Litigare sulle definizioni

Articolo originale
Eliezer Yudkowsky
12 Febbraio 2008

Ho assistito a più di una conversazione — persino conversazioni che erano teoricamente sulle scienze cognitive — prendere la strada del litigio sulle definizioni. Prendendo il classico esempio “Se un albero cade nella foresta, e nessuno lo sente, produce un suono?”, la discussione spesso prende una piega di questo genere:

Se un albero cade nella foresta, e nessuno lo sente, produce un suono?

Albert: “Certo che sì. Che razza di stupida domanda è questa? Ogni volta che ho assistito alla caduta di un albero, ha prodotto un suono, quindi immagino che anche altri alberi cadendo produrranno suoni. Non mi aspetto che il mondo cambi solo perché non sto guardando.”

Barry: “Aspetta un attimo. Se nessuno lo sente, come può esserci un suono?”

In questo esempio, Barry discute con Albert a causa di una intuizione genuinamente differente su cosa costituisce un suono. Ma ci sono più modi in cui la Discussione Standard può cominciare. Barry potrebbe avere un motivo per rifiutare la posizione di Albert. Oppure Barry potrebbe essere uno scettico che, sentendo l’affermazione di Albert, la analizza automaticamente per cercare possibili errori logici; e poi, avendo trovato un contro-argomento, lo accetta automaticamente senza effettuare una ricerca di secondo livello per un contro-contro-argomento. Questo non richiede che l’intuizione a priori di Barry — quella che Barry avrebbe avuto se glie lo avessimo chiesto prima che Albert parlasse — fosse differente da quella di Albert.

Beh, se Barry non aveva un’intuizione diversa prima, di sicuro ce l’ha adesso.

Albert: “Cosa vuoi dire con “non c’è suono”? Le radici dell’albero si strappano, il tronco cade e colpisce il suolo. Questo produce vibrazioni che si propagano nel terreno e nell’aria. Questo è dove finisce l’energia della caduta, in calore e suono. Stai dicendo che se la gente abbandona la foresta, l’albero viola la legge di conservazione dell’energia?”

Barry: “Ma nessuno sente niente. Se non ci sono esseri umani nella foresta o, per completezza, nient’altro con un sistema nervoso complesso capace di ‘udito’, allora nessuno sente un suono.”

Albert e Barry sfruttano argomenti che sembrano sostenere le loro rispettive posizioni, descrivendo in maggiore dettaglio i pensieri che hanno attivato o meno i loro riconoscitori di “suono”. Ma fin qui la discussione si è focalizzata sulla foresta, piuttosto che sulle definizioni. E nota che non sono effettivamente in disaccordo su nulla di quello che succede nella foresta.

Albert: “Questa è la discussione più stupida in cui mi sono trovato coinvolto. Catvagnaunazidàant caràgnadunninein strazzabalimbalzè.”

Barry: “Ah sì? Beh, sembra che la tua faccia abbia preso fuoco e qualcuno l’abbia spenta con una pala.”

L’insulto è stato lanciato e accettato; ora nessuno dei due può ritirarsi senza perdere la faccia. Tecnicamente, questa non è parte di una discussione, almeno per come le considerano i razionalisti; ma è una parte così importante della Discussione Standard che l’ho inclusa comunque.

Albert: “L’albero produce vibrazioni acustiche. Per definizione, questo è un suono.”

Barry: “Nessuno sente niente. Per definizione, questo non è un suono.”

La discussione comincia a spostarsi sulle definizioni. Ogni volta che senti la tentazione di usare le parole “per definizione” in una discussione che non riguarda un argomento di matematica pura, ricordati che qualunque cosa che è vera “per definizione” è vera in tutti i possibili mondi, quindi osservare la sua verità non può mai limitare la scelta di quale mondo sia quello in cui vivi.

Albert: “Il microfono del mio computer può registrare un suono anche se non c’è nessuno che lo possa sentire, e salvarlo in un file, ed è chiamato un ‘file audio’ [“Sound file” in inglese]. E quello che è salvato nel file è lo schema delle vibrazioni nell’aria, non lo schema dell’attività neurale nel cervello di qualcuno. ‘Suono’ significa un insieme di vibrazioni.”

Albert usa un argomento che sembra sostenere che la parola “suono” abbia un particolare significato. Questo è un tipo diverso di domanda da quella che riguardava le vibrazioni acustiche in una foresta — ma il cambio di argomento in genere passa inosservato.

Barry: “Ah sì? Vediamo se il vocabolario è d’accordo con te.”

Ci sono un mucchio di cose che potrebbero incuriosirmi nello scenario dell’albero che cade. Potrei andare nella foresta a guardare gli alberi, imparare a derivare l’equazione d’onda per le variazioni di pressione dell’aria, esaminare l’anatomia dell’orecchio o studiare la neuroanatomia della corteccia uditiva. Invece di fare una qualsiasi di queste cose, apparentemente dovrei consultare un dizionario. Perché? Forse che i curatori del dizionario sono esperti botanici, fisici o neuroscienziati? Consultare un’enciclopedia potrebbe avere un senso, ma un dizionario?

