Capitolo 117 Qualcosa da proteggere: Minerva McGonagall

Articolo originale
Eliezer Yudkowsky

La mattina successiva era arrivata, e tutti gli studenti si erano riuniti silenziosamente attorno alle quattro Tavole di Hogwarts, Harry James Potter-Evans-Verres tra di loro. Era crollato per la stanchezza la notte precedente e si era svegliato la mattina dopo nell’infermeria, ancora istupidito, con la Pietra filosofale sotto il calzino sinistro.
Sembrava come se la Tavola d’Onore fosse stata spazzata via da una pestilenza.
Il trono di Silente era scomparso, senza essere rimpiazzato, lasciando il centro della Tavola d’Onore vuoto.
Severus Snape stava sedendo su di una sedia fluttuante, l’equivalente magico di una sedia a rotelle.
La professoressa Sprout era assente. Secondo quello che era stato detto a Harry la sera precedente, un Legilimens del tribunale l’avrebbe esaminata per verificare se rimanesse qualche altra costrizione, ma probabilmente non sarebbe stata presentata alcuna accusa. Harry aveva enfatizzato alla professoressa McGonagall e agli Auror, il più chiaramente possibile, che la professoressa Sprout era probabilmente solo una vittima. Il Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto aveva dichiarato di non aver visto prova di una colpa intenzionale da parte di Sprout nella mente di Voldemort.
Il professor Flitwick era assente, presumibilmente era ancora a fianco a Hermione.
La professoressa Sinistra era assente e Harry non sapeva perché o dove fosse.
Il torpore che circondava la mente di Harry era come una coperta isotermica, protettiva anche se non confortevole. Nella sua mente c’erano scene di vesti nere che cadevano e di sangue che sgorgava, che apparivano per un istante prima di essere spinte indietro. Le avrebbe elaborare in un secondo momento, non ora. Un’altra volta sarebbe stata meglio, l’Harry del futuro avrebbe avuto un vantaggio comparativo nell’affrontarle.
Da qualche parte dentro di Harry c’era la paura che non avrebbe fatto male, che non ci sarebbe stato nessun prezzo da pagare. Ma anche quella paura poté essere rimandata al futuro.
La colazione non era apparsa sui tavoli. Gli studenti seduti vicino a Harry stavano aspettando in un silenzio spaventato. Ai gufi era stato vietato di entrare o uscire da Hogwarts sin dalla notte precedente.
Le porte della Sala Grande si aprirono ancora una volta, e vi avanzò attraverso la vicepreside Minerva McGonagall. Indossava abiti di un nero formale, e la sua testa era nuda, spoglia del suo solito cappello da strega. I capelli grigio-castano-biondi erano acconciati in una treccia arrotolata, come per prepararli per un cappello da indossare in seguito; ma per il momento Harry vide la sua testa nuda per la prima volta.
Minerva McGonagall arrivò al leggio che si trovava davanti alla Tavola d’Onore.
Tutti gli occhi erano su di lei.
“Temo di avere molte notizie”, disse Minerva. La sua voce era triste, nella sua precisione scozzese. “E la maggior parte di esse è terribile. Primo. Il motivo per cui sono io a parlare con voi è che il Preside di Hogwarts, Albus”, la sua voce si fermò, “Percival Wulfric Brian Silente, è perduto. Tu-Sai-Chi l’ha intrappolato fuori del Tempo, e non sappiamo se potrà mai essere riportato di nuovo tra noi. Abbiamo, abbiamo perduto, quello che potrebbe essere stato, il più grande Preside, che Hogwarts abbia mai avuto.”
Un sussurro d’orrore nacque tra le tavolate, senza sussulti o gemiti udibili, solo il suono di molte inspirazioni; per lo più da Grifondoro, e alcune anche da Tassofrasso e Corvonero. La nefasta notizia era già nota, ma ora era stata confermata anche da parte delle autorità.
