. Dovete sapere che…


Luna, venerdì 15 novembre 2024

– Shauna, ho appena ricevuto da Houston i risultati delle analisi sui campioni dell’ultima fusione.
Shauna nota oziosamente ancora una volta che non è più la “dottoressa Dargan”, per qualche motivo sulla Luna tutti si danno del tu, probabilmente dipende dal fatto di vivere tutti all’interno di una singola grande casa, e prende il foglio che Jane le sta porgendo; sono appunto i risultati relativi all’oro ottenuto dopo il secondo passaggio di purificazione chimica: – Buoni, ma non ancora sufficienti. – È il suo commento: – Siamo arrivati a una purezza del novantotto punto due per cento, molto meglio del novantadue punto cinque del primo trattamento. Però temo proprio che dovremo fare un terzo passaggio per arrivare a un prodotto commercialmente accettabile. – Dopo aver fatto qualche calcolo a mente aggiunge: – Se il trend si mantiene, con una terza purificazione dovremmo arrivare intorno al novantanove punto cinque.
– Ma perché utilizziamo questo metodo primitivo di cementazione con i sali, invece di utilizzare un procedimento moderno come il Miller o il Wohlwill?
Ah, vedo che hai studiato. – Pensa Shauna e poi, ad alta voce: – Perché non abbiamo generatori sufficientemente grossi per alimentare un procedimento elettrolitico come il Wohlwill, per non parlare delle difficoltà di maneggiare cloro gassoso o cianuro di sodio in grosse quantità e i rischi connessi. La cementazione è lenta e inefficiente, ma il calore necessario lo prendiamo con gli specchi solari e non ci costa nulla, mentre solfuro ferroso, nitrato di potassio e cloruro di sodio si comprano a pochi dollari al quintale e nessuno fa domande imbarazzanti su cosa ci devi fare.
– Capisco. Bene, allora comincio a preparare una terza vasca di cementazione?
– Sì, brava. Intanto però riprocessiamo questo lotto nella seconda vasca, ovviamente con sali puliti, in modo da velocizzare le cose. Massimo vorrebbe contattare il possibile mediatore entro la fine dell’anno.


Luna, venerdì 15 novembre 2024

– Allora, Kathleen, ti è chiaro il quadro di insieme?
La povera Kathleen Scott è sopraffatta all’idea del compito che Reinaldo le ha appena scaricato addosso come se niente fosse: – Sss… sì, – riesce a dire alla fine – credo che mi sia chiaro. Ma qui non mi state chiedendo di progettare un edificio, per quanto grande, ma un’intera fottuta città!
– Sì, l’idea è questa. – Conferma Reinaldo con noncuranza. E poi aggiunge, più conciliante: – È chiaro che non è che mi aspetto un progetto completo in tre giorni, non sono così pazzo. Vorrei che tu cominciassi a progettare, per così dire, sia dall’alto che dal basso: comincia a visualizzare gli ambienti dal punto di vista umano, delle persone che ci dovranno vivere e, contemporaneamente, cerca di immaginarti la visione di insieme, in modo che le due viste, dal particolare e dal generale, si armonizzino tra loro quando si incontrano.
– Sì, mi sembra un modo ragionevole per procedere. Ma è lo stesso un compito immenso!
– Lo so, e non dovrai portarlo a termine da sola. Ma per ora sei l’unico architetto che abbiamo, quindi tocca a te cominciare; ricordati che io sto pensando a questa cosa da più di un anno, quindi ho già in mente un sacco di idee e di particolari. Ogni volta che avrai un dubbio su come affrontare un problema parlamene, che magari è qualcosa a cui ho già pensato.
– Va bene. Comunque mi piace questa tua idea della struttura modulare a settori, perché permette di progettarli un po’ per volta, anche dopo che i primi sono stati costruiti.
– Esattamente, uno degli scopi è proprio quello. Ricorda però quello che mi hai promesso: quelle parti del progetto che riguardano… diciamo così, questioni di sicurezza nazionale devono essere assolutamente segrete. Non ne parlerai con nessuno, neanche con Jane. Mai! Con questo incarico stai diventando responsabile dell’urbanistica di Selene, e questo comporta degli obblighi. Siamo completamente d’accordo su questo?
– Completamente. Però questo significa che per le parti interessate ci dovranno essere due progetti distinti: uno pubblico e uno top secret. Giusto?
– Giusto. Ti toccherà lavorare il doppio, – conclude Reinaldo sorridendo – ma ti prometto che i passaggi segreti saranno pochi, appena il minimo indispensabile.

2 commenti su “15 – Oro”

  1. Due cose.
    (a) le parti con Andrew continuano a sembrare appiccicate a forza. Il lettore a questo punto capisce che deve ritornare, e probabilmente fare l’antagonista, ma la cosa appare appunto forzata. Ci vorrebbe qualche paragrafo in più, e forse farlo inizialmente propendere per restare, magari suggerendo qualche idea, prima di decidere che non se la sente.
    (b) Non mi tornano i numeri della purificazione. 92.5 e 97.2 significano 7.5 e 2.8 di impurità. Mi aspetterei 1.1 o 1.2 al terzo passaggio, non 0.5: la percentuale di impurità dovrebbe scendere come un’iperbole, insomma. 0.5 va bene al quarto passaggio.

    1. a) Lo so, purtroppo. E’ un problema di come e’ scritto piu’ che di contenuto, unica scusante: quando ho scritto il capitolo 14 stavo abbastanza male…
      b) Hai ragione, errore di sbaglio. Doveva essere 98.2, non 97.2

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