Albert: “Hah! La definizione 2c nel Merriam-Webster: ‘Suono: energia meccanica radiante trasmessa da onde di pressione longitudinali in un mezzo materiale (ad esempio l’aria).'”

Barry: “Hah! La definizione 2b nel Merriam-Webster: ‘Suono: la sensazione percepita attraverso il senso dell’udito.'”

Albert e Barry, in coro: “Maledetto dizionario! Non ci aiuta per niente!”

I curatori dei dizionari sono storici dell’uso, non legislatori del linguaggio. I curatori trovano le parole nell’uso corrente, e le trascrivono insieme a una (piccola parte) del significato che la gente sembra attribuire loro. Se c’è più di un uso, scriveranno più di una definizione.

Albert: “Guarda, supponiamo che io abbia lasciato un microfono nella foresta che ha registrato le vibrazioni acustiche provocate dalla caduta dell’albero. Se lo riproduco per qualcuno, lo chiamerebbero un ‘suono’! Questo è l’uso comune del termine! Piantala di inventarti delle definizioni speciose!”

Barry: “Primo, posso definire una parola come preferisco, fintanto che la uso in maniera coerente. Secondo, il significato che ho dato è nel dizionario. Terzo, chi ha dato a te il diritto di decidere cos’è ‘uso comune’ e cosa no?”

Ci sono un bel po’ di errori di razionalità nella Discussione Standard. Alcuni di questi li ho già discussi, di altri non ho ancora parlato; altrettanto vale per i rimedi.

Ma per ora vorrei solo far notare — tristemente — che Albert e Barry sembrano concordare su virtualmente ogni punto di cosa effettivamente accade nella foresta, eppure questo non sembra generare un accordo.

Le discussioni sulle definizioni sono una fregatura; la gente non ci si metterebbe se vedesse sin dall’inizio dove portano. Se tu chiedessi ad Albert (Barry) perché sta ancora discutendo, probabilmente risponderebbe qualcosa del tipo: “Barry (Albert) sta cercando di contrabbandare la sua definizione di ‘suono’, quell’imbroglione, per sostenere il suo ridicolo punto di vista; e io sto cercando di difendere la definizione standard.”

Ma supponiamo che io torni indietro nel tempo a prima dell’inizio della discussione:

(Eliezer compare dal nulla in una strana attrezzatura uguale a quella del film originale ‘La macchina del tempo’.)

Barry: “Gosh! Un viaggiatore del tempo!”

Eliezer: “Sono un viaggiatore dal futuro! Ascoltate le mie parole! Ho fatto un lungo viaggio nel passato — circa quindici minuti —”

Albert: “Quindici minuti?

Eliezer: “— per portarvi questo messaggio!”

(C’è una pausa di confusione e attesa).

Eliezer: “Pensate che ‘suono’ dovrebbe essere definito in modo da richiedere sia vibrazioni acustiche (onde di pressione nell’aria) sia un’esperienza uditiva (qualcuno che ascolti il suono), oppure ‘suono’ dovrebbe essere definito solo come vibrazione acustica o solo esperienza uditiva?”

Barry: “E tu sei tornato indietro nel tempo per chiederci questo?

Eliezer: “I miei scopi sono solo miei! Rispondete!”

Albert: “Beh… Non vedo perché dovrebbe avere importanza. Puoi scegliere una qualsiasi definizione fintanto che la usi coerentemente.”

Barry: “Lancia una moneta. Er, lancia due volte una moneta.”

Eliezer: “Personalmente direi che se il problema si dovesse porre, entrambe le parti dovrebbero passare a una descrizione non ambigua a basso livello degli eventi, come vibrazioni acustiche o esperienze uditive. Oppure ciascuna parte potrebbe inventare una nuova parola, come ‘alberzle’ e ‘bargulum’, da usare per quello che rispettivamente chiamavano ‘suono’; e quindi entrambe le parti potrebbero usare le nuove parole coerentemente. In questo modo nessuno ha bisogno di ritrattare o perdere la faccia, ma possono ancora comunicare. E naturalmente dovreste cercare di tenere traccia, sempre, di qualche affermazione verificabile che riguardi l’argomento in discussione. Vi sembra ragionevole?”

Albert: “Direi di sì…”

Barry: “Perché stiamo parlando di queste cose?”

Eliezer: “Per salvare la vostra amicizia da una circostanza che, ora, non si verificherà. Perché il futuro è già cambiato!”

(Eliezer e la macchina svaniscono in uno sbuffo di fumo).

Barry: “Dove eravamo rimasti?”

Albert: “Ah, sì: se un albero cade nella foresta, e nessuno lo sente, produce un suono?”

Barry: “Produce un alberzle ma non un bargulum. Qual è la prossima domanda?”

Questo rimedio non distrugge tutte le discussioni sulle categorizzazioni. Ma ne elimina una frazione considerevole.

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