“Secondo. Tu-Sai-Chi è tornato brevemente, ma è morto ancora una volta. Tutto ciò che è rimasto di lui erano le sue mani strette intorno alla gola della signorina Granger. Non c’è più alcuna minaccia da parte sua, o almeno così riteniamo.” Minerva McGonagall fece un altro respiro. “Terzo. Il professor Quirrell è morto con la bacchetta in mano, affrontando Tu-Sai-Chi. È stato trovato non lontano da dove Tu-Sai-Chi è morto ancora una volta, una vittima della Maledizione Mortale di Tu-Sai-Chi.” Un altro sussurro di orrore confermato, ora da tutte e quattro le tavolate.
Minerva fece un altro respiro. “La scorsa notte abbiamo perso anche quello che potrebbe essere stato il più grande Professore di Difesa nella storia di Hogwarts. I suoi meriti scolastici da soli… Il nostro Professore di Difesa è stato noto con molti nomi, ma il suo vero nome era David Monroe. Poiché era l’ultimo della Nobile e Antichissima Casa di Monroe, il suo funerale – il suo secondo funerale, e quello vero – si terrà dinanzi all’Antichissima Sala del Wizengamot, tra due giorni. Eppure si terrà altresì una veglia per il Professore di Difesa di Hogwarts, per il nostro professor Quirrell, in questo castello. Anche quell’uomo è morto come insegnante di Hogwarts, tanto nobilmente quanto un insegnante di Hogwarts abbia mai fatto.”
Harry ascoltò in silenzio, rimandando giù le lacrime che gli salivano ancora agli occhi. Non era nemmeno vero, per non dire inaspettato; e tuttavia sentirlo faceva ancora male. Seduto accanto a lui, Anthony Goldstein mise una mano confortante sulla mano di Harry, e Harry la lasciò lì.
“Quarto. Una notizia estremamente inattesa e lieta. Hermione Granger è viva e in piena salute, sana corpo e di mente. La signorina Granger è in osservazione al St. Mungo’s per verificare la presenza di eventuali inattese complicazioni per qualunque cosa le sia accaduta, ma sembra progredire incredibilmente bene considerando la sua condizione precedente.”
Avrebbe dovuto causare applausi scroscianti da Corvonero e Grifondoro, se la notizia fosse giunta come parte di un qualsiasi altro insieme di notizie, o se fosse stata più inattesa. Così com’era, Harry vide qualche sorriso, ma furono brevi. Forse avevano esultato di gioia in precedenza, ma al momento c’era solo silenzio. Harry lo capì. Non era il momento dell’esultanza, non quello.
“Infine –” Minerva McGonagall esitò, poi alzò la voce. «Temo di avere la notizia più grave possibile da condividere con alcuni dei nostri studenti. Sembra che Tu-Sai-Chi abbia chiamato a sé quelli che una volta erano stati i suoi seguaci; e molti di loro hanno obbedito, forse per una lealtà terribilmente mal indirizzata, o temendo per le loro famiglie se si fossero rifiutati. Un sacrificio era necessario, a quanto pare, per completare la risurrezione di Tu-Sai-Chi; o forse Tu-Sai-Chi ha incolpato i suoi ex-seguaci per la sua sconfitta. Trentasette corpi sono stati trovati, più seguaci di quanti si ritenesse che Tu-Sai-Chi avesse al di fuori Azkaban. Temo –” Minerva McGonagall vacillò di nuovo. “Temo che tra i defunti vi siano i genitori di molti dei nostri studenti –”
no no no no no no no no no no
Come se a causa di qualche terribile calamita, gli occhi di Harry furono attratti verso l’immagine di orrore assoluto che era il volto di Draco Malfoy, proprio mentre la confortante imbottitutra di cotone intorno ai pensieri di Harry fu strappata via come un velo sottile.
Come poteva non aver pensato, come poteva non aver capito –
Da qualche parte sullo sfondo, qualcuno stava già urlando, eppure la sala sembrava molto silenziosa.
“Sheila, Flora, e Hestia Carrow. Hanno perso entrambi i loro genitori la notte scorsa. Studenti che hanno perduto i loro padri includono Robert Jugson. Ethan Jugson. Sara Jugson. Michael MacNair. Riley e Randy Rookwood. Lily Lu. Sasha Sproch. Daniel Gibson. Jason Gross. Elsie Ambrose –”
Forse Lucius l’aveva capito, forse era abbastanza intelligente da starsene alla lontana, forse aveva capito che era stato Voldemort a colpire Draco –
“– Theodore Nott. Vincent Crabbe. Gregory Goyle. Draco Malfoy. Questo conclude la lista.”
Uno studente seduto alla tavola di Grifondoro lanciò un singolo urrà, e fu immediatamente schiaffeggiato da una strega Grifondoro seduta là vicino talmente forte che un Babbano avrebbe perso un dente.
“Trenta punti da Grifondoro e detenzione per il primo mese del prossimo anno”, disse la professoressa McGonagall, la sua voce abbastanza dura da spezzare la pietra.
Bugie!” strillò un alto Serpeverde, che si era alzato dalla sua tavola. “Bugie! Bugie! Il Signore Oscuro tornerà, e lui, lui insegnerà a tutti voi il significato di –”
“Signor Jugson”, disse la voce di Severus Snape. Anch’essa era vacillante, non suonava affatto come quella del Maestro di Pozioni, e non era alta, eppure il Serpeverde si azzittì. “Robert. Il Signore Oscuro ha ucciso tuo padre.”
Robert Jugson emise un urlo di una furia terrificante e si girò per fuggire via dalla stanza, e Draco Malfoy si ripiegò su sé stesso come una casa che crolla e fece rumori che nessuno udì, perché in quel momento inizò il chiacchiericcio.
Harry si alzò di quindici centimetri dalla panca e poi si fermò.
cosa vorresti dire a Draco non c’è niente che tu possa dire a Draco non puoi andare lì ora e fingere di essere il suo amico
vuoi aggiustare le cose vuoi migliorare le cose ma non puoi aggiustare le cose non c’è modo che tu possa aggiustare le cose quello che hai fatto a lui quello che hai fatto a Vincent a Gregory quello che hai fatto a Theodore
Attorno a Harry il mondo si sfocò, egli vide a malapena Padma Patil alzarsi e farsi strada verso il tavolo dei Serpeverde e Draco, o Seamus che si incamminava verso Theodore.
E poiché Harry aveva letto la collezione di fantasy e fantascienza di suo padre, poiché aveva già letto quella scena dozzine di volte quando era accaduta ad altri protagonisti, nella mente di Harry vi fu l’immagine di Malocchio Moody, dell’uomo pieno di cicatrici chiamato Alastor. E l’immagine di Malocchio stava dicendo, proprio nella stessa voce che aveva usato per parlare ad Albus Silente nel ricordo, che i Mangiamorte stavano puntando le loro bacchette contro Harry, che avevano rinunciato alla protezione deontologica spettante alle brave persone e si erano resi bersagli se fosse esistita una ragione valida per sacrificarli. Che era stato necessario per salvare gli innocenti genitori di Harry dalla tortura e da Azkaban, che era stato necessario per proteggere il mondo da Voldemort. Che i normali Auror e giudici dovevano compiere gesti molto più questionabili moralmente che uccidere Mangiamorte giurati e colpevoli di crimini di sangue che puntassero le bacchette contro di loro, nel corso dei loro ordinari compiti per riportare la giustizia che erano meno lampanti ma comunque necessari alla società. Se non fosse stato giusto fare ciò che Harry aveva fatto, se non fosse stato giusto compiere gesti molto più ambigui moralmente di quello che Harry aveva compiuto, allora la società come la conoscevano gli esseri umani non poteva esistere. Nessuno dotato di buon senso poteva incolpare Harry per averlo fatto, Neville non l’avrebbe incolpato, la professoressa McGonagall non l’avrebbe incolpato, Silente non l’avrebbe incolpato, persino Hermione avrebbe detto che era stata la cosa giusta da fare una volta che l’avesse saputo.
E tutto quello era vero.
Proprio come era anche vero che qualche parte della mente di Harry aveva stimato che spazzare via l’élite politica dei puristi del sangue avrebbe reso più semplice e conveniente la successiva ricostruzione della Gran Bretagna magica. Non era stata una considerazione importante, ma era stata comunque stimata in quegli istanti di rapida riflessione, un controllo sulle conseguenze a lungo termine per verificare se fossero considerate catastrofiche, e una decisione che era stata in effetti valutata come piuttosto positiva. E quel controllo aveva dimenticato che i Mangiamorte avevano dei figli a Hogwarts o che uno di loro indossava il volto del padre di Draco. Non avrebbe cambiato nulla. Non avrebbe cambiato proprio nulla. Ma quella era la verità della stima che la mente di Harry aveva effettuato, avendo solo pochi secondi per pensare.
Almeno Harry poteva, se i parenti sopravvissuti dei Mangiamorte fossero stati in guai finanziari di qualunque genere, fare qualcosa a riguardo abbastanza facilmente. Trasfigurare l’oro, e usare la Pietra per renderlo permanente – a meno che produrre tutto quell’oro fosse stato problematico per l’economia dei maghi nel suo insieme, o avesse originato delle obiezioni da parte dei goblin che non comprendevano l’economia monetaristica del mercato – sebbene Harry non era certo sprovvisto di servizi utili da vendere –
Altra imbottitura di cotone veniva strappata via in quel momento dai pensieri di Harry.
“Sembra verosimile”, disse Minerva, la sua voce non era alta ma passò attraverso tutti gli altri suoni, “che la notte scorsa alcuni dei nostri studenti siano stati privati di coloro che erano stati nominati loro tutori. Se doveste finire con l’essere sotto la tutela di Hogwarts, per favore sappiate che prenderò le responsabilità della mia posizione con estrema serietà. Vi sarà rivolta ogni cortesia. I depositi della vostra famiglia saranno gestiti bene e onestamente. Al meglio delle mie capacità, tratterò ciascuno di voi come se fosse mio figlio – e vi proteggerò quanto proteggerei i miei stessi figli, non di più non di meno. Spero che questo sia chiaro a chiunque dentro Hogwarts.”
Gli studenti annuirono rapidamente.
“Bene”, disse Minerva. La sua voce si riabbassò. “Allora c’è ancora un’altra cosa che va fatta.”
Con un’espressione triste e solenne, la professoressa Sinistra emerse da un ingresso laterale. Stava indossando vesti bianche invece del suo usuale marrone, e invece del suo consueto cappello da strega, stava indossando un cappello quadrato a molti tasselli i cui colori si erano per lo più ingrigiti.
Nelle sue mani, la professoressa Sinistra portava il Cappello Smistatore.
Con l’aria di qualcuno che seguisse una cerimonia che non era cambiata nei secoli, Aurora Sinistra si inginocchiò, su un ginocchio, davanti a Minerva McGonagall, offrendole il Cappello Smistatore con entrambe le mani.
Minerva McGonagall prese il Cappello Smistatore dalle mani della professoressa Sinistra, e se lo pose in testa.
Ci fu un lungo silenzio.
Preside!
“Poiché Albus Silente non è morto”, disse Minerva, la sua voce così bassa che gli studenti si sforzarono di udirla, “ma ci è stato solo sottratto, accetto questa posizione nella funzione di Preside ad interim soltanto – fino al ritorno di Silente.”
Un grido penetrante lacerò la Sala Grande, e Fawkes fu là, volando sopra tutte le Quattro Tavole in un lento arco a spirale. Passò sopra ciascuna delle tavolate, canticchiando con la sua voce d’uccello, un mormorio di fedeltà assoluta che sarebbe sopravvissuto alla morte di fuochi meramente fisici. Aspettate, sembrava dire il mormorio. Aspettate il suo ritorno, e siate leali.
Fawkes girò attorno a Minerva McGonagall tre volte, le ali piumate che svolazzarono attorno a lei mentre le lacrime iniziarono scivolare silenziosamente lungo le sue guance; poi l’uccello volò via fuori da una finestra sora la Sala, e scomparve.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Chaos Legion wants you!